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Per ViacomCBS l’ultima settimana è stata da vere e proprie montagne russe. Il valore delle sue azioni ha superato la soglia dei 100 dollari solamente lunedì 24 marzo: un record per l’azienda, che esattamente un anno fa veniva valutata a 14 dollari per azione. Una settimana più tardi, ovvero nel momento in cui scriviamo, il valore di una singola azione è crollato di circa il 55%, arrivando a 46 dollari. Cosa è successo? Si prospetta la possibilità di un acquisto per i lettori di RendimentoFondi più propensi al rischio? Vediamo di rispondere ad entrambe le domande con questo articolo.

Il caos in borsa di ViacomCBS

All’inizio di marzo, Viacom aveva lanciato un servizio di streaming, Paramount+, simile a Disney+ del colosso della Florida, per lo streaming di film e serie tv dei marchi del gruppo americano (MTV, Comedy Central e la stessa Paramount). Sull’onda dell’entusiasmo, la scorsa settimana la società ha richiesto al mercato l’acquisto di azioni per un valore di 3 miliardi di dollari, in modo da finanziare i suoi nuovi contenuti in streaming, per fare concorrenza a Netflix e Walt Disney. Invece di sortire l’effetto sperato, il mercato ha reagito in modo opposto, affossando il titolo del 23% dopo un report di Wells Fargo, la quale dichiarava che il titolo fosse in realtà sopravvalutato, vista la crescita anomala in tempi così rapidi e la richiesta di un nuovo finanziamento.

In effetti, dietro a tutto questo troviamo Archegos Capital, società di investimenti posseduta da Bill Hwang, che in forma anonima ha aperto posizioni per svariati miliardi di dollari sul titolo di Viacom. Non solo: Hwang ha chiesto in prestito denaro da Goldman Sachs e Morgan Stanley per comprare ulteriori azioni e alimentare l’effetto leva. L’intenzione di Hwang era quella di vendere allo scoperto (o fare short selling) il titolo in un secondo momento: vendere cioè al massimo valore tutte le posizioni chieste in prestito da Goldman Sachs e Morgan Stanley, per poi onorare il contratto acquistandole e restituendole a un prezzo più basso, ottenendo così grandi guadagni. Le cose, però, non sono andate come sperate con il report di Wells Fargo che ha gettato luce sulla situazione. Così, le potenziali perdite sono state stimate in circa 20 miliardi di dollari, talmente tanti da convincere Goldman Sachs e Morgan Stanley a chiedere il reintegro della posizione a Hwang, che ha dovuto vendere anticipatamente il tutto. Il risultato è stato un ulteriore calo nella quotazione del titolo, fino ai 46 dollari attuali.

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Occasione di acquisto per ViacomCBS?

In realtà, al momento il titolo potrebbe essere una buona occasione di acquisto per i lettori di RendimentoFondi più propensi al rischio. In effetti, nulla è cambiato nel modello di business della società; i fondamentali risultano invariati, così come le prospettive future. L’unica cosa ad essere cambiata è il titolo in Borsa, che al momento si trova in un’importante fase volatile. Vediamo dunque passo a passo come può essere valutato il titolo.

Innanzitutto partiamo dagli elementi meno “tangibili”, come il settore, la notorietà dell’azienda e il suo modello di business. ViacomCBS nasce verso la fine del 2019, con la fusione di due network americani, appunto Viacom e CBS, molto noti oltreoceano. Sotto il suo ombrello troviamo l’intera produzione cinematografica di Paramount (Titanic, Forrest Gump, Star Trek, Indiana Jones e molti altri film), quella del network MTV e, per i più piccoli, le serie tv e i film di Nickelodeon, Comedy Central e Spike, fra i quali spiccano produzioni come Spongebob.

Forte di questi prodotti, ViacomCBS ha lanciato la già menzionata piattaforma streaming Paramount+, che funziona in modo del tutto analoga a Netflix e Amazon Prime. È innegabile pensare come il settore dello streaming sia in forte sviluppo, soprattutto dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19. In questo momento, il modello di business del network sembra poter funzionare ottimamente per il futuro. Disney+ ha infatti già dimostrato come racchiudere film e serie tv, specialmente per i più piccoli, da guardare in streaming per un canone mensile molto contenuto, possa essere molto efficace e richiesto dal pubblico.

L’analisi del titolo

Fatte queste già incoraggianti considerazioni iniziali, vediamo gli elementi più tecnici. Le prime cose da considerare da un punto di vista prettamente numerico sono il fatturato e gli utili. Se sull’andamento del fatturato è ancora difficile esprimere un giudizio, vista la recente fusione, gli utili del 2020 sembrano promettere molto bene: un’azienda che cresce e che sa creare guadagni crescenti nel tempo è sicuramente un’azienda solida, la cui crescita si rifletterà sull’andamento in borsa. Non solo: un altro indicatore importante è l’Utile per Azione (Earning per Share in inglese, o EPS), che mostra gli utili della società rapportati al numero delle azioni circolanti. La cosa importante, in questo caso, non è tanto il valore vero e proprio, ma il fatto che ViacomCBS nell’ultimo anno abbia sempre superato le aspettative degli analisti, come si può vedere dall’immagine a destra.

