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Nella settimana terminata il 5 ottobre, le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti sono aumentate a 258.000 unità, segnando un incremento significativo di 28.000 unità rispetto alle 225.000 della settimana precedente. Questo dato ha sorpreso gli analisti, che avevano previsto una cifra inferiore, pari a 231.000 unità. Queste cifre evidenziano una potenziale fragilità del mercato del lavoro, il che potrebbe avere un impatto sulle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. La media mobile delle ultime quattro settimane, un indicatore più stabile che tende a ridurre la volatilità settimanale, si è invece stabilizzata a 231.000 unità, leggermente più bassa rispetto alla media della settimana precedente di 224.250 unità.

In aggiunta, le richieste continuative di sussidio, che rappresentano il numero di persone che continuano a ricevere sostegno dopo la prima settimana, sono salite a 1.861.000. Questo dato, revisionato da una stima preliminare di 1.826.000, supera anche le previsioni di 1.830.000 unità. Il costante aumento delle richieste continuative suggerisce una certa difficoltà nel mercato del lavoro, con una porzione di lavoratori che trova complicato rientrare nel ciclo occupazionale.

Inflazione USA: Un Ostacolo per la Fed

L’inflazione negli Stati Uniti ha superato le aspettative degli analisti nel mese di settembre, aggiungendo ulteriori complicazioni per la Fed nella gestione della sua politica monetaria. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dello 0,2% su base mensile, lo stesso incremento registrato ad agosto, ma superiore alle previsioni dello 0,1%. Su base annua, il CPI mostra una variazione del 2,4%, al di sopra delle stime del 2,3% e vicino al 2,5% registrato nel mese precedente.

L’elemento più rilevante, tuttavia, è il dato core, che esclude i settori più volatili come quelli energetici e alimentari, offrendo così una visione più accurata dell’andamento inflazionistico. Il CPI core ha segnato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, superando anche in questo caso le aspettative di +0,2%. Su base annua, l’inflazione core ha accelerato dal 3,2% al 3,3%, allontanandosi ancora di più dal target del 2% della Fed. Questo incremento è stato principalmente guidato dai rincari dei biglietti aerei e delle assicurazioni, mentre i costi degli alloggi, una delle componenti storicamente più resistenti dell’inflazione, hanno mostrato un incremento relativamente moderato (+0,3%).

Fed: Un Dilemma Tra Crescita e Stabilità dei Prezzi

Il set di dati pubblicato rappresenta una sfida per la Fed, che ha come obiettivo principale quello di riportare l’inflazione al livello target del 2%. Negli ultimi due anni, l’istituto guidato da Jerome Powell ha intrapreso una serie di rialzi dei tassi d’interesse per frenare l’inflazione. Solo recentemente, la Fed ha iniziato ad adottare un approccio più cauto, con un primo taglio da 50 punti base nel mese precedente, in risposta a segnali di rallentamento economico. Tuttavia, i dati inflazionistici di settembre, combinati con i numeri solidi sul mercato del lavoro, mettono in dubbio la possibilità di ulteriori riduzioni a breve termine.

Il recente aumento delle richieste di sussidio di disoccupazione riflette anche l’impatto di fattori eccezionali, come l’uragano Helene, che ha colpito alcune regioni degli Stati Uniti, aumentando temporaneamente il numero di disoccupati. La Fed potrebbe quindi interpretare questo dato come una fluttuazione momentanea, piuttosto che come un segnale di un deterioramento strutturale del mercato del lavoro.

Tuttavia, i verbali dell’ultima riunione del FOMC (Federal Open Market Committee) evidenziano che i funzionari rimangono cauti e vogliono attendere ulteriori dati prima di prendere decisioni drastiche. La Fed ha dichiarato che il monitoraggio continuo dei dati relativi al mercato del lavoro e all’inflazione sarà cruciale per determinare la politica monetaria nei prossimi mesi.

Mercati Finanziari: Reazioni e Previsioni

In seguito alla pubblicazione dei dati sull’inflazione, i mercati finanziari hanno reagito con una certa volatilità. I future sugli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq hanno registrato cali immediati, segno che gli investitori temono un possibile rinvio dei tagli dei tassi previsti. Anche i rendimenti dei Treasury hanno subito un impatto: il rendimento del Treasury biennale, in particolare, è sceso di 6 punti base, attestandosi al 3,96%, mentre il dollaro è rimasto pressoché stabile, con il cambio EUR/USD intorno a 1,095.

Le previsioni di mercato rimangono divise. Alcuni analisti scommettono su un taglio di 25 punti base durante la prossima riunione del FOMC, prevista per il 7 novembre, e la probabilità di un intervento più aggressivo si è ridotta notevolmente. Secondo le stime attuali, la possibilità di mantenere invariati i tassi è stimata intorno al 15%.

L’inflazione core e i dati sul lavoro continueranno a essere osservati attentamente. La possibilità di un ulteriore rallentamento dell’inflazione nei prossimi mesi, supportata da un calo progressivo dei prezzi degli alloggi e della spesa energetica, potrebbe aprire la strada a una politica monetaria meno restrittiva.

Considerazioni sul Futuro della Politica Monetaria

Nonostante le difficoltà attuali, la Fed sembra ancora intenzionata a mantenere la sua linea di cautela, bilanciando la necessità di stabilizzare i prezzi con il rischio di rallentare eccessivamente la crescita economica. Il quadro economico statunitense, pur mostrando segnali di resilienza, continua a presentare elementi di incertezza. Da un lato, l’aumento dei sussidi di disoccupazione e le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi potrebbero segnalare una fase di rallentamento; dall’altro, l’inflazione, seppur elevata, mostra segni di moderazione in alcune categorie, suggerendo che i provvedimenti presi finora dalla Fed stanno iniziando a produrre effetti.

Le aspettative dei mercati sono contrastanti: alcuni analisti vedono possibile un taglio dei tassi più avanti nell’anno, magari in risposta a un’ulteriore stabilizzazione dell’inflazione, mentre altri ritengono che la Fed potrebbe proseguire con una politica restrittiva fino al raggiungimento di segnali più definitivi di rallentamento economico.

Conclusioni: Un Futuro di Volatilità per i Mercati

L’evoluzione dei dati macroeconomici sarà determinante per orientare le prossime mosse della Fed. In un contesto di grande incertezza, la banca centrale dovrà muoversi con prudenza, bilanciando l’obiettivo di contenere l’inflazione senza danneggiare eccessivamente la crescita economica e il mercato del lavoro. La volatilità dei mercati finanziari resterà alta finché non emergeranno segnali più chiari su quale direzione prenderà la Fed nei prossimi mesi.

Per cui noi, come investitori, dovremo monitorare attentamente sia i dati sull’inflazione sia quelli relativi al mercato del lavoro, perché questi elementi rimarranno centrali per le decisioni della banca centrale e per l’andamento complessivo dei mercati.

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Dr. Massimo Gotta, giornalista-pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. Laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani, tra i fondatori del Circolo degli Investitori e ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario. Ha lavorato per il gruppo bancario Mediobanca e per Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. È stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. È coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni” (TradingLibrary 2013) e autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock” (Experta 2006). Disclaimer: L’autore Massimo Gotta non detiene strumenti finanziari oggetto delle proprie analisi al momento della pubblicazione. Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica Clicca qui--> Informazioni metodo Clicca qui-->

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