In questi giorni il tema Bitcoin è caldissimo, ma quali grafici vale la pena guardare?
Il primo Halving atipico della storia?
Il prezzo di Bitcoin questa mattina ha perso temporaneamente il supporto chiave a 88.000 dollari, un livello che rappresentava un’importante base per il mercato. Poi ha ricucito ma questa rottura non è un segnale positivo, e la speranza è che ci sia liquidità pronta a rientrare per evitare un ulteriore affondo verso livelli più bassi.
Ma il punto più importante, spesso trascurato, è che Bitcoin si muove spesso in stretta correlazione con l’azionario americano. Basta sovrapporre il grafico di Bitcoin e S&P 500 per notarlo chiaramente. Questo significa che se il mercato azionario dovesse crollare, anche Bitcoin potrebbe subire un sell-off pesante.

La situazione attuale apre un’ipotesi interessante: potremmo essere di fronte al primo ciclo di Halving atipico nella storia di Bitcoin. Finora, ogni Halving ha coinciso con fasi di crescita esponenziale per BTC, ma non si è mai verificato in contemporanea a un possibile crollo dell’azionario. Questo cambia completamente la narrativa: se le azioni dovessero effettivamente crollare, Bitcoin potrebbe non essere immune e il suo classico rally post-Halving potrebbe essere compromesso.
Ovviamente, resta da capire se le azioni crolleranno davvero o se si tratta solo di un periodo di alta volatilità. Per ora, le grandi correzioni sono state sempre riassorbite, ma gli investitori devono tenere in considerazione questo scenario.
Il segnale che spaventa il mercato
Come mostrato in un mio recente video, c’è un grafico che preoccupa più di tutti: l’ICE BofA US High Yield Index Option-Adjusted Spread (OAS), un indicatore chiave per misurare il rischio di mercato. Questo spread riflette la differenza tra il rendimento dei titoli ad alto rischio (junk bonds) e quello dei titoli di Stato.

Attualmente, lo spread è ai minimi storici, segnale che il mercato non percepisce alcun rischio. Gli investitori continuano a comprare high yield come se nulla potesse accadere. Ma se guardiamo alla storia, sappiamo che l’eccesso di fiducia è sempre stato il preludio a crolli importanti.
L’ultima volta che lo spread era così basso risale a 1997 e 2007, due periodi che hanno anticipato gravi crisi di mercato. Questo significa che potremmo essere su una bomba a orologeria, ma che nessuno la sta percependo come tale.
Quando potrebbe verificarsi un crollo?
Molti investitori stanno aspettando un crollo da mesi, ma il mercato tende a fare ciò che sorprende la maggior parte delle persone. E se invece il vero crash dovesse avvenire più avanti, magari quando l’euforia sarà ancora più alta?
Le condizioni attuali ci dicono che:
- Bitcoin ha perso un supporto importante e necessita di nuova liquidità per rimbalzare.
- Il mercato azionario è ancora solido, ma la correlazione con BTC suggerisce che qualsiasi crollo azionario potrebbe trascinare giù anche le criptovalute.
- Gli investitori non percepiscono rischi reali, e questo è storicamente il momento in cui le correzioni più forti si verificano.
In conclusione, potremmo essere vicini a un evento di mercato significativo, ma probabilmente non accadrà immediatamente. In troppi si aspettano un crollo imminente, e i mercati tendono a sorprendere.
La vera domanda da porsi è: quando arriverà la tempesta?
