Negli ultimi mesi si è parlato quasi esclusivamente di Nvidia. E non a torto: dal 2019 al 2024 il titolo ha messo a segno una crescita di circa +1.200% (dato storico effettivo arrotondato), diventando il simbolo globale di questa fase di mercato dominata da semiconduttori e intelligenza artificiale.
Ma c’è un effetto collaterale: la ricerca del titolo sensazionale mette tutte le altre eccellenze nel cassetto, specie se non sono made in USA.
In realtà, anche il listino italiano — pur con tutti i suoi limiti — offre casi di crescita industriale e competitiva di livello mondiale.
Un titolo di cui non si parla molto è Prysmian.
Googlerando il termine Prysmian, oltre al sito istituzionale compaiono i media che trattano solo le news sul titolo come Adkronos o Ansa ma nessun sito di finanza.
Eppure, dal minimo di 13,095 € del 2020 al massimo di 93,06 € toccato nell’ottobre 2025, il titolo ha registrato un incremento del +611,0% in appena cinque anni.
Non i numeri di Nvidia, certo. Ma, rapportati al contesto europeo e a un settore industriale maturo, si tratta di una performance eccezionale.
Cosa fa Prysmian
Prysmian è la principale multinazionale globale nei cavi per energia e telecomunicazioni.
Opera in oltre 50 Paesi, con un ruolo strategico in quattro aree:
- Trasmissione elettrica ad alta tensione: infrastrutture per interconnessioni, reti sottomarine, transizione energetica.
- Reti sottomarine per rinnovabili: cavi per impianti offshore eolici e per il collegamento delle isole energetiche.
- Cavi per telecomunicazioni (fibra inclusa): infrastrutture fisiche per reti broadband.
- Soluzioni industriali specialistiche: energia, automotive, trasporti, costruzioni.
È un business con barriere all’ingresso altissime, un know-how difficilmente replicabile e un’esposizione diretta alle grandi trasformazioni dell’economia reale: elettrificazione, decarbonizzazione, digitalizzazione.
E pensa, è ancora un’azienda italiana con sede a Milano.
Per questo, quando si parla di “Nvidia italiana”, il parallelo non riguarda i chip o l’AI, ma la capacità di essere un fornitore critico della nuova infrastruttura globale.
I numeri più recenti: margini in crescita e guidance rivista al rialzo
Nell’ultimo comunicato ufficiale, l’azienda ha mostrato dati solidi e in miglioramento:
“Prysmian continua l’espansione dei margini e rialza la guidance FY25”
(Fonte: comunicato ufficiale Prysmian)
I punti chiave:
- Margini operativi in aumento, grazie a mix prodotti più favorevole e forte domanda nei segmenti energia e grid.
- Revisione al rialzo della guidance 2025, segnale di fiducia prospettica.
- Forte visibilità sugli ordini legati a transizione energetica, reti HVDC e interconnessioni europee.
Questa stabilità operativa — in un settore non certo facile — è uno dei motivi che ha sostenuto la traiettoria del titolo negli ultimi anni.
La cultura aziendale: sostenibilità concreta
Oltre ai risultati finanziari, Prysmian sta spingendo un tema spesso in secondo piano rispetto all’Intelligenza Artificiale: la sostenibilità.
Al contrario dell’Intelligenza Artificiale che consume come un diesel anni ’80, nel 2024 l’azienda ha annunciato di muoversi “verso un packaging 100% riciclato”, un progetto che coinvolge produzione, logistica e fornitori, con l’obiettivo di ridurre drasticamente l’uso di materiali vergini.
Si tratta di un passo coerente con un altro segnale importante: l’ingresso di Prysmian in IDA – Infrastructure Defense Alliance, un consorzio che raggruppa società impegnate a rafforzare la resilienza delle infrastrutture critiche globali.
Non è marketing.
È un posizionamento industriale: Prysmian sta progressivamente diventando uno degli attori centrali nella sicurezza e sostenibilità delle reti energetiche e digitali del futuro.
Perché se ne parla poco
In Borsa ci sono i macro trend spinti dall’industria finanziaria e il settore dei cavi non scatena entusiasmi immediati.
Oggi va di moda l’AI e tutto ciò che si fa ancora con le mani, dentro alle fabbriche, la vecchia “economia reale” sembra non avere più valore.
Ma il mercato finanziario, nel lungo periodo, premia modelli di business solidi, domanda strutturale e leadership tecnologica.
E Prysmian oggi incarna esattamente questo: infrastrutture per un mondo che sta cambiando più velocemente della capacità degli investitori di osservarlo.
Analisi grafica azione Prysmian

Parlare di un titolo quando ha già fatto il 600% in Borsa è assai complesso, troppo facile dire “se avessi comprato qui allora..”.
Ma la domanda che qualunque lettore, giunto a questo punto della lettura, si fa è: Prysmian può salire ancora?
Tutto può salire ancora, Nvidia ce l’ha insegnato; quando era al +600% nessuno immaginava arrivasse a +1.200% eppure ci è arrivata.
Perché nessuno può dire oggi con certezza qual’è il fair price, basta una commessa nuova nel 2026 e il titolo sale, basta perdere una commessa e il titolo scende.
Negli anni abbiamo anche imparato che se il titolo va oltre le stime degli analisti allora le stime seguono il prezzo e non il contrario.
Osservando il grafico daily si osserva come il Trendycator abbia recentemente concluso un’operazione magnifica iniziata esattamente sui minimi di maggio 2025 intercettando magistralmente tutta l’ultima gamba rialzista.
Ci sarà una nuova gamba rialzista come questa, magari fino a 100 o oltre? Non lo possiamo sapere ma se il Trendycator segnalerà l’ingresso dovremo seguirlo.
Conclusione
Chiamarla “la Nvidia italiana” è una metafora, non un paragone di settore.
Serve a ricordare una cosa semplice: anche nel nostro listino esistono aziende capaci di creare valore reale e crescere in modo straordinario anche senza eccessivo clamore.
Fonti: comunicati stampa Prysmian.
https://it.prysmian.com/media/notizie/prysmian-entra-in-IDA
https://it.prysmian.com/notizie/Prysmian-verso-un-packaging-cento-percento-riciclato
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