Perché un tempo le correzioni a V non esistevano mentre oggi sembrano essere la regola?
Ebbene sì, anche questa volta il Nasdaq è tornato pressoché ai massimi.
Importantissime aziende statunitensi perdono i pezzi, sono vicine al fallimento, le Banche Centrali parlano di una recessione mai vista dal dopo guerra, bla bla…
Alla fine lui, il mercato, fa cosa vuole.
Di seguito un piccolissimo estratto di quanto racconteremo nel nostro nuovo RendimentoFondi Magazine che uscirà domani a tema: Tutti i numeri di Fobonacci ed Elliott raccontati da RendimentoFondi.
Se vogliamo, oggi prevedere la fine di un impulso ribassista, anche violento e dettato dal panico come quello che abbiamo vissuto nel mese di marzo, non è più così difficile; il difficile viene dopo.
Quando si iniziano a vedere i primi interventi delle Banche Centrali, allora un rimbalzo è probabile. A quel punto intervengono anche questioni di natura squisitamente tecnica. Gli shortisti iniziano a ricoprirsi e come spesso accade ad un certo punto lo short viene totalmente inibito. Questo fa sì che la fase correttiva (quella che stiamo vivendo oggi sui mercati) si auto alimenta e tutti i grandi player del settore iniziano a intravedere una opportunità di rientrare a prezzi scontati.
A questo punto esistono due possibilità di prosecuzione del trend
-la ripresa non si interrompe e si parla dunque di “correzione a V”; questa figura è divenuta sempre più evidente negli ultimi periodi, mentre un tempo era abbastanza rara proprio perché le Banche Centrali non erano così dominanti come lo sono oggi.
-la ripresa ad un certo punto finisce e inizia l’onda che chiamerei della “consapevolezza” che può estendersi fino anche a superare i precedenti minimi.
Più divento vecchio e più mi stupisco (anche se dovrebbe essere il contrario), di come il mercato viva una vita a sé, totalmente slegata dalla realtà.
Quindi dobbiamo prepararci a un 2020 con tutte le borse a inanellare nuovi record?
Attenzione a cantar vittoria, perché la forza del NASDQ è dovuta tutta all’esplosione delle aziende biotech visto il momento contingente, mentre l’S&P500 è sì migliorato ma ha ancora un indice di forza abbastanza debole.
Non rimane altro da fare che continuare a seguire il mercato in questa sua follia.