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Ieri il future WTI andato in negativo intraday. È un evento che rimarrà nella storia, o dobbiamo abituarci? Analizziamo gli eventi che hanno reso possibile questo declino del future e i possibili scenari futuri. 

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Questo articolo anticipa una parte dei contenuti che vedremo insieme nel nostro webinar live giovedì (LINK>>) ma certo non potevamo lasciare il lettore a senza un commento per tutto questo tempo.

In parte quanto è successo ieri fa il paio con quanto discusso solamente pochi giorni fa nel nostro articolo “Contango e Backwardation due facce della stessa medaglia”.

I fatti principali sono due

Sicuramente un ruolo importante lo ha giocato la mobilità mondiale a dir poco rallentata in questi mesi di lock down. Incuranti di tutto questo i paesi produttori hanno continuato a produrre “come prima più di prima” parafrasando una celebre canzone. Anche lo storico accordo messo a segno da Trump nei giorni scorsi per diminuire drasticamente la produzione a livello globale non è bastato a calmierare i prezzi. L’accordo prevede un taglio della produzione di 9,7 milioni di barili al giorno, ma partirà solamente dal primo di maggio.

Il secondo fatto rilevante si è innescato ieri con la chiusura del contratto future di maggio e la necessità dei grandi ETC mondiali di rollare le posizioni sui future. Gli ETC posseggono un quarto dei contratti future presenti sul mercato e ieri si sono trovati costretti a vendere il future in scadenza per acquistare la prossima scadenza ma senza trovare sufficienti acquirenti. Semplicemente perché non c’è domanda. Questi fatti la dicono lunga, purtroppo, di come la finanza oggi sia mossa da numeri e da computer, in poche parole è tutto artificiale.

 

Una visione a medio termine per l’investitore

Riteniamo che in un’ottica di medio termine il WTI possa ancora ritornare ad apprezzarsi. Al netto della mobilità elettrica che ancora si sta moderatamente sviluppando, è risaputo che il Petrolio la farà ancora da padrone per i prossimi 10-15 anni.

Inoltre, c’è da scommettere che i produttori mondiali faranno letteralmente di tutto per riportare le quotazioni a prezzi ragionevoli altrimenti significherebbe il fallimento di molte aziende estrattrici a livello globale. Sappiamo che il petrolio americano è quello con il più alto costo di estrazione, dunque se dovessero fallire le aziende statunitensi, gli USA perderebbero la loro tanto ricercata indipendenza energetica.

 

I tre migliori ETC sul petrolio

Quindi a questi prezzi pare sensato farci un pensierino da risparmiatore. Per questo abbiamo scelto per voi tre ETC sul petrolio, elencati in base al loro sottostante, ma messi in graduatoria partendo dal più liquido. Per chi se lo fosse perso il concetto di liquidità negli ETF/ETC è stato espresso nel nostro articolo ” Alla ricerca della liquidità di un ETF”. Vediamo dunque questi tre ETC sul petrolio.

ETC Petrolio

Spicca soprattutto il Wisdomtree Wti Crude Oil – GB00B15KXV33 – CRUD con un controvalore scambiato a cinque giorni pari a 148 milioni di Euro. Il lettore oggi ha gli strumenti per poter scegliere in autonomia quale di questi strumenti è meglio per la sua propensione al rischio, ricordando sempre che questa rappresenta una operazione speculativa ad alta volatilità.

Buon Circoloinvestitori.it

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è uno dei più noti consulenti finanziari italiani. E’ tra i fondatori di Rendimento Fondi ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha ideato il modello Trendycator che applica quotidianamente nella sua professione.

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