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Spesso nei nostri magazine mensili e nei nostri articoli parliamo di oscillatore in divergenza positiva o negativa.

Le divergenze grafiche sono un aspetto fondamentale dell’analisi tecnica classica e rappresentano un aspetto primario nell’interpretazione dei grafici di Borsa; tuttavia, la corretta individuazione e interpretazione non è sempre così semplice o intuitiva da attuare.

Serve innanzitutto una buona dose di esperienza: per quanto le analisi grafiche sono semplici da capire (non vi è mai nulla di complesso), tuttavia le micro-sfaccettature spesso fanno la differenza tra una buona analisi e una fallimentare.

Serve dunque un occhio allenato, in grado di contestualizzare e interpretare il concetto che andremo, di qui a poco, a scoprire.

In questo articolo vedremo come utilizzare le divergenze in generale, che potranno poi essere utilizzate negli investimenti in fondi comuni di investimento, in ETF, oppure nel trading anche in azioni (link a pagina azioni). Ovviamente noi contestualizzeremo i nostri esempi utilizzando il nostro indicatore proprietario Trendycator_Oscillator, ma il lettore potrà applicare questi concetti a qualsivoglia grafico di Borsa. Solamente noi di RendimentoFondi inoltre, abbiamo un’arma in più data dai TOP e dai BOTTOM, utili alla comprensione delle divergenze: li scopriremo insieme nel prosieguo di questo articolo.

Solitamente per poter analizzare correttamente una divergenza è bene osservare due aspetti generali:

  1. funziona con qualunque indicatore?
  2. ci troviamo in uno stato di tendenza del grafico o di lateralità? Per questo aspetto sarà fondamentare anche la lettura del nostro Trendycator.
  3. ci troviamo in prossimità di un ipercomprato – ipervenduto dell’oscillatore?

Risolviamo subito il punto 1: le divergenze solitamente si analizzano sfruttando le potenzialità offerte dagli oscillatori. Gli oscillatori, come dice il termine, sono indicatori di analisi tecnica che oscillano intorno al valore centrale. Solitamente hanno un range di oscillazione che va dai -100 (ipervenduto) a +100 (ipercomprato). Nei testi di qualche anno fa spesso si trovava scritto che un titolo in ipervenduto non potesse far altro che risalire. In realtà non è così, anzi, un titolo può rimanere anche per diverso tempo in ipervenduto, non è un dato sul quale poter fare affidamento. Abbiamo detto che “solitamente” vanno da -100 a +100, perché in realtà dipende da come è costruito matematicamente: potrebbe infatti anche oscillare tra -1 e +1, l’importante è che l’indicatore appunto “oscilli” tra due valori estremi.

DEFINIZIONE DI DIVERGENZA

Approfondiremo graficamente gli altri due punti sopra elencati, prima però diamo una definizione alle due differenti definizioni di divergenza.

DIVERGENZE RIALZISTE: Prezzo che continua a disegnare minimi decrescenti, mentre l’oscillatore segna minimi crescenti.

DIVERGENZE RIBASSISTE: Prezzo che continua a disegnare massimi crescenti mentre l’oscillatore disegna massimi decrescenti.

Come abbiamo detto prima, le divergenze nel trading per essere efficaci devono essere contestualizzate alla situazione grafica generale, facile a dirsi, ma come si realizza in pratica?

A questo punto tentiamo di stabilire se il grafico si trova in tendenza oppure no.

Per stabilire la presenza del trend dobbiamo osservare le serie di massimi e minimi fatti dal prezzo, massimi crescenti significano trend rialzista mentre minimi decrescenti significa trend ribassista.

Per identificare immediatamente, e senza errore, queste tendenze i nostri TOP e BOTTOM ti daranno un aiuto che troverai solamente su RendimentoFondi.

https://www.circoloinvestitori.it/rendimentofondi-magazine
divergenze-oscillatori-Fig.1

Analizziamo insieme il grafico proposto in Figura 1.

Come prima cosa notiamo che non importa quanto lunga sia una tendenza; per grafico in tendenza positiva o negativa non si intende per forza un grafico che sale per molti anni; nel grafico proposto in figura 1 la tendenza dura circa 1 anno, da gennaio 2017 a gennaio 2028.

Gli aspetti invece fondamentali per identificare una tendenza sono:

  1. Trendycator verde
  2. serie di TOP o BOTTOM consecutivi

Riesci a individuare questi due aspetti fondamentali nel grafico?

Direi che ormai dovremmo esserci, inoltre, per rendere l’esempio ancora più esaustivo abbiamo evidenziato in blu una linea che congiunge i tre picchi consecutivi.

Bene, ora rimane il punto tre del nostro elenco precedente: ci troviamo in prossimità di un ipercomprato – ipervenduto dell’oscillatore? Anche in questo caso la risposta è affermativa, in quanto come si vede l’oscillatore arriva a lambire il limite estremo superiore prima di iniziare a scendere.

Infine, nell’esempio si nota come i tre picchi del grafico sono seguiti di pari passo da altrettanti tre picchi dell’oscillatore; qual è la differenza?

Che i picchi dell’oscillatore hanno un moto discendente, dunque in “divergenza” rispetto al moto ascendente del grafico. Quindi il grafico sale, ma la forza scende.

Con i nostri tool di analisi tecnica è più facile no?

