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In una nota funerea ieri il colosso Goldman Sachs ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita dell’S&P 500 per il prossimo decennio, indicando un rallentamento significativo rispetto agli ultimi dieci anni. Secondo il report, l’indice offrirà solo un ritorno annualizzato del 3%, ben al di sotto della media storica del 13% degli ultimi dieci anni. Questo calo drastico è attribuito principalmente all’elevata concentrazione di mercato, che attualmente è ai massimi storici degli ultimi cento anni. Questo significa che il rendimento dell’indice dipende sempre più dalla performance di un piccolo gruppo di mega-cap come Apple, Microsoft e Amazon.

E’ ovvio che questa notizia ha fatto il giro del mondo in un lampo.

La concentrazione di mercato ha delle implicazioni significative: quando il peso dell’indice è concentrato su poche aziende, qualsiasi flessione nelle loro performance può avere un impatto sproporzionato sull’intero S&P 500. Goldman Sachs sottolinea che questa dipendenza da poche aziende leader aumenta il rischio per gli investitori e riduce le probabilità di crescita sostenuta a lungo termine.

Eppure, fino a ieri questa era una notizia ben nota ma che non spaventava nessuno.

Inoltre, Goldman avverte che la regolamentazione governativa potrebbe influenzare ulteriormente la crescita delle aziende principali. Storia alla mano, l’intervento normativo ha già rallentato la crescita di grandi imprese in passato e potrebbe farlo di nuovo, specialmente nel contesto tecnologico attuale.

Guardando al breve termine, però, l’analisi prevede una crescita dell’S&P 500 ancora guidata dalla stabilità dei tassi d’interesse e da un’espansione moderata degli utili per azione nel 2024 e 2025. Goldman si aspetta un aumento degli utili aggregati dell’8% in ciascun anno, alimentato da buyback e da una domanda stabile.

Dulcis in fundo Inoltre, Goldman prevede una frequenza maggiore di contrazioni economiche nei prossimi dieci anni rispetto al passato, con un impatto negativo sulle performance azionarie.

Che sia davvero finita la festa? D’altronde poteva davvero continuare per sempre a questi ritmi?

Vedremo cosa accadrà, intanto a forza di gridare al lupo…

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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