La composizione di portafoglio
Dopo aver visto nel precedente articolo le logiche che stanno alla base dei portafogli combinati ETF/Fondi, in questo articolo ne analizziamo i numeri, a completamento della presentazione del nuovo servizio che prenderà ufficialmente il via nel corso della prossima settimana.
Vediamo dunque la composizione dei portafogli combinati ETF/Fondi con i pesi associati ad ogni asset class:
Prudente:
- Azionario USA: 5%
- Azionario Europa:5%
- Obbligazionario globale: 70%
- Obbligazionario Asia Corporate/High Yield: 5%
- Obbligazionario USD: 15%
Bilanciato:
- Azionario Globale: 10%
- Azionario Europa: 15%
- Obbligazionario Asia High Yeld: 5%
- Obbligazionario Aggressivi non investment grade: 15%
- Obbligazionario globale: 45%
- Obbligazionario USD/Globale: 10%
Aggressivo:
- Azionario USA: 12%
- Azionario Europa: 10%
- Azionario Asia/Pacifico: 8%
- Azionario mondo: 15%
- Obbligazionario non investment grade: 22%
- Obbligazionario globale: 25%
- Obbligazionario USD: 8%
La bontà di questi portafogli con denaro reale la valuteremo insieme nel tempo: essendo portafogli nuovi, non abbiamo la minima intenzione di “vendere” risultati passati come se fossero “garanzia” di pari risultati nel prossimo futuro. E’ comunque intellettualmente onesto e professionalmente corretto presentare alcuni risultati per avere almeno un’idea delle potenzialità di questi portafogli combinati ETF/Fondi. Analizziamo quindi i back-test dei tre portafogli combinati, con alcune debite premesse.
Innanzitutto, siamo fermamente convinti del fatto che scegliendo fondi ed ETF che presentano valori di ETI elevati, equivale a costruire una casa antisismica: se partiamo da basi solide otterremo certamente risultati solidi e duraturi nel tempo. A questo proposito, il caso più emblematico è stato presentato ai lettori quando da vero precursore, Tomasini parlava del fondo M&G Optimal Income AH EUR GB00B1VMCY93: era il lontano dicembre del 2013 https://www.emiliotomasini.it/meg-optimal-income-metti-il-tigre-nel-motore/
In secondo luogo, abbinando ETI con Trendycator, il quale è modello di comprovata efficacia nel gestire il timing di ingresso e uscita dai vari asset, i rischi di trovarsi malamente pizzicati su titoli di scarsa qualità o non pertinenti con la fase dei mercati sono ragionevolmente davvero pochi.
Sappiamo bene che le “proiezioni” basate sui back-test spesso sono controverse, dal momento che è possibile “abbellire” i risultati con ottimizzazioni (o peggio, spesso sovra-ottimizzazioni) mirate.
Conosciamo approfonditamente questo problema e ne abbiamo a lungo discusso in anni di conferenze, ed è proprio partendo da questa esperienza che abbiamo creato un il modello Trendycator che non si ottimizza, ma si usa a parametri invariati su un indice, un’azione, un fondo comune o un ETF.
Quindi, quelli che vi presentiamo di seguito sono i risultati di una simulazione, senza ottimizzazione alcuna sui vari strumenti oggi presenti nel portafoglio; non possiamo ovviamente sapere come la composizione cambierà nel futuro, ma sappiamo per certo che se scendo da una Ferrari per salire su una Maserati…
Tutte le analisi che seguono sono state condotte a partire dal 2008, dunque tenendo conto del periodo di forte crisi che colpì i mercati; il capitale per il test è stato fissato in 100.000 Euro, ma questo poco influisce poiché tutte le posizioni sono espresse in peso percentuale in accordo con lo schema base di ogni Combo.
Iniziamo dal Portafoglio Combo Prudente:


I due fattori principali sui quali vale la pena riflettere sono:
– Max Portfolio Drawdown %, ovvero la percentuale massima di drawdown storica del portafoglio nel suo complesso che è pari al -5.3%;
– Annual rate of Return, ovvero l’utile annuale del portafoglio in base alla capitalizzazione composta, che è pari al 4.68% all’anno; non male per un portafoglio difensivo.
Portafoglio Combo Bilanciato:


Il bilanciato è solitamente il modello di punta e notiamo come in questo portafoglio l’utile sia ben superiore passando al 7.29% annuo e il drawdown rimanga ancora a livelli accettabili pari al -7.91%.
Infine il Portafoglio Combo Aggressivo:


L’utile si incrementa ulteriormente passando all’8.87% annuale, ma il drawdown aumenta di pochissimo al 9.63%, su livelli ancora accettabili dalla media dei risparmiatori.
I risultati in queste analisi sono contabilizzati senza tenere conto delle posizioni aperte; tenendo in considerazione anche le posizioni aperte, l’utile del portafoglio balza da 87.173 Euro a 92.141 Euro.
Ovviamente nessuno vuole sapere cosa in teoria avrebbe fatto in passato, ma dal maggio 2018 questi portafogli sono online, dunque ti proponiamo di seguito i risultati che negli anni hanno ottenuto confrontandosi in reale con il mercato.
GUARDA LE STATISTICHE AGGIORNATE DEL COMBO PRUDENTE>>
GUARDA LE STATISTICHE AGGIORNATE DEL COMBO BILANCIATO>>
GUARDA LE STATISTICHE AGGIORNATE DEL COMBO AGGRESSIVO>>
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