Appena giunti sui mercati, gli ETF ebbero una diffusione talmente rapida e a macchia d’olio in tutti i mercati mondiali che fu troppo facile per tutti immaginare, troppo in fretta, che gli ETF avrebbero spazzato via dalla faccia della terra i fondi comuni di investimento.
E poi non fu proprio così.
Già, potremmo sintetizzare il tutto con una metafora: “se non puoi sconfiggerli ti ci allei”.
Sì perché per lunghi anni gli ETF si sono nettamente contrapposti ai fondi comuni di investimento, i quali a loro volta, continuano inossidabili a essere il punto di riferimento indiscusso del risparmio gestito in Italia e nel mondo.
Però con il passare del tempo gli ETF non hanno soppiantato i fondi comuni di investimento, e anzi come detto prima si sono “alleati”, diventando loro stessi, in alcune occasioni, prodotti gestiti in modo attivo con una particolare classe di ETF attivi.
Per capire il perché e il come, è necessario però avere presente una panoramica delle principali tipologie di ETF, che elenchiamo di seguito.
Cosa abbiamo visto nei precedenti articoli della serie “Come investire in ETF“
Ti sei perso gli altri articoli sul mondo degli ETF, o vuoi semplicemente fare un ripasso generale? Ecco cosa abbiamo visto insieme fino ad ora: clicca sul titolo di ogni articolo per leggerli con tutta calma!
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Le tipologie di ETF
Di fatto, gli ETF vengono differenziati tra di loro per la politica di investimento adottata, in modo del tutto analogo ai fondi comuni di investimento. Sul mercato se ne possono trovare di diversi tipi, ma i principali sono i seguenti:
- ETF azionari: sono quella classe di ETF che replicano l’andamento di un indice azionario. Probabilmente la tipologia più diffusa tra gli investitori, danno all’investitore di differenziare in modo semplice e veloce il proprio capitale. Gli ETF azionari possono infatti essere divisi in altre categorie, come ad esempio ETF per settore, per Paese o per singola area geografica;
- ETF obbligazionari: l’altra classica scelta di investimento comprende un focus sugli strumenti di debito, quali bond od obbligazioni. Anche in questo caso, questa tipologia di ETF può avere altri sotto segmenti che si differenziano in base alla scadenza, alla duration o alla tipologia del bond;
- ETF sulle materie prime: hanno come obiettivo l’investimento in commodities. Come per i precedenti, vale la distinzione in altri sotto segmenti: in questo caso si può avere un ETF che punta sui metalli preziosi (oro, argento, platino); un ETF sull’energia (petrolio o gas naturale); oppure ancora un ETF sui principali prodotti agricoli;
- ETF tematici: sono quegli ETF che mirano a trarre il massimo dai cosiddetti Megatrends, ovvero temi e fenomeni di recente sviluppo, ma considerati avere un grande potenziale per il futuro e dunque di grande interesse per gli investitori di tutto il mondo, come le tematiche ambientali, la robotica o il 5G;
- ETF sul settore immobiliare: sono quegli ETF che investono in beni immobili di tipo residenziale o commerciale;
- ETF strutturati: infine, esistono ETF con un fine speculativo che utilizzano la leva finanziaria o la vendita allo scoperto per cercare di sfruttare particolari momenti dei mercati azionari. In un articolo precedente abbiamo parlato nel dettaglio di questa tipologia di ETF: ti consiglio di leggerlo cliccando qui: METTERE LINK
La svolta degli ETF Smart Beta e degli ETF Bilanciati
Nel corso della loro lunga storia questi ETF hanno sentito sempre più stretto il loro essere “replicanti passivi”: così l’industria finanziaria ha inventato dei nuovi modi, alternativi ai precedenti, per continuare a strappare fette di clienti sempre crescenti ai fondi comuni.
Da questo primo passo presero vita successivamente tanti nuovi prodotti, si va dai conosciutissimi ETC, agli ETP, ETN, per arrivare agli ETF attivi.
La svolta vera e propria è arrivata infatti con gli Smart Beta: questi nuovi strumenti sono stati denominati “smart” (“accorti” o “intelligenti” in italiano) non a caso: sono stati i primi ETF ad assomigliare davvero, molto da vicino, ai fondi comuni di investimento.
Infatti, per la prima volta si è introdotto il concetto di ETF attivi; ovviamente gli Smart Beta assomigliano ma non sono dei fondi, quindi hanno delle importanti differenze che puoi leggere in questi articoli, e nel video, dei quali ti metto il link qui di seguito.
Leggi l’articolo Smart Beta – Parte 1
https://www.circoloinvestitori.it/sai-cosa-sono-etf-smart-beta-parte-1/
Leggi articolo Smart Beta – Parte 2
https://www.circoloinvestitori.it/sai-cosa-sono-gli-etf-smart-beta-parte-2/
Oppure guarda il Video sul canale YouTube sugli Smart Beta
ETF Bilanciati
Poi da ultimi, almeno fino ad oggi, sono arrivati gli ETF bilanciati, i quali, hanno letteralmente sparigliato le carte in tavola.
Per anni ci siamo lamentati del fatto che mancasse un’alternativa ai fondi bilanciati e dunque eccoli finalmente!
Leggi l’articolo sugli ETF Bilanciati:
https://www.circoloinvestitori.it/etf-bilanciati-o-etf-di-etf-vs-fondi-bilanciati/
Conclusioni
In questo articolo abbiamo visto in che modo gli ETF si siano trasformati, diventando anche loro a gestione attiva, nello specifico tramite il lancio di nuove tipologie di ETF attivi che si sono affiancati agli ETF tradizionali a gestione passiva.
Il mondo degli ETF però non si è fermato con queste invenzioni: nei prossimi articoli ne mostreremo di altri tipi.
Elenco completo articoli del corso “Come investire in ETF“
- Cosa sono gli ETF?
- Decifriamo i nomi degli ETF
- Gli ETF strutturati
- ETF attivi contro Fondi attivi
- ETC: cosa sono e come funzionano
- Investire in valute dal divano di casa
- Gli ETF Smart Beta parte 1
- Gli ETF Smart Beta parte 2
- Come funzionano gli ETF: creazione e gestione
- Come funzionano gli ETF: la replica del sottostante
- La liquidità degli ETF: perché è importante conoscerla
- Investire in ETF: pro e contro
- Scoviamo solo i migliori ETF grazie al Ranking
- Investire in ETF: un portafoglio ETF pochi click
- Teniamo monitorato il nostro investimento in ETF
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