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Oggi le Borse stanno tentando un recupero, nonostante le tensioni sui dazi promessi da Trump. Il motivo? Le parole del Segretario al Commercio americano Howard Lutnick, che poco prima del discorso del Presidente ha dichiarato:

“L’amministrazione Trump è disponibile a dialogare con i Paesi interessati.”

Molti analisti hanno letto tra le righe: i dazi potrebbero servire solo come leva negoziale, per spostare altrove un problema che è prima di tutto interno agli USA: la bilancia commerciale.

Un problema tutto americano

Gli Stati Uniti importano molto più di quanto esportano, e l’amministrazione Trump, non sapendo come risolvere questa emergenza, sta provando a scaricare il problema sui Paesi esportatori.

Ma il rischio è che l’effetto sia opposto.

Paradossalmente, le mosse di Trump stanno ottenendo l’effetto contrario rispetto alle promesse elettorali.

Aveva garantito meno inflazione e più sostegno al ceto medio, ma i dazi potrebbero far lievitare i prezzi, colpendo proprio le fasce di popolazione più esposte.

Il caso delle auto: chi pagherà il conto?

Si stima che, con l’introduzione dei dazi, un’auto costerà dai 3.000 ai 12.000 dollari in più rispetto a oggi.

Chi potrà permetterselo? I ricchi continueranno a comprare, mentre il ceto medio andrà in difficoltà.

E poi ci sono i paradossi della catena produttiva: alcuni componenti attraversano fino a sei volte il confine per subire diverse lavorazioni.

Come verranno tassati? Una volta o sei?

Un groviglio burocratico che ricorda il celebre “fiorino” di Troisi.

Inflazione e recessione: quanto durerà lo “scompiglio”?

Le difficoltà per la popolazione saranno direttamente legate all’inflazione indotta dai dazi.

L’inflazione è una seconda tassa occulta, che pesa sui consumatori e che storicamente ha un impatto recessivo sull’economia.

Per questo motivo, è difficile credere che i dazi rimangano a lungo, nonostante Trump abbia parlato di “qualche scompiglio”.

Quanto durerà davvero questo scompiglio?

I mercati hanno già iniziato a chiederselo.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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