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Conosci esattamente tutti i tipi di obbligazioni? Conosci le caratteristiche e i rischi di ogni tipo di obbligazione? Lo vediamo in questo articolo.

Con questo articolo voglio illustrarti tutti i tipi di obbligazioni, le loro caratteristiche e i loro diversi gradi di rischio. Sì, lo so, in questo momento il mercato obbligazionario è impantanato a rendimenti ridicoli e non c’è grande soddisfazione ad investire sui bond.

Però, prima o poi, anche questo mercato tornerà ad essere vivo, forse non come nella golden age del periodo 2008-2012, e sarà necessario essere pronti. Dopo anni di Quantitive Easing e rendimenti ai minimi, abbiamo certamente perso la dimestichezza operativa con le obbligazioni e vale la pena rinfrescarsi la memoria. Perché quando ripartirà, il mercato non aspetterà nessuno.  

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Anche perché, chi ha praticato con soddisfazione il mercato dei bond nel periodo 2008-2012 sa bene che quando il mercato è frizzante si può anche fare del buon trading con le obbligazioni. E lo dimostra il fatto che le grandi banche d’affari statunitensi ottengono i maggiori profitti proprio dal trading sul reddito fisso.

Non ci dilunghiamo qui sulla spiegazione nel dettaglio di cosa è un’obbligazione, dando per scontato che i concetti di base siano acquisiti. Se così non fosse, scrivimi e provvederò a fare un breve articolo che spiega bene le basi delle obbligazioni.

Bene, vediamo quindi tutti i tipi di obbligazioni.

Le più semplici

Obbligazioni a tasso fisso: remunerano l’investimento ad un tasso di interesse fisso stabilito prima dell’emissione. All’interno di questa categoria possiamo trovare due diversi sottotipi. Si tratta delle obbligazioni “step up” dove la cedola cresce nel tempo e le obbligazioni “step down” dove la cedola diminuisce nel tempo. Le obbligazioni a tasso fisso rappresentano la forma più semplice e meno rischiosa di titoli obbligazionari.

Obbligazioni Zero-Coupon: sono obbligazioni senza cedola (coupon) che quindi non liquidano periodicamente gli interessi ma li corrispondono unitamente al capitale alla scadenza del titolo. Anche questo tipo ti obbligazioni, al pari dei tassi fissi, è una tra le forme più semplici di titolo obbligazionario

Obbligazioni a tasso variabile: remunerano l’investimento ad un tasso di rendimento che varia in base ad un parametro di riferimento, generalmente di natura monetaria (ad esempio il tasso Euribor a 6 mesi). Di norma le obbligazioni a tasso variabile riconoscono un differenziale di rendimento (spread) positivo rispetto al tasso di mercato sottostante (es. Euribor 6 mesi +0,25%); meno frequentemente tale spread può essere anche negativo (es. Euribor 6 mesi -0,25%). Nel primo caso la cedola riconosciuta al detentore del bond sarà più alta rispetto al tasso di riferimento sottostante, nel secondo caso più bassa.

Le obbligazioni a tasso variabile possono incorporare delle particolari opzioni. Ad esempio, un Floor, in modo che la cedola non possa essere più bassa di un determinato tasso, indipendentemente dal livello del tasso di riferimento sottostante (es. Euribor 6 mesi +0,25% con floor 2%), oppure possono incorporare l’opzione Cap in modo che la cedola non possa essere più alta di un determinato tasso, indipendentemente dal livello del tasso di riferimento sottostante (es. Euribor 6 mesi +0,25% con cap 4%).

Infine, spesso le obbligazioni a tasso variabile incorporano entrambe le opzioni Cap e Floor, di modo che il tasso riconosciuto all’investitore sia sempre compreso tra un valore minimo ed un valore massimo predefiniti a priori, all’atto dell’emissione dell’obbligazione.

Le più rischiose

Obbligazioni callable: sono generalmente delle obbligazioni a tasso fisso (ma non mancano le versioni a tasso variabile), per le quali l’emittente si riserva la facoltà di rimborso anticipato ad una data prestabilita, cioè prima della reale scadenza delle stesse. In questo modo l’emittente può di rimborsare l’obbligazione se il tasso da riconoscere all’investitore fosse più alto di quello di mercato. La clausola di rimborso anticipato comporta che all’emissione il tasso possa essere mediamente più elevato di quello di mercato per compensare l’investitore del rischio di rimborso anticipato.

Obbligazioni Subordinate: il loro rimborso, in caso di default (fallimento dell’emittente), avverrà solo dopo aver soddisfatto tutti i creditori privilegiati e chirografari. Sono decisamente più rischiose delle obbligazioni “senior” e generalmente offrono rendimenti superiori proprio per compensare l’investitore del rischio più elevato. Esistono diverse clausole di subordinazione, le cui più frequenti, in ordine di rischio crescente sono:

Lower Tier 2: è il minor grado di subordinazione ed è quindi la meno rischiosa delle tre. Le cedole vengono comunque pagate tranne nel caso di effettiva insolvenza dell’emittente (default). In caso di liquidazione vengono rimborsate dopo le obbligazioni “senior”.

Upper Tier 2: categoria più rischiosa delle Lower Tier 2 e meno rischiosa delle Tier 1. Ha scadenza superiore ai 10 anni; in caso si verifichi una perdita di esercizio le cedole vengono sospese per essere poi pagate in modo cumulativo nel primo esercizio chiuso in utile. In caso di liquidazione viene rimborsata dopo le obbligazioni “senior” e dopo le Lower Tier 2.

