Lagfin, la holding lussemburghese che controlla Campari, ha raggiunto un accordo con l’Agenzia delle Entrate italiana per la chiusura della vertenza fiscale in corso. L’intesa prevede un esborso complessivo di 405 milioni di euro, che verranno versati in più tranche nell’arco di quattro anni.
Lo ha comunicato la società in una nota ufficiale.
La posizione di Lagfin
Nella nota diffusa, Lagfin ribadisce di aver «sempre operato nel pieno rispetto di tutte le normative applicabili, comprese le leggi fiscali italiane», sostenendo che l’exit tax non fosse applicabile nel caso specifico.
La holding afferma inoltre di essere convinta che un eventuale contenzioso fiscale le avrebbe dato ragione, ma sottolinea che i tempi della giustizia sarebbero stati lunghi e incerti. Da qui la scelta di chiudere la vertenza:
«Per proteggere l’interesse di tutti gli azionisti Campari», si legge nel comunicato, Lagfin ha ritenuto preferibile arrivare a un accordo.
La società ribadisce infine che il mantenimento del controllo di Campari è centrale nella propria strategia e che l’intesa con il Fisco rientra in un’azione più ampia di tutela degli investitori, «proteggendoli da questioni estranee alla società».
I punti ancora aperti
Se sul piano fiscale l’accordo mette un punto fermo alla disputa con l’Agenzia delle Entrate, restano invece incerte le ricadute sull’inchiesta penale, che segue un percorso autonomo.
Per il mercato, il tema chiave resta ora la distinzione tra profili tributari già definiti e profili giudiziari ancora in evoluzione, in un contesto che ha avuto — e potrebbe continuare ad avere — riflessi sulla percezione del rischio legale legato al gruppo.
Il titolo Campari in Borsa una reazione moderata

Nonostante il periodo natalizio sempre favorevole ai titoli del Food and Beverage e la buona notizia finanziaria, il titolo Campari rimane ancora imbrigliato in una zona di consolidamento a seguito del forte calo partito nel 2023.
Dal punto di vista tecnico, un vero movimento di crescita richiederebbe il superamento dei massimi del 2025 toccati ad agosto. A quel punto anche il Trendycator® diventerebbe verde con l’avvio di una nuova zona di espansione long.
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