Ormai manca poco per dichiarare ufficialmente la pandemia. Il virus è ormai approdato in parlamento e potrebbe presto immobilizzare qualche grande industria. In questo scenario a tinte fosche l’economia rallenta mentre il virus avanza.
Quali sono dunque i reali rischi per l’economia derivanti dal contagio da Coronavirus?
Su cosa investire in questo contesto economico?
Per quel che riguarda i possibili sviluppi macroeconomici molto dipenderà da due fattori chiave: quando si verificherà il picco dei contagi nel mondo e quanto rapide saranno le misure finanziarie messe in campo dai governi.
Ieri poco prima dell’apertura di WallStreet il presidente Trump ha annunciato un piano di investimenti di 8.3 miliardi di Dollari per fronteggiare l’emergenza sanitaria promettendo che la Borsa avrebbe “festeggiato”. Al contrario, la Borsa ha aperto nuovamente in gap down.
I motivi sono a nostro avviso semplici: il virus corre veloce, basta uno starnuto, mentre gli 8.3 miliardi ci metteranno mesi prima di entrare nel circolo dell’economia. Peggio sarà in Europa, dove visto l’alto grado di frazionamento dei diversi Stati ci metteremo anni solo per decidere quale stanziamento fare. E’ un film già visto: durante la crisi dei Subprime gli USA iniettarono subito liquidità nel sistema mentre noi due anni dopo.
Pericolo Stagflazione
In questo momento a preoccupare le borse non sono tanto i contagi, limitati e in fase di contenimento, quando il rischio stagflazione. La stagflazione è un particolare fenomeno economico che indica la presenza congiunta di stagnazione economica e inflazione.
Come può realizzarsi uno scenario simile? Non è poi uno scenario così difficile da immaginare di questi tempi.
Ormai stiamo vivendo una situazione nella quale ad ogni nuovo contagio si mettono subito quarantena interi ospedali o anche intere provincie. Il Presidente Conte ci spiega che queste manovre di contenimento servono per evitare che il sistema sanità collassi. Cosa succederebbe se invece a collassare fossero le fabbriche?
Non è poi così assurdo pensare che se dovesse verificarsi un contagio in una grande azienda manifatturiera, alimentare o in qualunque componente della filiera di approvvigionamento, il sistema entrerebbe in stallo. Se infatti l’azienda alimentare non riceve le materie prime o i camion non possono consegnare, i beni primari iniziano a scarseggiare con conseguente rialzo dei prezzi.
Allo stesso tempo, ovviamente, la chiusura delle fabbriche porterebbe anche ad una fase di recessione, per altro già annunciata dalle agenzie di rating.
Su cosa investire in questo scenario economico?
Ormai i portafogli si svuotano, gli investitori sono nel panico e si muovono in maniera disordinata secondo l’umore. Per fortuna che gli stop esistono, e sono stati pensati proprio per fronteggiare momenti nei quali qualunque indicatore non è in grado di recepire movimenti così violenti del mercato.
In una fase convulsa come questa appare una idea interessante quella di iniziare a fare un po’ di accumulazione di ETF legati all’inflazione.
Vi proponiamo dunque due ETF anti stagflazione che possono essere usati a scopo di protezione del capitale, visto anche l’alto grado di liquidità proposto dai portafogli in questo periodo.
Lyxor EuroMTS Infl Lnkd Invt Grd DR UCITS ETF-Acc – LU1650491282

Ishares Eu Infl Link Govt Bond Ucits Etf – IE00B0M62X26
