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Il recente calo dello spread tra Btp e Bund ai livelli più bassi dal periodo di Mario Draghi e le ultime valutazioni delle agenzie di rating, S&P e Fitch, offrono uno scenario interessante per il debito italiano. Analizziamo le implicazioni per il mercato dei titoli di Stato da qui a fine 2024.

Spread Btp-Bund ai Minimi e Taglio dei Tassi Bce

Il 18 ottobre 2024, lo spread tra i Btp italiani a 10 anni e i Bund tedeschi ha raggiunto un minimo storico, scendendo sotto la soglia dei 120 punti base, un livello che non si vedeva dai tempi del governo Draghi. Questo risultato, impensabile fino a pochi mesi fa, rappresenta un calo significativo rispetto al picco di 210 punti base dell’anno precedente. Anche due anni fa, lo spread viaggiava intorno ai 250 punti base. La riduzione del 46% rispetto a questi livelli ha superato ogni previsione, segnalando una fiducia crescente nei confronti del debito italiano.

La discesa dello spread è stata sostenuta dal terzo taglio dei tassi consecutivo deciso dalla Banca Centrale Europea, che ha ridotto il tasso sui depositi al 3,25%. Christine Lagarde ha sottolineato i progressi nel controllo dell’inflazione, ma ha evidenziato anche la necessità di monitorare con attenzione la crescita economica. I mercati hanno interpretato il tono della Bce come “dovish”, prevedendo ulteriori tagli, forse di 50 punti base, già nel prossimo meeting di dicembre.

Rating e Stabilità: Le Valutazioni di S&P e Fitch

Le attese per le valutazioni delle agenzie di rating erano elevate e venerdì 18 ottobre sono arrivate le prime conferme. S&P Global Ratings ha mantenuto il rating dell’Italia a BBB con outlook stabile, in linea con le aspettative del mercato. Più significativa, però, è stata la decisione di Fitch, che ha rivisto l’outlook per l’Italia da stabile a positivo, mantenendo comunque il rating a BBB. Questo aggiornamento riflette i recenti miglioramenti nella gestione dei conti pubblici e l’impegno del governo italiano nel rispettare le regole fiscali dell’Unione Europea.

Secondo Fitch, l’outlook positivo si basa su “performance sui conti pubblici più solide e segnali di una crescita potenziale più forte, insieme a un contesto politico stabile”. L’agenzia ritiene che questi fattori possano ridurre i rischi fiscali e finanziari derivanti dall’elevato livello di debito dell’Italia nel medio termine. Questa valutazione conferma che il rigore di bilancio e la stabilità politica introdotti dal governo stanno avendo effetti tangibili sui mercati.

Fattori Trainanti per i Btp

Oltre all’azione della Bce, altri fattori hanno contribuito al recente rally dei Btp. Innanzitutto, l’inflazione nell’Eurozona è scesa più rapidamente del previsto, con un calo dall’1,7% a settembre, segnalando che il target del 2% potrebbe essere raggiunto nel corso del 2025. Questo ha aperto la strada a ulteriori riduzioni dei tassi, dando supporto ai titoli di Stato italiani.

L’andamento dello spread e dei Btp è stato favorito anche dalle prospettive macroeconomiche, con segnali di stabilità politica e fiscale che hanno migliorato la percezione del rischio-Paese. Mentre la Francia registra un aumento del proprio spread del 28% a causa di incertezze politiche, l’Italia sta beneficiando di una situazione di maggiore fiducia e stabilità. Tra l’altro, un recente report ha evidenziato come il PIL italiano abbia mostrato una crescita più robusta rispetto agli anni precedenti, con un miglioramento anche nel rapporto tra entrate fiscali e PIL.

Le Prospettive per i Rendimenti dei Btp

Con un contesto di tassi in calo e un outlook migliorato, le aspettative per i rendimenti dei Btp sono di ulteriore diminuzione. Paolo Barbieri di Valori Asset Management prevede che il rendimento dei Btp decennali, attualmente al 3,41%, possa scendere fino al 3,30% entro la fine del 2024, con una stabilizzazione attesa in area 3,1% per il primo trimestre del 2025. Anche il rendimento del Bund tedesco, attualmente al 2,20%, potrebbe scendere leggermente, contribuendo a mantenere lo spread su livelli contenuti.

Conclusioni: Un Outlook Positivo e Opportunità sui Btp

L’attuale scenario di tassi d’interesse in calo e di miglioramento delle valutazioni di rating da parte delle principali agenzie internazionali rafforza l’appeal dei titoli di Stato italiani. Fitch, in particolare, con la sua revisione dell’outlook a positivo, ha confermato la fiducia nei progressi dell’Italia in termini di stabilità fiscale e politica. Gli investitori possono quindi attendersi ulteriori opportunità sui Btp, con prospettive di rendimento interessanti e uno spread che potrebbe rimanere sotto controllo.

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Dr. Massimo Gotta, giornalista-pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. Laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani, tra i fondatori del Circolo degli Investitori e ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario. Ha lavorato per il gruppo bancario Mediobanca e per Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. È stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. È coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni” (TradingLibrary 2013) e autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock” (Experta 2006). Disclaimer: L’autore Massimo Gotta non detiene strumenti finanziari oggetto delle proprie analisi al momento della pubblicazione. Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica Clicca qui--> Informazioni metodo Clicca qui-->

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