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Sì, è successo davvero: +85% in una singola seduta.
Nessun fraintendimento, nessun errore di sistema: il titolo di Foot Locker ha chiuso la giornata con un rialzo monstre, lasciando increduli persino gli operatori più esperti.

E no, non è solo la “solita” trimestrale migliore delle attese. È qualcosa di più.

Titolo foot Locker. Fonte Circolo degli Investitori

Una sorpresa ben confezionata (ma forse non del tutto imprevista)

Foot Locker ha battuto le stime su tutta la linea: ricavi in crescita, utili positivi dopo trimestri in rosso, guidance rivista al rialzo.
Ma non basta. Il CEO Mary Dillon ha parlato chiaramente di una inversione strutturale del modello operativo, di miglioramenti netti nella marginalità e di una gestione più efficiente dell’inventario.

Tradotto: la catena ha smesso di “svendere” per sopravvivere e ha iniziato a funzionare come un’azienda vera.
Con vendite full-price in aumento, strategie omnicanale più efficaci, e una community di clienti fedeli in ripresa.

Insomma, non è un rimbalzo tecnico. Sembrerebbe un cambio di fase.

Ma perché un rimbalzo così violento?

In parte per un effetto “short squeeze”: molti fondi stavano ancora scommettendo contro il titolo. E una trimestrale così buona li ha messi con le spalle al muro.

In parte per un classico effetto da “riaccensione dell’attenzione”: i capitali speculativi si sono spostati in massa sul titolo non appena il mercato ha percepito un punto di svolta credibile.

E in parte perché il mercato oggi reagisce in modo eccessivo alle notizie che rompono la narrativa dominante.
Nel caso di Foot Locker, la narrativa era chiara: retailer in declino, margini compressi, stock invenduto.
Un ritorno alla crescita — e con questi numeri — ha fatto saltare lo schema mentale. E quando salta lo schema, salta anche il prezzo.

Il rialzo di Foot Locker era prevedibile?

Spegniamo subito i facili entusiasmi.

Oggi è facile dire “vedi che basta comprare e tenere?”
Ma non dimentichiamo che stiamo parlando di un titolo che dai massimi toccati nel 2016 (sì, hai letto bene) a oggi di fatto ha sempre perso valore.

E no, nessuno è in grado di prevedere se – e quando – un titolo farà +85% in un giorno.
E no, nessuno è in grado di sapere se questo cambio strutturale porterà davvero il titolo a rivedere i massimi a 80 dollari per azione.

Forse si poteva comprare a sconto?

Esistono centinaia – anzi, migliaia – di azioni “a sconto” che non tornano mai a crescere.
E lo stock picking basato su titoli sottovalutati è spesso un gioco al massacro.
Equivale a scommettere su quale numero verrà estratto al Lotto.

Diverso è entrare quando un titolo è già in tendenza positiva (Trendycator).
In quel caso, anche un errore di giudizio potrebbe essere “perdonato” da un mercato favorevole.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator. Disclaimer: L’autore Walter Demaria potrebbe detenere gli strumenti finanziari oggetto delle sue analisi. Il nostro giornale rispetta la Carta dei Doveri dell’Informazione Economica Clicca qui--> Informazioni metodo Clicca qui-->

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