Questa notte Bitcoin ha assestato un duro colpo alla pazienza degli investitori, registrando un -6% nella notte italiana.
Eppure, cercando tra le notizie di rilievo per trovare una spiegazione logica, non si trova nulla di concreto.
Panico da dazi o qualcosa di più profondo?
La guerra dei dazi ha innervosito i mercati e, come spesso accade, gli investitori si rifugiano lontano dagli asset più speculativi.
Il VIX è tornato sopra 20, segnalando un aumento della volatilità, mentre gli indici asiatici sono in caduta libera.
Ma forse non è solo una questione di dazi.
C’è un fattore ancora più pesante: tutti ormai sanno che la festa è finita.
- Buffett lo dice per la prima volta nella storia.
- Gli influencer snocciolano grafici catastrofici.
- Ovunque si parla di recessione imminente.
- Trump ci mette del suo.
Ma dobbiamo davvero abbandonarci all’idea di un mondo in cui i mercati si muovono secondo le previsioni?
Un mondo nel quale tutti sanno tutto in anticipo?
Oggi i dazi sembrano essere il fattore scatenante ma Buffett e soci miliardari vendono azioni dall’inizio del 2024. Sapevano già tutto?
Mercati e psicologia collettiva: il rischio della troppa sicurezza
La storia insegna che i mercati non fanno mai il volere della massa.
Anzi, hanno sempre tatto l’opposto.
I crolli avvengono quando nessuno se li aspetta, e in passato c’era addirittura la convinzione che bastasse fare il contrario degli esperti per guadagnare.
Se davvero il mondo della finanza fosse diventato così prevedibile, sarebbe un segnale preoccupante.
Si verificherebbe per la prima volta nella storia una recessione auto indotta dalla suggestione collettiva.
Cosa ci dice la stagionalità?
Rimanendo razionali, sappiamo che:
- Febbraio è un mese storicamente debole per le Borse americane.
- Aprile, invece, è il mese migliore per lo S&P 500.
Da qui nasce il celebre detto “Sell in May and go away”.

Staremo a vedere, per questo esiste il Trendycator, affinché non siamo noi a dover prendere questo tipo di decisioni e se diventerà rosso venderemo.
Vedremo se la suggestione di una recessione si trasformerà in psicosi collettiva.
