Il tanto atteso discorso di Trump alla nazione si è tenuto questa notte, aperto con l’affermazione: “L’America è tornata”.
Sinceramente, non ho seguito la diretta – preferisco concentrarmi sulla reazione dei mercati più che sulle parole. Non mi interessa tanto se Trump vuole conquistare la Groenlandia, quanto capire cosa ne pensano le Borse.
Oggi sui mercati si respira un’aria particolare: raramente ho visto le Borse muoversi quasi a comando.
Effetto immediato: il dollaro crolla
L’impatto più evidente del discorso è stato il forte calo del dollaro americano, proprio l’obiettivo che Trump voleva raggiungere.

Sembra proprio che il piano 3-3-3 stia funzionando perché anche il Petrolio sta scendendo insieme agli altri energetici.

Tutto come programmato da Trump dunque: le Borse stanno reagendo come telecomandate.
In questo momento, gli energetici sono le uniche commodity in calo, mentre tutte le altre si stanno apprezzando. Il Rame, ad esempio, registra un +5%.
Anche i Bond stanno letteralmente crollando con il Bond scivolato a 129.
Le Borse, al contrario, ripartono
Gli indici americani, in pre-apertura, segnano un +0,80%, mentre la Borsa tedesca recupera oltre il 2%.
Nel frattempo, il livello chiave della media mobile a 200 periodi, menzionato ieri, sembra reggere. Teniamo monitorato questo livello chiave.
Adesso resta da capire se, a Borse aperte, troveranno davvero la forza per tornare sui massimi, oppure se si tratta solamente dell’ultimo rastrellamento prima di riprendere la strada del ribasso.
Sarebbe strano, però, che Trump riuscisse a controllare così bene Petrolio e dollaro, lasciandosi poi sfuggire gli indici.