Di seguito, in Fig.2 vediamo rappresentati schematicamente tutti i concetti sopra riportati.

 

divergenze-oscillatori-Fig.2
divergenze-oscillatori-Fig.2

Possiamo trovare ulteriori conferme?

Per ulteriori conferme si intende un aspetto grafico che non capita spesso, ma che quando viene notato rafforza ulteriormente la mia analisi.

Possiamo ascrivere alla voce “conferme” almeno due particolari conformazioni grafiche:

  1. il Trendycator passa da rosso a verde senza transitare dal grigio.
  2. le candele giapponesi, in particolare la figura nota come Hammer

Nel grafico 3 vediamo un tipico esempio nel quale il grafico, scendeva con molta forza (Trendycator rosso + Bottom consecutivi) e l’oscillatore era in divergenza positiva. Ad un certo punto il Trendycator è passato da rosso a verde senza transitare dallo stato grigio di indecisione, e questo come si vede, ha generato un segnale di acquisto molto forte.

divergenze-oscillatori-Fig.3
divergenze-oscillatori-Fig.3

Nel caso successivo invece, vediamo un esempio preso dall’indice Eurostox 50, nel quale invece abbiamo assistito ad una lunga fase di indecisione con alternanza di colori rosso e grigio del nostro Trendycator.

Il grafico 4 in realtà racchiude due casi abbastanza diversi tra loro.

Nel primo caso da sinistra, l’indice globale europeo scendeva con impeto, era fine 2015, inizio 2016. L’oscillatore era già in divergenza con la solita configurazione: Bottom ripetuti nel grafico e picchi ripetuti nell’oscillatore. In questo caso però l’oscillatore saliva moderatamente e il Trendycator oscillava tra rosso e grigio, sintomo questo di estrema incertezza del mercato. In una fase simile è sempre sconsigliato anticipare l’ingresso perché non si sa quanti bottom si possono venire a creare. Ad un certo punto, a luglio 2016 il mercato tenta un nuovo movimento ribassista, il quale però non riesce a superare il minimo precedente; successivamente, il Trendycator diventa grigio, e diventa poi verde quando lo strumento acquista veramente forza. Guardando il grafico verrebbe da pensare che si poteva anticipare il movimento, ma non è così, è sempre troppo facile essere tratti in inganno dal grafico già formato, in realtà in casi di estrema incertezza è meglio aspettare la conferma del Trendycator.

divergenze-oscillatori-Fig4
divergenze-oscillatori-Fig4

Il secondo caso mostrato è leggermente diverso dal primo: come si vede a occhio, la salita è meno veloce della discesa precedente ma parimenti al primo caso ci sono stati due PEAK con il terzo che non è riuscito a disegnare un nuovo massimo. Allo stesso tempo l’oscillatore era già sprofondato sotto il 50% del suo range di oscillazione. Infine, al superamento della linea rossa c’è stata la rottura ribassista di un minimo e anche il Trendycator ha iniziato a segnalare la fase ribassista.

Divergenze e candele giapponesi

Il grafico 4 rappresenta un caso abbastanza raro nei fondi comuni di investimento, meno su ETF o azioni, anche se nell’esempio viene mostrato il conosciutissimo fondo Pictet-Global Megatrend Selection-R EUR – LU0391944815.

divergenze-oscillatori-Fig.5
divergenze-oscillatori-Fig.5

La candela giapponese denominata Hammer (martello dalla sua forma) è una potente figura di inversione che spesso si manifesta alla fine di un trend di forte intensità. L’hammer è una figura di esaurimento che si disegna quando avviene l’inversione di forza tra compratori e venditori. Non ci dilunghiamo su questo aspetto perché la letteratura in rete è copiosa. Ciò che appare ancor più raro, è il fatto che nell’esempio proposto l’hammer è unito anche a un doppio gap. Il gap è definibile come un vero e proprio “buco” nei prezzi che indica uno strappo nelle quotazioni. In questo caso, il gap è avvenuto sia al ribasso prima dell’hammer, sia al rialzo dopo l’hammer, lasciando la candela di inversione appesa nel vuoto. Se non è una chiara figura di inversione questa…..

Dunque abbiamo capito che possono esistere anche altre figure di analisi tecnica che si possono usare a compendio dell’analisi grafica delle divergenze.

Conclusioni oscillatore in divergenza positiva o negativa.

In questo corposo articolo abbiamo cercato di dare un senso ai vari commenti che spesso ci sentite operare nei nostri webcast. Come i nostri lettori sanno, noi siamo assolutamente convinti che un grafico valga più di mille parole, ma ci rendiamo conto, dalle tante mail che riceviamo, che è un argomento che necessità familiarità e dimestichezza.

È per questo che abbiamo deciso di ampliare la nostra sezione WIKI (link) con queste guide pratiche che il lettore può consultare. Presto seguirà anche una registrazione di questa pagina in formato video.

Infine, in molti ci chiedono se oltre la divergenza esiste la “convergenza”; non esiste la “convergenza”, o meglio è ininfluente ai fini della analisi tecnica poiché in quel caso prezzi e oscillatore si muovono in accordo.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è uno dei più noti consulenti finanziari italiani. E’ tra i fondatori di Rendimento Fondi ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha ideato il modello Trendycator che applica quotidianamente nella sua professione.

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