Il mercato delle criptovalute ha subito un’ondata di vendite forzate che ha spazzato via oltre 1,6 miliardi di dollari in posizioni long nelle ultime 24 ore. A guidare la correzione è stato Bitcoin, sceso fino in area 112.000 dollari, con una perdita di circa il 4% in una sola seduta. Anche Ethereum è stato travolto, con quasi 500 milioni di liquidazioni concentrate sulle posizioni rialziste, seguito da Solana e XRP.
Secondo quanto riportato da Cointelegraph, diversi indicatori on-chain stanno evidenziando una fase di “cycle exhaustion”: i rapporti tra acquisti e vendite a mercato mostrano infatti un netto sbilanciamento verso la pressione in vendita. In parallelo, FXStreet ha sottolineato come il movimento ribassista abbia innescato una classica cascata di margin call, tipica delle fasi in cui troppa leva lunga si accumula sul mercato e basta un’accelerazione ribassista per far saltare gli stop a catena.
Sale la pressione in vendita nelle ultime 24 ore

Il mercato dei derivati mostra chiaramente la portata dello squilibrio. Come evidenzia il grafico di CoinGlass sul rapporto Long/Short (Taker Buy/Sell Volume), nelle ultime settimane la dinamica è stata segnata da oscillazioni attorno alla parità, ma con un progressivo indebolimento della componente long.
Negli ultimi giorni la linea bianca che rappresenta il rapporto tra ordini a mercato in acquisto e in vendita è scivolata sotto quota 0,9, segnale che le vendite hanno preso il sopravvento. La progressiva discesa di questo indicatore coincide con il calo del prezzo di Bitcoin verso i 112.000 dollari, confermando che la pressione ribassista non è stata episodica ma legata a un incremento costante della forza dei venditori.
In termini pratici, questo significa che gran parte delle liquidazioni non è stata un incidente isolato, ma il riflesso di un mercato che aveva accumulato troppa leva rialzista. Il flush out che ne è seguito ha riequilibrato le posizioni, ma allo stesso tempo ha messo in allerta gli operatori: se il rapporto dovesse restare sotto 1 ancora a lungo, è probabile che il sentiment resti fragile e che i supporti tecnici vengano nuovamente messi alla prova.
Analisi grafica Bitcoin al 22 settembre 2025

Al netto dei numeri impressionanti sulle liquidazioni registrate in un solo giorno, se osserviamo il grafico in ottica weekly il movimento di Bitcoin non appare di grande rilievo.
Il prezzo resta all’interno del precedente gap volumetrico e, come già visto in passato, la crypto tende a oscillare su questi livelli prima di riprendere la direzione primaria.
Va ricordato però che siamo nelle fasi finali del ciclo dell’Halving: in questo contesto, ogni episodio di liquidazione massiva viene percepito con maggiore apprensione dal mercato.
Anche il nostro Oscillator segnala una certa debolezza, confermando le difficoltà di Bitcoin ad attirare nuova domanda. Fa eccezione Michael Saylor, che attraverso MicroStrategy prosegue senza sosta nell’accumulazione: come riportato da Cointelegraph, la società ha aggiunto altri 850 BTC, portando il totale a 639.835 BTC per un controvalore di circa 47,3 miliardi di dollari.
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