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Sai quali sono i tre motivi per investire in ETF?

Sai come valutare quando è meglio un ETF rispetto ad un fondo?

Te ne parlo in questo articolo a cura del Circolo degli Investitori.

Oggi voglio parlarti dei tre motivi per investire in ETF e perché è una buona idea.

Non ti dirò che gli ETF sono la panacea di tutti mali e che i fondi sono da buttare. No, perché quello sarebbe fare il tifo a prescindere, mentre è decisamente meglio e proficuo valutare ogni strumento in modo imparziale. 

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Come già sai gli ETF e i fondi hanno diversi punti di contatto ma anche caratteristiche che li differenziano nettamente. Per cui è chiaro che a volte sarà preferibile optare per un ETF e altre per un fondo. Occupiamoci quindi dei tre motivi per cui in alcune situazioni è meglio scegliere un ETF.

Un esempio pratico

Ipotizziamo di voler investire nel mercato azionario americano e di voler puntare sul mercato di riferimento. Sappiamo che l’indice oggi più rappresentativo del mercato azionario USA è lo S&P500 che è composto da 500 titoli azionari di altrettante società quotate a New York (NYSE e Nasdaq), rappresentative dell’80% circa della capitalizzazione di mercato.

Bene, su questo mercato esistono moltissimi strumenti tra fondi ed ETF che un investitore può prendere in considerazione. Ipotizziamo anche che ci interessi un’esposizione quasi perfetta all’andamento del mercato americano, cioè vogliamo essere a benchmark come si dice in gergo tecnico.

Data questa strategia di investimento, i tre motivi per investire in ETF sono i seguenti.

Tre motivi per investire in ETF

TRASPARENZA: la replica passiva del sottostante unita alla quotazione in real time sul mercato regolamentato consentono al risparmiatore di essere sempre costantemente informato sull’andamento del proprio investimento, nonché verificare puntualmente l’aderenza dell’andamento del suo investimento rispetto al benchmark.

RIDUZIONE DEL COSTO DEL PROPRIO PORTAFOGLIO: gli ETF presentano costi totali annui di gestione (TER) ridotti rispetto ai fondi comuni d’investimento. Tali spese, in base alla tipologia di ETF, sono generalmente inferiori all’1% grazie al fatto che non esiste nessuna commissione di “entrata”, “uscita” o di performance posta a carico dell’investitore. Oltre al TER vanno solo considerate le commissioni di negoziazione applicate dalla propria banca o SIM.

NEGOZIAZIONE DI BREVE PERIODO: in considerazione della negoziazione in real time sul nostro mercato regolamentato e in ragione della buona liquidità che caratterizza gli ETF più popolari, è possibile utilizzarli (esattamente come le azioni) per tentare di cogliere anche movimenti di breve periodo dell’indice sottostante e quindi per puro scopo di trading. O comunque, anche in caso di investimento di posizione, è certamente più rapido vendere un ETF rispetto ad un fondo, se le cose sui mercati si mettono male.

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Ecco quindi i tre motivi per investire in ETF, senza però dimenticare che a seconda dei casi potresti aver bisogno anche di altri strumenti. La cosa importante è imparare a valutare tutto ciò che i mercati offrono e scegliere sempre con cognizione di causa. Il tuo portafoglio non potrà che ringraziarti.

Se hai trovato utile e interessante l’argomento, faccelo sapere, lasciando un commento sotto l’articolo oppure sul nostro canale YouTube.

Buon Circoloinvestitori.it

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Dr.Massimo Gotta laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani e tra i fondatori del Circolo degli Investitori. Ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario: è stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, il gruppo bancario Mediobanca, infine Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. E’ coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013 ed autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock”, Experta, (2006).

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