ViacomCBS
Nell’immagine a sinistra vediamo il fatturato (in verde) e gli utili (in blu) di ViacomCBS per il 2020. A destra invece le aspettative degli analisti sul suo EPS (cerchietti vuoti) e il valore effettivamente raggiunto (cerchietti verdi) nel 2020

Vediamo poi altri tre importanti indicatori: il ROE (ritorno sul capitale proprio della società), il ROA (ritorno sulle attività o capitale investito), e il P/E ratio (il rapporto fra prezzo dell’azione e gli utili dell’azienda).

Il ROE (Return on Equity) indica quanto effettivamente rende il capitale conferito dai soci, ed è espresso in percentuale. Si ottiene dividendo l’utile netto della società per il capitale impiegato dai soci (anche detto capitale di rischio):

Utile netto di ViacomCBSCapitale impiegatoROE
2,422 miliardi $16,056 miliardi $13,21 %

 

In caso di perdita, il ROE è negativo: lo squilibrio economico è così grave da erodere il capitale. Nel caso di ViacomCBS i segnali sono invece positivi: dopo un periodo di assestamento, in cui il ROE era eccessivamente alto per la fusione, a fine 2020 il valore si è assestato a un confortevole 13,21%. Nel solo ultimo trimestre del 2020, il ROE era di 16,32%, come si vede dall’immagine qui sotto. Al contrario, il ROE di Walt Disney è di -5,47%, dopo un calo costante dal 2018 ad oggi.

ViacomCBS
Il confronto tra il ROE di ViacomCBS (linea tratteggiata) e il ROE di Walt Disney (linea azzurra)

Il ROA (Returns on Assets) indica invece quanto le attività della società vengano utilizzate efficientemente. Più alto il valore, meglio la società sta impiegando le sue risorse: un ROA negativo indica che l’azienda non sta operando nel migliore dei modi. Si ottiene dividendo l’utile netto per le attività totali (o capitale investito). Vediamo il ROA complessivo di ViacomCBS per il 2020:

Utile netto di ViacomCBSRisorse totaliROA
2,422 miliardi $52,663 miliardi $4,59 %

 

Dunque, il ROA si è assestato sul 4,59% per tutto il 2020; per l’ultimo trimestre, invece, il ROA è stato leggermente superiore, arrivando a 4,74%. Un segnale positivo, soprattutto se confrontato con il valore di Walt Disney, che è stato di -2,42%.

ViacomCBS
Il confronto tra il ROA di ViacomCBS (linea tratteggiata) e il ROA di Walt Disney (linea azzurra)

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Infine, il P/E ratio misura il rapporto fra il prezzo di una singola azione e il suo utile per azione. Indica quanto un titolo viene pagato caro: più alto il rapporto, più si sta pagando quell’azienda, di solito perché si tratta di un titolo solido e che è capace di generare profitti. Ma non sempre è così: analizzando la società in questione, si potrebbe scoprire che la si stia pagando più del dovuto, per esempio per le eccessive aspettative di crescita in futuro.

È il caso di Walt Disney, che ha un P/E ratio di 38. Questo significa che il mercato si aspetta una sua crescita piuttosto importante, soprattutto dopo il lancio della piattaforma Disney+ qualche mese fa. Analizzando il titolo, come abbiamo visto, scopriamo però che alcuni valori come il ROE e il ROA non sono in linea con i concorrenti. Non solo: gli utili nel 2020 sono stati altalenanti, andando in positivo per 17 milioni di dollari nel solo ultimo trimestre, ma per una perdita totale di 2,86 miliardi nell’anno. Inoltre, le previsioni sugli EPS sono state mancate nel primo trimestre del 2020. Questi elementi ci indicano che Walt Disney sta attraversando un periodo di riassetto aziendale, e che dunque non è il momento più opportuno per investire in questa società.

Per chiudere, ViacomCBS ha invece un P/E ratio di 11. Come abbiamo visto, il modello di business non è assolutamente cambiato dopo la fusione fra le due compagnie precedenti, e che anzi il periodo di riassetto sembri alle spalle, come indicano il ROE e il ROA, che sono in fase di rialzo negli ultimi due trimestri del 2020. Questo, insieme agli elementi che abbiamo visto, ci porta a concludere che il titolo ViacomCBS sia sottovalutato, e che il momento di volatilità non sia assolutamente dovuto a problemi societari.

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È stato editorialista di diverse testate giornalistiche di tipo finanziario prima di approdare a Rendimento Fondi, dove è diventato presto la punta di diamante del team editoriale. È considerato nell’industria uno degli analisti top expert del settore automotive. È laureato in Economia Aziendale e in Management Internazionale presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.

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