Negli ultimi giorni, il dibattito sulla trasparenza delle riserve auree degli Stati Uniti ha guadagnato nuova attenzione, grazie alle dichiarazioni di figure di spicco come Elon Musk e la senatrice Cynthia Lummis.
Elon Musk solleva dubbi sulla verifica delle riserve auree
Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ha recentemente espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di audit regolari sulle riserve auree statunitensi, in particolare quelle custodite a Fort Knox. In una serie di post sui social media, Musk ha sollevato interrogativi sulla trasparenza e sulla frequenza delle verifiche di queste riserve. In risposta, il senatore Rand Paul ha sostenuto l’idea di un audit, sottolineando la necessità di una maggiore trasparenza riguardo ai 4.580 tonnellate d’oro detenute dal governo.
La proposta di una riserva strategica di Bitcoin
Parallelamente, la senatrice del Wyoming, Cynthia Lummis, ha proposto l’integrazione del Bitcoin nelle riserve nazionali degli Stati Uniti. Secondo Lummis, la natura trasparente e decentralizzata del Bitcoin permetterebbe audit in tempo reale, migliorando la responsabilità fiscale del paese. Ha dichiarato: “Una riserva di Bitcoin potrebbe essere verificata in qualsiasi momento, 24 ore su 24, con un semplice computer. È tempo di aggiornare le nostre riserve“.
Lummis ha introdotto il “BITCOIN Act”, una legislazione che propone l’acquisizione di un milione di Bitcoin da parte del governo degli Stati Uniti nell’arco di cinque anni, rappresentando circa il 5% dell’offerta totale di Bitcoin. Questa iniziativa mira a rafforzare il bilancio nazionale e a garantire una gestione trasparente delle partecipazioni in criptovaluta da parte del governo federale.
Reazioni e implicazioni per il Bitcoin
Le proposte di Musk e Lummis hanno suscitato un acceso dibattito. Da un lato, l’idea di un audit completo delle riserve auree potrebbe placare le teorie cospirazioniste e rafforzare la fiducia del pubblico nelle finanze nazionali. Dall’altro, l’inclusione del Bitcoin nelle riserve nazionali rappresenterebbe un cambiamento significativo nella politica finanziaria degli Stati Uniti, con potenziali implicazioni sia positive che negative.
Mentre alcuni esperti vedono nel Bitcoin un’opportunità per diversificare le riserve e proteggersi dall’inflazione, altri mettono in guardia sui rischi associati alla volatilità delle criptovalute e alla loro integrazione nel sistema finanziario tradizionale. Inoltre, l’adozione di una riserva strategica di Bitcoin potrebbe influenzare il mercato globale delle criptovalute, aumentando la domanda e, di conseguenza, il valore del Bitcoin stesso.

Attualmente, il Bitcoin si muove all’interno di un ampio range di consolidamento tra 90 e 106 dollari, senza mostrare particolari reazioni ai recenti sviluppi politici. Ottima la performance del Trendycator, che dall’inizio del trend rialzista ha registrato un +281%.
