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L’investimento in obbligazioni offre una certezza che altri strumenti finanziari non garantiscono: possiamo calcolare rischi, rendimenti e il fair price di un bond in ogni momento. Il fair price, o prezzo teorico, è essenziale per identificare obbligazioni sottovalutate o sopravvalutate e, di conseguenza, fare scelte di investimento più consapevoli.

Che cos’è il Fair Price?

Il fair price di un’obbligazione è il valore teorico che dovrebbe avere sul mercato in base ai flussi di cassa futuri e al rischio associato all’emittente. A differenza delle azioni, il cui fair price è altamente aleatorio e soggetto a molte variabili speculative, il fair price di un bond si basa su formule matematiche precise, utilizzando dati di mercato certi.

Come si calcola?

Il fair price di un’obbligazione è la somma dei flussi di cassa attualizzati, meno il credit spread attualizzato e il rateo maturato. È importante ricordare che i flussi di cassa includono sia le cedole periodiche sia il capitale rimborsato alla scadenza. Vediamo come attualizzare questi valori:

Il concetto di valore attuale

Quando riceviamo del denaro in futuro, il suo valore oggi è inferiore. Per calcolare il valore attuale dei flussi di cassa futuri di un’obbligazione, dobbiamo scontarli utilizzando un tasso d’interesse chiamato tasso di sconto.

Il tasso di sconto corretto

Il tasso di sconto più preciso per attualizzare i flussi di cassa di un’obbligazione si ricava dalla Zero Coupon Yield Curve. Questa curva rappresenta i tassi a diverse scadenze e ci permette di attualizzare ogni flusso di cassa in base alla sua specifica scadenza. Tuttavia, se non abbiamo accesso ai discount factor impliciti nei tassi di mercato, possiamo semplificare usando il rendimento del bond come tasso di sconto.

Questa semplificazione è accettabile per stime veloci, ma può introdurre un margine di errore significativo. Un tasso di sconto più affidabile in assenza di dati precisi è il tasso IRS (Interest Rate Swap) di pari scadenza all’obbligazione.

Credit spread e rateo maturato

Il credit spread rappresenta il rischio di credito legato all’emittente e deve essere anch’esso attualizzato e sottratto dal fair price. Tuttavia, per noi investitori retail, ottenere questi dati è spesso difficile, poiché disponibili solo su piattaforme professionali. Possiamo comunque procedere senza questo valore, sapendo di sovrastimare leggermente il fair price.

Il rateo maturato, invece, rappresenta gli interessi maturati tra l’ultimo stacco cedola e la data corrente, e va sempre sottratto dal fair price.

Un esempio pratico

Consideriamo un bond con una scadenza a 4 anni e un rendimento del 2,74%. Per calcolare il suo fair price:

  1. Flussi di cassa attualizzati: Utilizziamo il rendimento come tasso di sconto per attualizzare le cedole e il capitale.
  2. Sottraiamo il rateo maturato: Supponiamo sia pari al 2,76%.
  3. Risultato finale: Otteniamo un fair price approssimativo di 105,14, confrontato con il calcolo più preciso utilizzando la Zero Coupon Yield Curve, che restituisce un fair price di 107,8.

Errori comuni nel calcolo del Fair Price di una obbligazione

Usare il rendimento a scadenza come tasso di sconto può sembrare intuitivo, ma porta spesso a errori significativi. Come abbiamo visto nell’esempio, il fair price calcolato con il rendimento a scadenza può differire notevolmente da quello ottenuto con la Zero Coupon Yield Curve o con i tassi IRS.

In sintesi, per stimare il fair price con una buona approssimazione, è meglio utilizzare il tasso IRS di pari scadenza all’obbligazione. Anche se non avremo la precisione del modello ASW (Asset Swap Spread) utilizzato dai grandi investitori istituzionali, saremo comunque molto più avanti della maggior parte degli investitori retail.

Nel prossimo articolo, esploreremo l’importanza della Duration e della Convexity nel determinare il rischio tasso di un portafoglio obbligazionario.

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Dr.Massimo Gotta è un giornalista-pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torini. Laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani e tra i fondatori del Circolo degli Investitori. Ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario: è stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, il gruppo bancario Mediobanca, infine Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. E’ coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni”, ed autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock”, Experta, (2006).

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