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Ho deciso di riprendere le fila del discorso lasciato aperto nel precedente articolo, Come gestire un portafoglio in perdita, proponendo nuovi spunti di riflessione.

In particolare, da diversi mesi in redazione riceviamo numerose richieste su cosa fare con fondi o ETF in perdita da anni sulla Cina.

Se abbiamo commesso l’azzardo di mantenere una posizione in perdita da diverso tempo e non vogliamo aspettare anni nella speranza che “prima o poi tutto salga”, è fondamentale riferirsi ai grafici e analizzarli con pragmatismo.

Qual’è l’andamento storico della Cina

Per analizzare l’andamento storico del mercato cinese, utilizzerò l’indice CSI 300, che racchiude i 300 titoli maggiormente capitalizzati delle Borse di Shanghai e Shenzhen. Indipendentemente dal fondo o dall’ETF utilizzato, è sempre utile fare riferimento all’andamento complessivo della Borsa del Paese.

Indice cinese CSI 300 a Febbraio 2025. Fonte Circolo degli Investitori

Osservando il grafico proposto, possiamo notare che, seguendo il Trendycator, saremmo usciti da questo indice già a luglio 2021. Da quel momento, è iniziato un significativo trend ribassista, culminato a settembre 2023, quando i massicci stimoli monetari della Banca Centrale Cinese (PBoC) hanno provocato una violenta inversione di rotta.

Tuttavia, dopo un breve rally di due settimane, l’indice ha ripreso la sua discesa, chiudendo il Gap Up lasciato aperto. Abbiamo recentemente affrontato il tema dei Gap sugli indici nell’articolo New Week Opening Gap: in questo caso, il concetto è simile e interessante. Il “buco” lasciato dai prezzi ha agito come una calamita (linea gialla tratteggiata) e ora funge da centro decisionale: sopra di esso è probabile un recupero al rialzo, mentre sotto si rischia una nuova discesa.

Cosa fare se abbiamo la Cina in portafoglio?

Come raddrizare dunque un portafoglio in perdita? Se siamo entrati sui massimi e abbiamo mantenuto la posizione fino a oggi, è necessario un esame critico della situazione, da affrontare con calma e pragmatismo.

Nel grafico ho tracciato due linee blu che delimitano un’ampia area di oscillazione, compresa tra i minimi in zona 3.140 e il recente doppio massimo a 4.200. Finché l’indice rimane in quest’area, ci troviamo in una fase di indecisione. Notiamo, inoltre, un ritorno di forza testimoniato dalla divergenza positiva del Trendycator Oscillator.

Osservare quest’area ci consente di sviluppare un piano operativo. Per noi del Circolo degli Investitori, è fondamentale investire avendo sempre ben chiari il piano A e il piano B, senza pretendere di prevedere con certezza l’andamento futuro dei mercati.

  • Scenario rialzista: Se l’indice supererà l’area 4.200, quasi certamente il Trendycator tornerà verde, indicando un possibile nuovo movimento verso i massimi storici.
  • Scenario ribassista: Se l’indice scenderà sotto l’area 3.140, romperà il doppio minimo settimanale e il prossimo supporto chiave si troverà in area 2.970.

L’evoluzione di questo indice sarà probabilmente influenzata da fattori esogeni come le politiche sui dazi e il futuro dell’economia americana. Tuttavia, è importante ricordare che ogni variabile è sempre riflessa sul grafico. Un investitore deve imparare a leggerlo con attenzione, ponendo in essere ragionamenti basati sulle proprie opportunità e priorità.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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