Tier 1: è la categoria più rischiosa e può essere assimilata ad un’azione di risparmio con cedola prefissata; non ha scadenza ma può essere richiamata anticipatamente dalla banca (opzione call). La cedola viene cancellata o sospesa nel caso in cui la società non paghi i dividendi. In caso di liquidazione viene rimborsata dopo tutte le altre categorie.

Le più complicate

Obbligazioni strutturate: obbligazioni il cui rendimento dipende dall’andamento di un’attività sottostante, come ad esempio indici azionari, singole azioni o panieri di azioni, panieri di fondi, materie prime, valute, differenziali su tassi e, non da ultimo, all’inflazione. Si tratta di obbligazioni vere e proprie, ma ciò che differisce è il rendimento atteso, che è regolato sulla base di parametri collegati al verificarsi o meno di certi eventi previsti nel prospetto informativo. Le principali tipologie di obbligazioni strutturate sono:

Equity linked: il pagamento delle cedole è solo eventuale ed è legato alla performance del mercato azionario sottostante. A scadenza è sempre garantito il rimborso al valore nominale e spesso è garantito anche un rendimento minimo. Ne esistono di tre tipi.

Equity linked plain vanilla: l’eventuale maggior rendimento dipende dal differenziale, se positivo, tra il prezzo finale e iniziale del titolo o indice sottostante;
Average equity linked bond: l’eventuale maggior rendimento dipende dalla differenza, se positiva, tra il prezzo medio del titolo e il suo valore iniziale;
Reverse convertible: obbligazione a capitale non garantito che conferisce il diritto ad avere una remunerazione più elevata rispetto ad obbligazioni di pari durata in cambio del riconoscimento all’emittente dell’opzione di rimborsare a scadenza tramite azioni anche con valore inferiore rispetto al capitale investito.

Fund linked: il pagamento delle cedole è solo eventuale ed è legato alla performance di un paniere di fondi. A scadenza è sempre garantito il rimborso al valore nominale e spesso è garantito anche un rendimento minimo.

Commodity linked: il pagamento delle cedole è solo eventuale ed è legato alla performance del mercato delle materie prime. A scadenza è sempre garantito il rimborso al valore nominale e spesso è garantito anche un rendimento minimo.

Forex linked: il pagamento delle cedole è solo eventuale ed è legato alla performance del mercato valutario. A scadenza è sempre garantito il rimborso al valore nominale e spesso è garantito anche un rendimento minimo.

CMS linked: il flusso cedolare è funzione dell’andamento dei tassi a medio e lungo termine (IRS – Interest Rate Swap). Le più frequenti indicizzazioni sono riferite al tasso IRS a 10 anni, al tasso IRS a 30 anni o al differenziale IRS 10 anni – IRS 2 anni.

Reverse floater: obbligazioni di medio-lungo termine (10-30 anni), generalmente con le prime cedole a tasso fisso e le seguenti a tasso variabile, il cui rendimento è inversamente proporzionale all’andamento dei tassi di mercato (es. cedola a tasso variabile pari a 8% – 2 volte Euribor 3mesi).

Inflation linked: il flusso cedolare è collegato all’andamento dell’inflazione. Normalmente è prevista una opzione Floor che garantisce un rendimento minimo anche in caso di inflazione zero o negativa. In funzione del tipo di inflazione sottostante si distingue tra obbligazioni indicizzate all’inflazione europea o all’inflazione italiana.

Obbligazioni amortizing: che prevedono il rimborso del capitale a quote predeterminate durante la vita del titolo, e quindi non in un’unica soluzione alla scadenza. Di norma tale forma di ammortamento è prevista per le obbligazioni subordinate a tasso variabile con opzione call.

Quelle simili alle azioni

Obbligazioni convertibili: obbligazioni che incorporano la facoltà di convertire, ad una scadenza prefissata, il prestito obbligazionario in azioni secondo un rapporto di cambio predeterminato.

Obbligazioni perpetue: obbligazioni che corrispondono perpetuamente una cedola predefinita. Tali obbligazioni in linea teorica non hanno scadenza, ma in pratica sono tutte provviste di opzione call da pare dell’emittente, anche se a date future molto posticipate. Sono le obbligazioni più rischiose in assoluto.

Le più sicure

Covered Bond: obbligazioni caratterizzate da un profilo di rischio molto basso e da un’elevata liquidità. La particolarità di queste obbligazioni risiede nel fatto di avere come sottostante delle cartolarizzazioni che permettono di garantire la restituzione del capitale ed il pagamento degli interessi, grazie al vincolo che impone alla banca emittente di riservare una parte dell’attivo patrimoniale alla remunerazione ed al rimborso del bond. Per l’investitore vi è quindi una doppia garanzia e questo si traduce in una maggiore liquidità, accompagnata da rating più elevati e rendimenti, ovviamente, più contenuti.

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Bene, siamo giunti alla fine di questo articolo e abbiamo sviscerato tutti i tipi di obbligazioni, in relazione anche agli eventuali rischi. Per un approfondimento, ti rimando anche all’articolo “I 3 rischi delle obbligazioni” e se hai trovato utile e interessante l’argomento e ti piacerebbe approfondire il mondo delle obbligazioni, lascia un commento sotto l’articolo e cercheremo di dedicare spazio anche a questa tematica.

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Dr.Massimo Gotta laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani e tra i fondatori di Rendimento Fondi. Ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario: ha lavorato per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, il gruppo bancario Mediobanca, infine Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. Massimo Gotta è stato un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore. E’ coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013 ed autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock”, Experta, (2006).

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