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Il tanto atteso verdetto è arrivato: NVIDIA “as usual” ha superato ancora una volta le stime di fatturato, battendo le previsioni sugli utili di 0,06 USD. Ma ormai, il rapporto tra gli investitori e NVIDIA somiglia sempre di più a una relazione di lunga data dove la quotidianità non fa più notizia.

Oggi, leggendo i principali media finanziari italiani, si trovano titoli che raccontano storie diametralmente opposte: “Borse asiatiche in calo a causa dei conti poco brillanti di NVIDIA” da un lato, e “NVIDIA vola grazie ai conti da record” dall’altro.

Personalmente, ho deciso di non approfondire nemmeno l’aspetto finanziario di questa trimestrale, vediamo perché.

Il mercato decide l’interpretazione delle notizie

Se riflettiamo, negli ultimi due anni abbiamo assistito a una marea di cattive notizie, dalle tensioni geopolitiche alle preoccupazioni per l’inflazione, senza che ciò fermasse la crescita dei mercati azionari. Come mai? Il motivo è semplice: quando il mercato vuole salire, trova ogni scusa per farlo. E, allo stesso modo, quando decide di correggere, anche i risultati migliori vengono interpretati in chiave negativa.

Questo è esattamente il punto in cui ci troviamo oggi: in una fase di grande incertezza. Da una parte, c’è Goldman Sachs che prevede l’indice S&P 500 a quota 6.300 entro Natale; dall’altra, c’è chi minimizza il peso dei conti di NVIDIA, giudicandoli “poco brillanti”.

Chi vivrà vedrà

La realtà è che ci troviamo in un mercato dominato dalla volatilità e dall’interpretazione soggettiva delle notizie. Per questo motivo, il consiglio è sempre lo stesso: mantenere una strategia di investimento solida e seguire i mercati con imparzialità.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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