Per chi fa il nostro, in questi periodi di alta volatilità è normale che amici e parenti ci pongano questa fatidica domanda “Ho dei fondi in perdita cosa ne faccio?”.
Credo che se fossi medico mi verrebbe richiesto quanto dura quest’anno l’influenza.
Eppure, dietro questa domanda all’apparenza semplice si cela una risposta che non può essere banale.
Analizziamo questa situazione secondo tre profili: il profilo del timing, il profilo psicologico e il profilo metodologico.
Guarda il mio video completo sull’argomento “Fondi in perdita che fare”.
Fondi in perdita e Timing di ingresso: sfatiamo il mito della previsione di Borsa.
Chi si trova ad avere un investimento in perdita ad aprile 2025 probabilmente è perché lo ha acquistato a fine del 2024 o a inizio del 2025 e spontaneamente viene da chiedersi se fosse il timing giusto per entrare e se, eventualmente, chi lo ha consigliato non potesse prevedere questo calo.
In questo caso mi sento di dire che chiunque abbia consigliato questo tipo di investimento, sia esso un consulente o un algoritmo o semplicemente il nostro intuito non poteva prevedere quello che poi sarebbe successo.
Sì certo, col senno di poi alcuni segnali c’erano stati: tutti i magnati amici di Trump e ben informati venduto gran parte delle loro stesse azioni, lo avevamo detto qui: Outlook 2025: davvero stanno per crollare i mercati?
L’articolo risale al 20 dicembre 2024.
Ma la verità è che oggi il mercato è sceso quasi del 30% come durante il Covid, però all’epoca si pensava dovesse estinguersi l’umanità, ben diverso rispetto a una guerra commerciale per quanto cruenta possa essere.
Nulla che si potesse prevedere, quantomeno nella portata.

Oggi i mercati prezzano il problema che è diventato strutturale e anche di fiducia.
Strutturale perché è vero che la bilancia commerciale degli Stati Uniti è sempre stata a favore delle importazioni ma è altrettanto vero che gli Stessi USA hanno sempre guadagnato da questo perché i dollari fuoriusciti dalla nazione poi tornavano sotto altre forme come l’acquisto di Treasury.
Di fiducia perché ormai i mercati tremano ogni qual volta vedono il Presidente Trump davanti a un microfono perché letteralmente non si sa quale nuova panzana potrebbe dire. Non si è mai visto nella storia contemporanea un Presidente degli Stati Uniti rivolgersi con tale turpiloquio nei confronti dei propri partner commerciali.
Fondi in perdita: il profilo psicologico.
Se abbiamo capito che certi movimenti sono imprevedibili, vanno comunque gestiti perché investire in Borsa significa attraversare anche questi momenti.
Nel nostro corso gratuito che trovi qui: Landing Metodo_CI – Circolo Investitori alla lezione numero 1 parliamo della differenza tra capitale finanziario e capitale psicologico.
Capitale finanziario: se si accusa una perdita in Borsa di 1.000 euro ma abbiamo un lavoro, il mese seguente avremo ripianato questa perdita con il nostro stipendio e saremo in pari.
Se invece non riusciamo a sopportare di aver perso in Borsa un mese intero di stipendio e di fatica, allora significa una cosa sola: abbiamo sbagliato il sizing, investendo di più di quanto potevamo sopportare in un asset altamente volatile.
Il capitale psicologico invece una volta perso è ben più difficile da ricostruire perché si rischia di perdere la voglia di investire, la fiducia negli investimenti e nel consulente.
Per mitigare queste sofferenze psicologiche io uso la regoletta pratica: investo l’80% del mio patrimonio in obbligazioni e il 20% in azioni; lo spiego bene nel video.
Questa è la regola che personalmente seguo per uscire indenne dalle intemperie dei mercati ma ognuno ha la sua: i più speculativi potranno fare 50-50, 60-40, i più prudenti 90-10 o 100% obbligazionario.
Ognuno di noi conosce la propria sopportazione del dolore.
Timing e psicologia vanno a braccetto
Qui si apre un capitolo che unisce entrambi gli aspetti, quello del timing e quello psicologico.
In TV in questi giorni sentiamo ripetere che le perdite diventano reali solo quando vendiamo e che è il momento di stare calmi di fatto il sentire comune si basa sulla tecnica di investimento denominata Buy and Hold ovvero compra e tieni.
Tale filosofia di investimento si basa sul concetto che “Le borse salgono sempre”.
Concetto che è assolutamente incontrovertibile ma tale metodologia andrebbe utilizzata solo se prima a monte si è seguita la regoletta 80-20 o 90-10 comunque investendo una parte residuale che non ci crei insonnia in caso di alta volatilità.
Al contrario, noi riteniamo che il timing di ingresso e di uscita sia essenziale e lo mettiamo in pratica con il nostro sistema Trendycator.
Seppur con la mia regoletta 80-20 comunque io non sopporto di rimanere anni ad aspettare il mercato che torni a salire, preferisco riavere i miei soldi e aspettare una nuova opportunità.
Chi decide di vendere quando il mercato scende si regala due opportunità:
-l’opportunità di rientrare a mercato
-l’opportunità di scegliere un investimento diverso.
Se si decide di tenere a oltranza si ha una sola opportunità: aspettare e sperare.
Cosa che va bene quando investiamo da giovani, va meno bene con l’avanzare dell’età.
Un adagio di Borsa diceva “Pochi, maledetti ma subito“.
Investire in Borsa: il profilo metodologico
Dal punto di vista metodologico è fondamentale che prima di investire doventiamo consapevoli di cosa stiamo inserendo nel nostro portafoglio.
Un blocco più o meno grande di flusso cedolare secondo noi è imprescindibile, sia esso derivante dall’acquisto diretto di obbligazioni (come spiego nel video), da fondi o etf che distribuiscono cedole etc.
Conoscere dunque bene il rischio legato a un investimento azionario attraverso l’acquisto diretto o indiretto con fondi comuni o etf è ciò che permette di evitare errori di valutazione e costruire un portafoglio realmente coerente con i propri obiettivi finanziari..
Per aiutare i lettori nel loro percorso di apprendimento noi abbiamo messo a punto tre interessanti corsi gratuiti usufruibili sul sito sotto forma di articoli:
–come investire in fondi comuni di investimento
–come investire in Obbligazioni
Tante opportunità offerte dal Circolo degli Investitori che però non possono prescindere da un elemento cardine: la volontà di tornare proprietari del nostro destino e del nostro denaro.
Questo non significa per forza fare da soli e abbandonare l’aiuto di un consulente ma potrebbe, ad esempio, rendere l’investitore in grado di meglio esprimere le proprie esigenze al professionista.
Nel video proposto a inizio articolo approfondisco tutti questi concetti con esempi pratici e qualche riflessione in più.
Se stai vivendo un momento di incertezza sui tuoi investimenti, potrebbe esserti utile per rimettere ordine e trovare una direzione più chiara.