Negli ultimi anni il dibattito finanziario si è concentrato su inflazione, crescita e bilanci pubblici. Eppure, sotto la superficie, c’è una forza che governa i mercati in modo ben più incisivo: la liquidità. In un contesto segnato da rivalità geopolitica, spesa fiscale fuori scala e banche centrali pronte a intervenire con politiche cicliche e spesso aggressive, sono i flussi di capitale a definire davvero il perimetro entro cui si muovono economie e investitori.
La capacità di un Paese di attrarre liquidità internazionale non è un dettaglio tecnico, ma un fattore che può ridisegnare equilibri globali. Una valuta forte, costi di indebitamento ridotti, maggiore spazio per finanziare innovazione e aziende strategiche: chi vince questa competizione costruisce un circolo virtuoso che rafforza il proprio predominio economico e finanziario.
Dalla crisi del 2008 in avanti, ogni shock successivo ha mostrato la stessa dinamica: la liquidità globale è diventata la variabile dominante, molto più delle tradizionali metriche di crescita o degli utili aziendali. La pandemia da Covid-19 lo ha dimostrato con chiarezza: gli stimoli monetari senza precedenti hanno innescato rally impressionanti, slegati dai fondamentali dell’economia reale.
Oggi la situazione è ancora più evidente. La curva dell’aggregato M2 è tornata sui massimi assoluti, segnale inequivocabile di quanto la liquidità in circolazione rimanga abbondante nonostante le fasi di stretta monetaria. È questo surplus a sostenere i mercati azionari globali e a spingere gli investitori verso asset rischiosi, anche in presenza di indicatori macroeconomici contrastanti.

Il grafico sopra è stato lungamente analizzato durante una delle nostre serate del Circolo Pro a maggio del 2024.
La curva della liquidità M2 è rappresentata in azzurro mentre in giallo chiaro l’andamento dell’indice S&P500 e in giallo scuro è rappresentata la curva dei tassi USA.
Recentemente, dopo un periodo di calo, la curva M2 è tornata violentemente a crescere fino a riportarsi sui massimi.
Interpretare i mercati ignorando il ruolo della liquidità significa rinunciare a leggere la mappa reale del potere finanziario. Perché i flussi non solo determinano i prezzi degli asset, ma sono anche la leva con cui le potenze economiche cercano di consolidare il proprio vantaggio competitivo nello scenario geopolitico contemporaneo.