Autore: Massimo Gotta

Dr. Massimo Gotta, giornalista-pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. Laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani, tra i fondatori del Circolo degli Investitori e ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario. Ha lavorato per il gruppo bancario Mediobanca e per Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. È stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. È coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni” (TradingLibrary 2013) e autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock” (Experta 2006). Disclaimer: L’autore Massimo Gotta non detiene strumenti finanziari oggetto delle proprie analisi al momento della pubblicazione. Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica Clicca qui--> Informazioni metodo Clicca qui-->

I nuovi dati dell’inflazione europea mostrano un’Eurozona che fatica a mostrare un movimento coerente; oltreoceano, Donald Trump ha dichiarato di aver già scelto il successore di Jerome Powell alla guida della Federal Reserve. L’ultima settimana di novembre ci consegna due segnali che, pur provenendo da fronti diversi, finiscono per intrecciarsi e delineare lo scenario che ci accompagnerà fino alle riunioni di dicembre. Le due notizie parlano la stessa lingua: prezzi, politica monetaria e aspettative dei mercati. Europa divisa sull’inflazione: Francia sotto controllo, Spagna e Germania più calde In Europa, la fotografia è frammentata. La Francia mantiene un profilo di stabilità…

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La decisione di Moody’s di alzare il rating dell’Italia da Baa3 a Baa2, con outlook stabile, è uno degli eventi più rilevanti degli ultimi due decenni per il debito pubblico italiano. Non solo perché l’upgrade mancava dal maggio 2002, ma perché arriva al termine di un ciclo di valutazioni positive che – negli ultimi sette mesi – ha visto l’Italia ottenere sette promozioni tra rating e outlook dalle principali agenzie. Il risultato non è casuale. Ed è stato ampiamente anticipato da diversi indicatori, oltre che da analisi e previsioni formulate nei giorni precedenti al verdetto. L’analisi di questa settimana mette…

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L’ultimo intervento di Christine Lagarde al Frankfurt European Banking Congress mette nero su bianco una diagnosi piuttosto netta: l’Europa dimostra tenuta strutturale, ma resta vulnerabile. Per spiegare la direzione che, secondo lei, dovrebbe prendere l’economia europea, la presidente della BCE ha parlato di modello di crescita da ripensare, di mercato interno bloccato e di necessità di più investimenti pubblici. Il tutto condensato nella formula implicita “da economia che resiste a economia che cresce”, con un richiamo esplicito alla celebre frase attribuita a Galileo: “E pur si muove”. Per noi investitori, il discorso di Lagarde non è solo una dichiarazione politica:…

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L’ultima settimana, ha restituito un quadro macroeconomico europeo sfumato ma significativo per chi osserva il mercato obbligazionario. I dati provenienti dalla Francia, dal bollettino economico della BCE, dalle stime Eurostat sul PIL e dagli aggiornamenti di Bankitalia sul debito pubblico italiano contribuiscono a delineare un contesto in cui l’inflazione continua a convergere verso il target, la crescita procede ma senza slanci e la politica monetaria resta ancorata a un approccio prudente e guidato dai dati. Per gli investitori in obbligazioni, questo insieme di segnali non va letto come un mosaico di notizie scollegate, ma come un’evidenza coerente: l’Eurozona si sta…

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Negli ultimi mesi i dati europei sull’inflazione hanno mostrato un raffreddamento apparente. In Germania, a ottobre, i prezzi al consumo si sono attestati al +2,3% annuo, mentre l’indice dei prezzi all’ingrosso ha segnato un modesto +1,1%. Numeri che suggeriscono stabilità, ma che raccontano solo una parte della storia. Perché, quando ci si sposta a sud del Reno, la fotografia cambia. E in Italia, anche se l’indice generale rallenta, il costo reale della vita – quello che incontriamo ogni giorno nel carrello della spesa – continua a correre. Inflazione Italia 2025: dati ufficiali e realtà quotidiana a due velocità diverse Nel…

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Dopo mesi di silenzio strategico, la Banca Centrale Europea ha confermato che l’attuale livello dei tassi d’interesse BCE è ritenuto “adeguato”. Le parole del vicepresidente Luis de Guindos non aggiungono nuove indicazioni operative, ma chiariscono che il board di Francoforte non intende modificare la rotta nel breve termine: l’inflazione attesa è ormai prossima al target del 2%, ma la prudenza resta la parola d’ordine. Secondo de Guindos, la crescita dei prezzi nei servizi continua a rappresentare la variabile più complessa da controllare. È su questa componente che si misura oggi la credibilità della BCE: l’inflazione energetica si è sgonfiata, quella…

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Il dibattito sullo shutdown USA e rischio default è spesso raccontato in modo estremamente polarizzante: da un lato l’allarmismo (“gli Stati Uniti sono falliti”), dall’altro la rassicurazione rituale (“non succederà mai”). In mezzo c’è la sostanza che interessa davvero agli investitori: quali meccanismi reali generano la crisi, quali effetti possono arrivare su mercati e portafogli e quali differenze esistono tra un blocco amministrativo del governo e un evento di credito vero sul debito federale. Questo articolo prende di petto le domande “scomode” — quelle che molti si fanno e che raramente compaiono nelle analisi della stampa specializzata — e le…

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Mentre lo spread tra BTP e Bund è sceso sotto i 75 punti base, regalando un beneficio stimato di oltre 1,5 miliardi ai conti pubblici italiani solo nel mese di ottobre, la Bulgaria si prepara a entrare ufficialmente nell’euro dal 1° gennaio 2026. Due notizie che sembrano distanti, ma raccontano in realtà la stessa storia: quella di un’Europa che continua a misurare la propria tenuta non solo sui tassi e sui rendimenti, ma sulla fiducia. Il peso (leggero) dello spread Btp Bund Dopo anni di allarme rosso, vedere uno spread così basso fa un certo effetto. Significa che il mercato…

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L’inflazione dell’Eurozona continua a rallentare e, per la prima volta dopo molti mesi, il dato complessivo si avvicina concretamente al target della BCE. A ottobre i prezzi al consumo sono aumentati del 2,1% su base annua, in lieve calo rispetto al 2,2% di settembre, secondo i dati Eurostat. Un valore perfettamente in linea con le stime degli analisti, che conferma un contesto di stabilizzazione più che di vera disinflazione. Il dato core, che esclude energia, alimentari freschi, alcol e tabacco, resta invece fermo al 2,4%, a dimostrazione che la componente più rigida dell’inflazione – quella legata ai servizi – non…

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Nei giorni che hanno preceduto le riunioni di FED e BCE di fine ottobre, il consenso di mercato dava per scontato un taglio FED da 25 punti base e, in Europa, un congelamento dei tassi da parte della BCE. Le anteprime si concentravano su due snodi: l’eventuale fine del QT negli Stati Uniti e il linguaggio delle conferenze stampa (come indicazione di forward guidance sul passo successivo). È esattamente lì che si sono giocate alcue sorprese. Prima delle decisioni: cosa si aspettava il mercato da FED e BCE Le preview delle principali banche convergevano su due tagli FED entro fine…

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