Negli ultimi mesi l’indice cinese CSI 300 ha registrato un rialzo consistente, spingendo molti investitori a guardare con maggiore attenzione al mercato cinese.
Il grafico del CSI 300, già analizzato più volte nei workshop del Circolo Pro, evidenzia una falsa rottura ribassista ad aprile, seguita da un movimento rialzista che ha portato l’indice a superare i massimi precedenti.

Perché il CSI 300 sta salendo
Il rimbalzo è stato favorito da una combinazione di fattori: le politiche di stimolo del governo cinese, che hanno aumentato la liquidità e incoraggiato i riacquisti di azioni; valutazioni considerate interessanti in confronto ad altri mercati; e un progressivo spostamento del risparmio domestico verso l’azionario.
A questo si aggiunge un possibile riposizionamento degli investitori internazionali, che iniziano a guardare con più timore agli Stati Uniti — ancora in crescita, ma con un momentum ridotto — e a valutare la Cina come alternativa per diversificare l’esposizione geografica.
Restano tuttavia alcuni nodi irrisolti, come la crisi immobiliare e la necessità che le misure annunciate trovino concreta attuazione.
Tre ETF da seguire come spunti operativi
Senza entrare nel merito di singole raccomandazioni (disponibili per i lettori del Circolo Pro), ecco tre strumenti che possono essere presi in considerazione per chi vuole approfondire il tema:
- Xtrackers CSI 300 Swap UCITS ETF 1C (LU0779800910, ticker XCHA) – replica diretta del CSI 300.
- Amundi MSCI China ESG Selection Extra UCITS ETF Dist (LU1900067940, ticker HK) – per chi preferisce un approccio con criteri ESG.
- iShares MSCI AC Far East ex-Japan UCITS ETF (IE00B0M63730, ticker IFFF) – esposizione diversificata a tutta l’area orientale, non solo Cina.
Considerazioni finali sui migliori 3 ETF Cina
Il rally del CSI 300 riporta la Cina al centro dell’attenzione dei mercati. Non si tratta di un movimento privo di rischi, ma è un segnale che non può essere ignorato. Gli ETF dedicati offrono spunti operativi diversi: dall’esposizione diretta sull’indice cinese, a soluzioni ESG, fino a portafogli più diversificati sull’Asia.