Il mercato ha accolto con favore la nuova manovra di bilancio approvata ieri sera dal Consiglio dei Ministri. Il rendimento del Btp decennale è sceso al 3,40%, il livello più basso del 2025, con spread in area 81 punti base rispetto al Bund tedesco.
Una reazione che conferma il clima di fiducia verso la politica di bilancio italiana e che precede di pochi giorni l’avvio della nuova emissione del BTP Valore ottobre 2025, destinata al pubblico retail.
La manovra di bilancio convince i mercati
La legge di Bilancio per il 2026 prevede interventi complessivi per 18 miliardi di euro, superiori ai 16 inizialmente ipotizzati.
Le misure, che saranno comunicate alla Commissione europea entro la giornata di oggi, puntano a mantenere il sostegno a famiglie e imprese, con un approccio giudicato equilibrato dal mercato: non espansivo oltre misura, ma neppure restrittivo in una fase di crescita debole.
L’effetto è stato immediato: i titoli di Stato italiani hanno proseguito la fase di apprezzamento avviata da settembre, e il rendimento del decennale – benchmark di riferimento per gli investitori – ha toccato un nuovo minimo dell’anno. Il Btp con scadenza 01.10.2035 (ISIN IT0005648149) con cedola al 3,65% è risalito a quasi 102, massimo dall’emissione di maggio. Un segnale chiaro: il mercato continua a considerare sostenibile la traiettoria dei conti pubblici italiani.
Sul fronte delle scadenze ultra-lunghe, il Btp trentennale con scadenza 01.10.2055 (ISIN IT0005668238), cedola 4,65%, è salito a 105,5 centesimi, in aumento di quasi il 6% rispetto al collocamento di settembre. Si tratta di movimenti significativi su scadenze lunghe, che riducono la tensione sui conti e favoriscono il Tesoro nella gestione delle prossime aste.
Spread e rating: un quadro di fiducia che si consolida
Il ritorno dello spread sotto quota 85 punti base riporta la forbice con il Bund ai livelli più bassi dal 2010. Il dato assume rilievo non solo tecnico ma anche politico, perché indica che i titoli italiani vengono percepiti come meno rischiosi rispetto agli ultimi anni. Negli ultimi mesi, inoltre, le principali agenzie di rating hanno confermato o migliorato i giudizi sull’Italia, sottolineando la tenuta dei conti e la riduzione della spesa per interessi.
Per il Ministero dell’Economia, questa discesa rappresenta una doppia buona notizia: da un lato riflette la fiducia dei mercati, dall’altro contribuisce a ridurre il costo medio del debito in emissione, portando benefici visto il nuovo aumento complessivo del nostro debito pubblico.
Debito pubblico in aumento, ma senza tensioni di mercato
Secondo i dati diffusi da Banca d’Italia, ad agosto il debito pubblico è aumentato di 25,4 miliardi, raggiungendo un totale di 3.082,2 miliardi di euro. Un incremento rilevante, dovuto principalmente alla crescita delle disponibilità liquide del Tesoro, salite a 72,1 miliardi (+25,3 miliardi rispetto a luglio).
Hanno inciso anche i consueti fattori tecnici: scarti e premi all’emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e le variazioni dei tassi di cambio. Al netto di queste dinamiche, l’andamento dei rendimenti dimostra che l’aumento nominale del debito non ha generato diffidenza.
La percezione generale è che il Tesoro stia gestendo in modo ordinato il rifinanziamento e che le misure previste nella legge di Bilancio mantengano un equilibrio tra prudenza e continuità.
La vita media residua del debito resta stabile a 7,9 anni, mentre si riduce la quota detenuta dalla Banca d’Italia (19,2% contro 19,5% del mese precedente) e quella in mano ai non residenti (33,3% dal 33,4%). Aumenta invece la parte detenuta da famiglie e imprese italiane, salita al 14,3%: un dato che si lega anche al successo crescente delle emissioni dedicate ai risparmiatori, come i Btp Valore.
In arrivo il nuovo Btp Valore ottobre 2025
In questo contesto di mercato favorevole, da lunedì 20 a venerdì 24 ottobre 2025 (fino alle ore 13, salvo chiusura anticipata) sarà collocato il nuovo Btp Valore 2032, titolo riservato esclusivamente al pubblico retail. Si tratta della quarta emissione della serie, che negli ultimi due anni ha raccolto un’ampia adesione da parte dei piccoli risparmiatori italiani.
Il titolo avrà durata settennale e offrirà cedole trimestrali crescenti nel tempo, secondo lo schema “step-up” (3 + 2 + 2 anni).
Chi lo acquisterà durante il collocamento e lo manterrà fino alla scadenza riceverà un premio fedeltà dello 0,8% sul capitale nominale.
Il tasso minimo garantito sarà comunicato venerdì 17 ottobre, ma le prime stime del mercato – alla luce del rendimento del decennale al 3,4% – indicano una partenza attorno al 3% lordo annuo, in linea con l’ultima edizione. L’importo minimo sottoscrivibile è di 1.000 euro e i titoli potranno essere acquistati anche tramite home banking o presso sportelli bancari e postali abilitati.
Come di consueto, il collocamento avverrà alla pari e senza commissioni, sul mercato MOT di Borsa Italiana, tramite le banche dealer Intesa Sanpaolo, UniCredit e Banco BPM, con il supporto di Monte dei Paschi di Siena e Banca Sella.
Un test per la fiducia domestica
Dopo mesi di rendimento reale positivo e in un momento di stabilità dei conti pubblici, l’emissione di ottobre sarà un banco di prova per la fiducia dei risparmiatori italiani.
Il successo delle precedenti edizioni ha mostrato un interesse crescente del pubblico retail verso strumenti semplici, trasparenti e con tassazione agevolata al 12,5%.
Il nuovo collocamento si inserisce quindi in un contesto in cui il debito pubblico cresce ma è percepito come gestibile, e in cui il mercato continua a premiare la regolarità delle politiche fiscali e la solidità del Tesoro.
Il Btp decennale ai minimi dell’anno, unito al favore mostrato dagli investitori internazionali, conferma che la credibilità finanziaria dell’Italia resta intatta, anche in una fase di debole crescita economica.
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