29 Marzo 2019, una data da segnare sul calendario: torna in vigore il Gold Standard, vediamo perché è importante saperlo.
Se ritorna il Gold Standard sono dolori?
Il secondo articolo, decisamente più interessante è comparso sul Sole 24 Ore il 25 febbraio e analizza la questione secondo un approccio totalmente diverso:
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-02-24/banche-ritorno-gold-standard-l-oro-bilanci-diventa-moneta-091055.shtml?uuid=ABCGxiXB
“Per la prima volta in 50 anni, le banche centrali hanno comprato l’anno scorso oltre 640 tonnellate di lingotti d’oro, quasi il doppio rispetto al 2017 e il livello più elevato dal 1971, quando il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon (nella foto) chiuse l’era del Gold Standard.”
Ma allora ci si chiede: perché nel 2018, l’oro ha chiuso in negativo, pur di fronte ad un così ingente quantitativo di acquisti? Vediamo di provare a capirci qualcosa in questo infinito intreccio di notizie.
I complottisti avranno di che discutere a lungo, infatti non è dato sapere perché la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea abbia deciso proprio il 29 Marzo 2019 per il ritorno al presunto gold standard, sapendo che era anche la data scelta per la Brexit..
L’oro come moneta?
Il quotidiano Sole 24 Ore ha scoperto che nelle pieghe dei regolamenti di Basilea 3 si cela un ben nascosto comma grazie al quale l’oro si trasforma in moneta nei bilanci dei gruppi bancari. Dal 29 marzo, l’oro nelle casse delle banche diventa “Cash Equivalent” di fatto il primo tentativo di uscire dagli accordi di Bretton Woods.
L’oro diventa al pari di un Bond sovrano.
Cina, Russia, India e Turchia sono state le nazioni che hanno comprato più oro negli ultimi due anni, pensate che addirittura la Russia ha liquidato l’intero portafoglio di titoli di stato americani per sostituirli con l’oro. Ma allora perché qualcosa non torna se si osservano i prezzi dell’oro?
Attenzione che il diavolo è sempre nei dettagli: l’oro unicamente inteso come oro “fisico” torna ad essere considerato come moneta, non i suoi derivati, e da qui si spiega perché l’anno scorso l’oro è sceso invece di salire pur di fronte a tali ingenti acquisti! Hanno fatto il gioco delle tre carte: mentre con una mano compravano oro fisico, con l’altra inondavano il mercato di derivati sbarazzandosene.
Vuoi dire che così facendo si sono anche garantiti un prezzo di carico via via più basso?

Ma non è tutto: con Basilea3 si assegna all’oro lo stesso status dei bond sovrani.
Perché è una questione importante? Pensiamo al fatto che in base alle regole attuali le Banche possono detenere bond sovrani senza alcun impatto sul loro patrimonio; ma quando sarà lo stesso anche per l’oro, chi acquisterà ancora obbligazioni dei paesi cd. periferici come Italia, Spagna, Portogallo, Grecia?
Questo è un aspetto particolarmente delicato per Paesi come l’Italia dove il sistema bancario possiede 400 miliardi di BTP sui 2.400 miliardi di debito pubblico. Che cosa succederebbe allora, se venisse applicata a ponderazione per il rischio sui BTP come vuole il Comitato di Basilea?
È ancora presto per dirlo ovviamente anche se il quotidiano di Confindustria si lancia in alcune ipotesi; staremo a vedere.
Potremmo sembrare dei complottisti, ma con tutte queste forze in gioco chi davvero può sapere cosa accadrà dopo il 28 marzo? Ci sarà ancora spazio per l’oro che ormai è tornato sui massimi come un razzo o come sempre la notizia arriva a giochi conclusi? Purtroppo non lo sappiamo, ma secondo il detto “fin che la barca va…” lasciamolo andare finché il Trendycator è verde.
Buon Circoloinvestitori.it
