Negli ultimi mesi, l’economia statunitense ha mostrato segnali contrastanti riguardo all’andamento dell’inflazione e dei prezzi delle materie prime. Da un lato, l’inflazione sembra essere sotto controllo; dall’altro, l’indice CRB, che misura l’andamento complessivo delle commodities, è in rialzo. Questa apparente discrepanza solleva interrogativi sulle future dinamiche dei prezzi al consumo negli Stati Uniti.
Inflazione USA: un quadro stabile
Secondo i dati più recenti, il tasso di inflazione annuale negli Stati Uniti è salito al 3% a gennaio 2025, rispetto al 2,9% di dicembre 2024, leggermente al di sopra delle previsioni di mercato del 2,9%. Questo incremento, sebbene modesto, indica un progresso nel contenimento dell’inflazione. I costi energetici hanno registrato un aumento dell’1% su base annua, il primo in sei mesi, mentre i prezzi degli alimenti sono rimasti stabili con un incremento del 2,5%. Su base mensile, l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) è aumentato dello 0,5%, superando le aspettative di un rialzo dello 0,3%.
Ciononostante, le previsioni per i prossimi mesi indicano un’inflazione in calo, creando un netto contrasto con la tendenza rialzista delle materie prime, come analizzeremo di seguito.

Indice CRB in rialzo: un segnale da monitorare
Parallelamente, l’indice CRB, che traccia l’andamento dei prezzi di un paniere diversificato di materie prime, ha mostrato una tendenza al rialzo negli ultimi mesi. Questo aumento riflette l’incremento dei prezzi di diverse commodities, tra cui metalli, energia e prodotti agricoli. Un indice CRB in crescita potrebbe anticipare pressioni inflazionistiche future, poiché l’aumento dei costi delle materie prime tende a tradursi in prezzi più elevati per i consumatori finali.

L’analisi del grafico evidenzia un comportamento inizialmente sincronizzato tra materie prime (viola) e inflazione (azzurro) fino a giugno 2022, per poi divergere nettamente.
Oggi appare evidente come l’inflazione (linea azzurra) non rifletta più l’andamento delle materie prime (linea viola), creando un forte disallineamento. Questo solleva interrogativi sulla reale dinamica dei prezzi al consumo e sul possibile ritardo con cui l’inflazione potrebbe tornare a riflettere l’aumento dei costi delle materie prime.
Un’analisi delle possibili spiegazioni
La coesistenza di un’inflazione relativamente stabile e di un indice CRB in aumento potrebbe sembrare contraddittoria. Tuttavia, diverse spiegazioni possono chiarire questo scenario:
- Ritardo temporale: Gli aumenti nei prezzi delle materie prime potrebbero non riflettersi immediatamente nei prezzi al consumo. Le aziende potrebbero assorbire temporaneamente i costi aggiuntivi o ritardare l’aumento dei prezzi dei prodotti finali.
- Efficienza produttiva: I progressi tecnologici e l’efficienza nelle catene di approvvigionamento possono mitigare l’impatto dell’aumento dei costi delle materie prime sui prezzi al consumo.
- Politiche monetarie e fiscali: Le misure adottate dalla Federal Reserve e dal governo federale possono influenzare la domanda aggregata e, di conseguenza, l’inflazione, indipendentemente dalle fluttuazioni dei prezzi delle materie prime.
È essenziale monitorare attentamente l’evoluzione di entrambi gli indicatori. Se l’indice CRB continua a salire, potrebbe esercitare pressioni al rialzo sull’inflazione nei mesi successivi. Le autorità monetarie e gli investitori dovranno valutare se l’aumento dei prezzi delle materie prime rappresenti una tendenza temporanea o l’inizio di un ciclo inflazionistico più persistente.
In conclusione, mentre l’inflazione negli Stati Uniti appare attualmente sotto controllo, l’incremento dei prezzi delle materie prime suggerisce la necessità di una vigilanza continua. Comprendere le dinamiche tra questi due indicatori sarà cruciale per anticipare e gestire le future tendenze economiche.
