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A partire da lunedì prossimo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) aprirà il collocamento del nuovo BTP Più, un titolo di Stato con durata 8 anni e una caratteristica peculiare: l’opzione per i sottoscrittori retail di poter richiedere il rimborso anticipatamente dopo i primi 4 anni al prezzo di 100.

Il codice ISIN per il collocamento sarà IT0005634792 e le cedole minime comunicate sono:

  • 2,80% per i primi 4 anni;
  • 3,60% per i successivi 4 anni.

Questi tassi hanno attirato l’attenzione degli investitori retail, ma il vero quesito è: il BTP Più offre un rendimento tale da renderlo un’opportunità di investimento, oppure il suo premio di rendimento è sostanzialmente nullo?

Rendimento reale e confronto con il mercato

Analizziamo i numeri. Il tasso interno di rendimento (TIR) lordo su 8 anni per questo titolo risulta 3,21%, un valore che è appena inferiore di 2 punti base rispetto al rendimento attuale dei BTP con durata interpolata a 8 anni, che si attesta al 3,23%.

In sostanza, il premio di rendimento rispetto ai BTP tradizionali di pari durata è praticamente nullo. Ovvero, non ci sarebbe convenienza a sottoscrivere questo nuovo Btp rispetto ad acquistare un BTP di pari scadenza sul mercato.

Tuttavia, se si considerano solo i primi 4 anni, periodo al termine del quale i sottoscrittori possono esercitare l’opzione di rimborso anticipato, la cedola del 2,80% risulta leggermente più alta rispetto all’attuale rendimento dei BTP interpolati a 4 anni (2,64%), con un differenziale positivo di 16 punti base. Questo significa che nel primo quadriennio il BTP Più offre un minimo premio di rendimento, ma è sufficiente?

La questione della “put” per il retail

Il valore aggiunto di questo titolo è la possibilità di essere rimborsato anticipatamente dopo i primi 4 anni, grazie all’opzione di vendita concessa ai sottoscrittori retail.

Va tenuto però in considerazione che l’opzione put ha un costo (per il sottoscrittore) che, semplificando al massimo senza scendere in ragionamenti e calcoli complicati, dovrebbe dare luogo ad un rendimento inferiore ai tassi di mercato.

Questo, ovviamente, in ragione della facoltà di poter richiedere il rimbroso anticipato a condizioni vantaggiose se il titolo dovesse scendere di prezzo nei prossimi quattro anni.

In pratica, il MEF sta implicitamente offrendo un’opzione di vendita gratuita agli investitori. Cioè, anzichè offrire un premio rispetto ai rendimenti di mercato ha optato per “regalare” il costo dell’opzione. Ma qual è il costo reale di questa opzione?

Se si considerano i 20 punti base annui di premio all’emissione come parametro standard, su 8 anni il valore dell’opzione può essere stimato in circa 1,6%. Di fatto, il premio di rendimento azzerato su 8 anni potrebbe rappresentare proprio il costo implicito di questa put.

Il verdetto finale: conviene il BTP Più?

Certamente non è un’emissione che faccia girdare al miracolo, ma ha dei punti di forza, anche tenendo conto del fatto che i rendimenti obbligazionari sono in lieve ma costante discesa e che ci aspetta che la BCE prosegua nel suo regime di taglio dei tassi.

Poi, naturalmente, la risposta dipende sempre dagli obiettivi dell’investitore e dalla sua propensione al rischio.

  • Per chi vuole detenere il titolo fino alla scadenza degli 8 anni, il BTP Più non offre alcun premio di rendimento rispetto ai BTP ordinari, rendendolo poco attraente per chi cerca rendimenti superiori.
  • Per chi ha un orizzonte di investimento di soli 4 anni, invece, il rendimento del 2,80% è leggermente più vantaggioso rispetto all’attuale mercato. Tuttavia, bisogna valutare se i tassi resteranno favorevoli nei prossimi 4 anni e se esercitare la put sarà davvero conveniente rispetto alle alternative disponibili in quel momento.

Infine, in termini di successo o insuccesso (ammontare sottoscritto dagli investitori) dell’emissione, l’ago della bilancia sarà come il retail valuterà la rinuncia a un premio di rendimento in cambio dell’opzione di rimborso anticipato. Se gli investitori la considereranno una garanzia sufficiente, il titolo potrebbe ottenere una buona adesione.

Al contrario, se il retail cercherà rendimenti più alti senza vincoli, il BTP Più potrebbe non riscuotere un successo paragonabile ad altre emissioni.

A questo punto, tutto dipenderà dalla percezione del mercato e dal comportamento degli investitori nei primi giorni di collocamento.

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Dr. Massimo Gotta, giornalista-pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. Laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani, tra i fondatori del Circolo degli Investitori e ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario. Ha lavorato per il gruppo bancario Mediobanca e per Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. È stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. È coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni” (TradingLibrary 2013) e autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock” (Experta 2006). Disclaimer: L’autore Massimo Gotta non detiene strumenti finanziari oggetto delle proprie analisi al momento della pubblicazione. Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica Clicca qui--> Informazioni metodo Clicca qui-->

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