Ci sono momenti in cui i mercati sembrano muoversi come una tempesta senza bussola.
Si susseguono notizie su nuove tariffe doganali, tensioni geopolitiche, banche centrali che invertono la rotta e asset che oscillano con più violenza del solito. In quei momenti, è normale farsi domande ed è naturale smettere di pensare razionalmente.
Ma la verità è che il problema non è (quasi) mai la notizia in sé.
Il vero problema è non sapere come comportarsi quando le cose si muovono.
Non è il dazio del 25% o la dichiarazione della FED a far danni. È il fatto che chi è investito in modo confuso – senza una strategia operativa, senza uno stop loss, senza una gestione razionale dell’esposizione – finisce per rincorrere il mercato. E, come sa chi investe da un po’, rincorrere il mercato è il modo più sicuro per scottarsi.
Il falso conforto delle previsioni
C’è chi passa ore a leggere analisi su cosa farà l’economia cinese, se la prossima stretta monetaria ci sarà a giugno o a settembre, se le trimestrali saranno migliori o peggiori delle attese. Ma tutto questo ha senso solo se hai un piano solido alle spalle.
Perché i mercati non ti avvisano quando decidono di invertire. E le notizie arrivano dopo che il prezzo si è già mosso.
Al Circolo degli Investitori, dopo oltre vent’anni sui mercati, abbiamo capito una cosa: la protezione non si costruisce con le previsioni, ma con la lucidità operativa.
La differenza la fa la gestione del rischio
Non possiamo controllare cosa farà il mercato. Ma possiamo controllare quanto rischio siamo disposti a sopportare.
Per questo il nostro approccio si fonda su due pilastri: un sistema oggettivo come il Trendycator, che segnala con chiarezza quando è il momento di aumentare o ridurre l’esposizione, e una strategia che non resta in balia degli eventi, ma si adatta senza panico.
Non promettiamo di farti fare meglio del mercato o meglio del vicino di casa, ma sappiamo che è molto più utile imparare a non perdere nei momenti sbagliati, piuttosto che inseguire il colpo grosso.
Perché lo stop loss non è una sconfitta
Molti investitori evitano di mettere uno stop, come se ammettere una perdita fosse un segno di debolezza. Ma è esattamente il contrario: lo stop è un atto di rispetto verso il proprio capitale. È il modo più diretto per dire: “Non voglio che una posizione sbagliata comprometta tutto il mio piano.”
Anche questo fa parte del nostro metodo. Sapere quando entrare, quando uscire, quando è il momento di restare liquidi, è ciò che separa un portafoglio costruito con lucidità da uno basato sull’illusione che “tanto poi risale”.
Dormire bene, nonostante tutto
I dazi arriveranno, le crisi ci saranno, le Borse oscilleranno. Ma chi investe con un piano solido sa come comportarsi. E questo, sì, ti fa dormire meglio la notte.