Che i mercati stiano festeggiando è sotto gli occhi di tutti, quindi ripresa a “V”? In questo articolo cerchiamo di stimolare il lettore nel pensare in maniera prudente.
Secondo David Rosenberg – economista di lungo corso e fondatore di Rosenberg Research – i mercati stanno sottostimando i rischi sistemici.
L’apparente tregua nella guerra commerciale USA-Cina e il dato sull’inflazione in calo (2,3%) hanno illuso molti investitori. Ma dietro l’euforia si nasconde un’economia che sta perdendo forza e rischia di entrare in recessione nella seconda metà del 2025.
Rosenberg smonta i tre pilastri dell’ottimismo attuale:
- Inflazione in calo? Sì, ma la Fed non ha tagliato i tassi e i tassi reali sono ancora molto restrittivi. È lo stesso livello che ha preceduto le ultime sei recessioni.
- Occupazione solida? Non proprio. Il tasso di assunzione è molto lontano rispetto ai massimi toccati nel 2019, i lavoratori cambiano meno spesso lavoro, e le offerte sono in netto calo. Il ciclo si sta deteriorando sotto la superficie.
- Tregua USA-Cina? Solo una pausa di 90 giorni. I dazi sono ancora lì (oltre il 13% in media), ben lontani dal 2,5% pre-Trump. È una riduzione “meno negativa”, non un miglioramento reale.
Il dato più preoccupante, secondo Rosenberg, è l’indice dei leading indicator, negativo da oltre un anno. Storicamente, non è mai accaduto senza che seguisse una recessione.

Cosa fare?
Rosenberg invita a ridurre l’esposizione al rischio, proteggere i portafogli e privilegiare:
- Titoli di Stato USA (Treasury)
- Settori difensivi (utilities, telecom, difesa)
- Oro e liquidità
Il rally attuale, dice, è un regalo per chi non ha ripulito il portafoglio in tempo.
“Non abbiamo evitato un proiettile. Abbiamo evitato una cannonata. Ma il proiettile sta arrivando.”