Per anni l’Europa ha vissuto in un contesto di inflazione bassa e salari in progressiva erosione reale, con impatti molto diversi tra i Paesi membri. Ora, con Francia e Germania in rallentamento, il quadro si sta uniformando verso il basso: la perdita di potere d’acquisto, che per oltre un decennio aveva colpito soprattutto il Sud Europa, sta iniziando a farsi sentire anche al centro del continente. I numeri: salari e inflazione a confronto Dal 2007 al 2024 i salari italiani sono cresciuti di circa il 26%, contro un’inflazione cumulata del 35,4%: in termini reali, significa un calo del potere d’acquisto…
Autore: Massimo Gotta
La decisione di Standard & Poor’s di confermare la valutazione BBB+ con outlook stabile sui titoli di Stato italiani era ampiamente attesa. Dopo il miglioramento dello scorso aprile, l’agenzia ha preferito non forzare i tempi: un eventuale passo verso la categoria “A” richiede la preventiva revisione dell’outlook a positivo e, soprattutto, segnali concreti di crescita e consolidamento dei conti pubblici. Tuttavia, il giudizio dei mercati sembra essersi già portato avanti. Lo spread BTP–Bund resta su livelli contenuti, e i rendimenti dei nostri titoli a dieci anni si muovono in area 3,80%–3,90%, non lontani da quelli francesi e poco sopra i…
La settimana si apre con la conferma del rating italiano da parte di S&P, che ha ribadito la valutazione BBB+ con outlook stabile. Una decisione in linea con quella di aprile, ma che assume oggi un significato diverso. Da un lato rappresenta un segnale di fiducia nella capacità del Paese di mantenere equilibrio nei conti pubblici; dall’altro arriva in un momento in cui l’economia reale mostra segni di fatica sempre più evidenti. Il recente dato Istat sulla produzione industriale di agosto, in calo del 2,4% rispetto a luglio e del 2,7% su base annua, restituisce infatti l’immagine di un settore…
Settimana di calma apparente sui mercati obbligazionari. Le principali banche centrali hanno scelto il silenzio, lasciando invariata la percezione di una fase interlocutoria in cui ogni dichiarazione rischierebbe di alimentare volatilità inutile. L’attenzione degli operatori si è spostata temporaneamente sull’Asia, dopo le elezioni interne al partito Liberal Democratico giapponese, dove Sanae Takaichi è risultata la nuova leader del partito. La notizia, pur in attesa della formale conferma parlamentare alla carica di Primo Ministro, ha avuto un impatto immediato sul mercato obbligazionario nipponico. Gli investitori hanno letto il risultato come un possibile preludio a politiche fiscali più espansive, e i rendimenti…
Negli Stati Uniti, i dati pubblicati dal Bureau of Economic Analysis hanno mostrato che ad agosto l’inflazione misurata dal cosiddetto deflatore PCE è rimasta stabile: il core PCE si conferma al 2,9% annuo, con un incremento mensile dello 0,2%. Si tratta dell’indicatore chiave seguito dalla Federal Reserve per valutare l’andamento dei prezzi. In parallelo, la spesa delle famiglie è cresciuta dello 0,4% in termini reali, segnale che i consumi rimangono robusti nonostante il costo del denaro elevato. È un equilibrio delicato: i prezzi non accelerano, ma restano sopra il 2% che la Fed considera obiettivo di medio periodo. Per questo,…
Il mercato delle criptovalute ha subito un’ondata di vendite forzate che ha spazzato via oltre 1,6 miliardi di dollari in posizioni long nelle ultime 24 ore. A guidare la correzione è stato Bitcoin, sceso fino in area 112.000 dollari, con una perdita di circa il 4% in una sola seduta. Anche Ethereum è stato travolto, con quasi 500 milioni di liquidazioni concentrate sulle posizioni rialziste, seguito da Solana e XRP. Secondo quanto riportato da Cointelegraph, diversi indicatori on-chain stanno evidenziando una fase di “cycle exhaustion”: i rapporti tra acquisti e vendite a mercato mostrano infatti un netto sbilanciamento verso la…
Il declassamento di Fitch ha rotto un tabù: la Francia scende ad A+ (outlook stabile), livello più basso della sua storia recente. La motivazione non è solo contabile: è politica. La combinazione tra deficit persistente, debito in risalita e una maggioranza parlamentare instabile riduce la credibilità del percorso di aggiustamento di bilancio. Sul piano numerico, Fitch vede il debito/PIL verso area 121% nel 2027 dal 113% circe nel 2024, con il consolidamento che fatica a scendere sotto il 3% di deficit entro il 2029. Nel frattempo, a Parigi cambia di nuovo il premier: Sébastien Lecornu viene incaricato di guidare il…
La settimana si apre con due fattori chiave per i mercati obbligazionari europei: l’instabilità politica in Francia e l’attesa per la riunione della Banca Centrale Europea. A Parigi il governo Bayrou è arrivato al capolinea. Il voto di fiducia appare destinato a sancire la caduta del quarto esecutivo in tre anni, con il rischio di nuove elezioni che potrebbero rafforzare l’estrema destra del Rassemblement National. L’alternativa è un compromesso al ribasso: un nuovo premier centrista o di centro-destra chiamato a presentare un pacchetto di consolidamento fiscale annacquato rispetto alla manovra originaria. In entrambi i casi il tema resta lo stesso:…
Negli Stati Uniti, i dati più recenti confermano un quadro di inflazione ancora leggermente superiore alle attese di chi sperava in un rapido ritorno verso il target. Infatti, a luglio, il core PCE – l’indicatore preferito dalla Federal Reserve – si è attestato al 2,9% su base annua, in lieve accelerazione rispetto al 2,8% di giugno.La dinamica mensile (+0,3%) resta stabile, ma a preoccupare è il contributo dei servizi, reso più visibile anche dagli effetti dei dazi commerciali introdotti negli ultimi mesi. Parallelamente, la spesa delle famiglie rimane sostenuta (+0,5% quella nominale, +0,3% quella reale), segnalando che la domanda interna…
Come da attese, la Banca Centrale Europea ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, segnando una pausa dopo un anno di tagli consecutivi. Il tasso sui depositi bancari resta al 2%, quello sui rifinanziamenti principali al 2,15% e sui rifinanziamenti marginali al 2,40%. Nel comunicato ufficiale, la BCE sottolinea come l’economia dell’Eurozona si sia mantenuta stabile grazie alla politica monetaria espansiva. L’istituto prevede che l’inflazione torni a stabilizzarsi attorno al target del 2% e conferma l’approccio “data dependent” per le prossime decisioni, riconoscendo tuttavia che il contesto globale resta complesso. Un elemento di incertezza si è però ridotto:…