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I grandi ricchi americani stanno vendendo le proprie azioni. Amazon, Meta, JPMorgan per la prima volta nella storia, Wallmart sono al centro di importanti movimenti di vendita, nonostante alcuni titoli stiano raggiungendo massimi storici.

A ciò si aggiunge un fatto ormai noto: Warren Buffett detiene il 56% del suo portafoglio in liquidità, una situazione che non si verificava dal 2000.

Ma quindi davvero sta per crollare tutto?

Nel video che accompagna questa analisi, esamino due visioni completamente contrapposte sul futuro dei mercati e condivido la mia ricetta personale per affrontare il possibile decennio di transizione.

La fine del Buy and Hold

Da un lato, Goldman Sachs prevede che il mercato azionario genererà un rendimento medio annuo del 3% nel prossimo decennio, una stima ben al di sotto delle aspettative passate. Dall’altro, gli analisti di Pictet invitano ancora a sovrappesare l’azionario per il 2025, interpretando dati simili da una prospettiva più ottimistica.

Quale visione prevarrà? Come sempre, lo scopriremo solo in futuro. Tuttavia, un aspetto è certo: siamo di fronte a un periodo di sfide sempre più complesse.

Tutti gli esperti concordano sul fatto che difficilmente assisteremo a movimenti lineari e a una bassa volatilità come nel passato. Questo rende le strategie di tipo Buy and Hold (Compra e Tieni) meno redditizie rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni.

Nel prossimo decennio, in presenza di una volatilità crescente, sarà fondamentale adottare un metodo di stock picking attivo, capace di individuare opportunità e gestire i rischi in tempo reale.

E se siamo investiti adesso dobbiamo avere paura?

Mentre un tempo era difficile conoscere i movimenti di questi grandi investitori, oggi tutti sanno tutto e questo sta portando a un panico preventivo, tutti hanno paura (e forse il mercato lo ha già scontato) di un crollo imminente.

Fear and greed index. Fonte sito CNN.

Ma attenzione: il mercato è maestro nel fare il contrario di ciò che ci si aspetta. Se Warren Buffett dovesse tornare a comprare a gennaio, ne saremmo informati solo dopo che il mercato ha già reagito. Il rischio è di cadere in un gioco psicologico che il mercato potrebbe sfruttare a proprio vantaggio.

Cosa fare allora?

E’ più semplice di quello che si immagina: oggi più che mai è fondamentale avere un piano operativo.

Indice S&P500 a dicembre 2024. Fonte Circolo degli Investitori.

Se abbiamo seguito il Trendycator entrando sulla Borsa americana a maggio del 2023, la strategia migliore è aspettare un segnale di uscita dallo stesso metodo. Questo approccio ci permette di gestire il rischio e accettare di “lasciare qualcosa al mercato”.

Evitare l’uscita anticipata è cruciale. Decidere di vendere basandosi su ipotesi o voci potrebbe costarci caro: se la Borsa riprendesse a correre, non sapremmo più quale sia il momento giusto per rientrare.

Conclusioni

Il futuro dei mercati è incerto, ma l’approccio migliore è sempre basato sulla disciplina e sull’analisi. Aderire a un metodo strutturato, come il Trendycator, permette di navigare la volatilità senza cadere vittima di decisioni impulsive.

Ricorda: anche se il panorama è complesso, la storia dimostra che i mercati hanno una straordinaria capacità di sovvertire le aspettative. Il miglior modo per affrontare questo decennio di transizione è restare fedeli alla strategia e monitorare attentamente ogni segnale.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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