29 Marzo 2019, una data da segnare sul calendario: torna in vigore il Gold Standard, vediamo perché è importante saperlo.
Sulle pagine di Rendimentofondi e sui nostri webcast da sempre parliamo di oro e come voi lettori sapete noi per tradizione approcciamo tutti i grafici disancorandoli dal contesto, e lo facciamo proprio per avere la mente acritica nei confronti di quella che viene analizzata come una curva di prezzi.
Ovviamente questo esercizio mentale non è sempre facile da mantenere, anzi spesso è quasi impossibile; infatti, quando si ha di fronte alcuni indici mondiali o alcuni asset strategici come l’oro è impossibile non considerare quanto essi siano influenzati dall’andamento delle valute e dagli eventi geopolitici.
In particolare parlando di oro siamo rimasti colpiti da due articoli autorevoli recentemente comparsi sulla stampa internazionale.
Il primo addirittura a firma Bloomberg il quale cita la famosa casa di gestione BlackRock che ha iniziato a consigliare l’oro da gennaio 2019:
https://www.bloomberg.com/news/articles/2019-01-07/blackrock-backs-gold-as-growth-cools-while-volatility-stays-high
Addirittura il portfolio manager di Blackrock parlava di una recessione imminente e del solito oro come bene rifugio. Questo per sottolineare come questa ripresa fulminea dei mercati abbia davvero spiazzato tutti gli analisti a tutte le latitudini.
Secondo Russ Koesterich, portfolio manager di Blackrock:
“C’erano due cose che hanno funzionato contro l’oro per la maggior parte dell’anno scorso – uno stava aumentando i tassi di interesse reali, e il secondo era un dollaro forte – e quelli erano una funzione della Fed che aumentava costantemente i tassi statunitensi”, ha detto Koesterich. “Se c’è una pausa in quella tendenza, ciò eliminerà o attenuerà due dei venti contrari che fanno male all’oro durante i primi nove mesi dell’anno”.

Se ritorna il Gold Standard sono dolori?
Il secondo articolo, decisamente più interessante è comparso sul Sole 24 Ore il 25 febbraio e analizza la questione secondo un approccio totalmente diverso:
https://www.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-02-24/banche-ritorno-gold-standard-l-oro-bilanci-diventa-moneta-091055.shtml?uuid=ABCGxiXB
“Per la prima volta in 50 anni, le banche centrali hanno comprato l’anno scorso oltre 640 tonnellate di lingotti d’oro, quasi il doppio rispetto al 2017 e il livello più elevato dal 1971, quando il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon (nella foto) chiuse l’era del Gold Standard.”
Ma allora ci si chiede: perché nel 2018, l’oro ha chiuso in negativo, pur di fronte ad un così ingente quantitativo di acquisti? Vediamo di provare a capirci qualcosa in questo infinito intreccio di notizie.
I complottisti avranno di che discutere a lungo, infatti non è dato sapere perché la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea abbia deciso proprio il 29 Marzo 2019 per il ritorno al presunto gold standard, sapendo che era anche la data scelta per la Brexit..
L’oro come moneta?
Il quotidiano Sole 24 Ore ha scoperto che nelle pieghe dei regolamenti di Basilea 3 si cela un ben nascosto comma grazie al quale l’oro si trasforma in moneta nei bilanci dei gruppi bancari. Dal 29 marzo, l’oro nelle casse delle banche diventa “Cash Equivalent” di fatto il primo tentativo di uscire dagli accordi di Bretton Woods.
L’oro diventa al pari di un Bond sovrano.
Cina, Russia, India e Turchia sono state le nazioni che hanno comprato più oro negli ultimi due anni, pensate che addirittura la Russia ha liquidato l’intero portafoglio di titoli di stato americani per sostituirli con l’oro. Ma allora perché qualcosa non torna se si osservano i prezzi dell’oro?
Attenzione che il diavolo è sempre nei dettagli: l’oro unicamente inteso come oro “fisico” torna ad essere considerato come moneta, non i suoi derivati, e da qui si spiega perché l’anno scorso l’oro è sceso invece di salire pur di fronte a tali ingenti acquisti! Hanno fatto il gioco delle tre carte: mentre con una mano compravano oro fisico, con l’altra inondavano il mercato di derivati sbarazzandosene.
Vuoi dire che così facendo si sono anche garantiti un prezzo di carico via via più basso?

Ma non è tutto: con Basilea3 si assegna all’oro lo stesso status dei bond sovrani.
Perché è una questione importante? Pensiamo al fatto che in base alle regole attuali le Banche possono detenere bond sovrani senza alcun impatto sul loro patrimonio; ma quando sarà lo stesso anche per l’oro, chi acquisterà ancora obbligazioni dei paesi cd. periferici come Italia, Spagna, Portogallo, Grecia?
Questo è un aspetto particolarmente delicato per Paesi come l’Italia dove il sistema bancario possiede 400 miliardi di BTP sui 2.400 miliardi di debito pubblico. Che cosa succederebbe allora, se venisse applicata a ponderazione per il rischio sui BTP come vuole il Comitato di Basilea?
È ancora presto per dirlo ovviamente anche se il quotidiano di Confindustria si lancia in alcune ipotesi; staremo a vedere.
Potremmo sembrare dei complottisti, ma con tutte queste forze in gioco chi davvero può sapere cosa accadrà dopo il 28 marzo? Ci sarà ancora spazio per l’oro che ormai è tornato sui massimi come un razzo o come sempre la notizia arriva a giochi conclusi? Purtroppo non lo sappiamo, ma secondo il detto “fin che la barca va…” lasciamolo andare finché il Trendycator è verde.