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Ricordo ancora molto bene quando, a luglio 2024, Stellantis era scambiata intorno ai 15 euro per azione. Molti investitori mi dicevano: “Ho comprato perché era scesa tanto.” Da allora è passato quasi un anno, e il titolo ha continuato a perdere terreno.

Azione Stellantis al 26 marzo 2024. Si nota come il Trendycator in tutto questo tempo abbia sempre segnato rosso (short) preservando i risparmi degli abbonati al Circolo.

Alla data del 26 marzo 2024, l’azione Stellantis ha visto proseguire il suo trend negativo. Un trend che il nostro Trendycator ha segnalato in modo costante, restando in zona rossa per mesi. Un’indicazione semplice ma efficace, che ha protetto il capitale di chi segue i segnali operativi del Circolo degli Investitori.

Ma lo scenario che ci troviamo davanti va ben oltre il singolo titolo.

C’è stato un tempo in cui i giovani ingegneri cinesi arrivavano in Europa per studiare i nostri processi industriali, imparare, osservare. Oggi, a distanza di pochi decenni, il quadro è completamente cambiato. Le aziende europee si interrogano sul futuro dell’auto, mentre il colosso cinese BYD – passato da startup a gigante industriale con quasi un milione di dipendenti – spinge sull’innovazione con una velocità impressionante.

Ricarica in 5 minuti: la sfida di BYD

L’annuncio è di pochi giorni fa: BYD installerà a partire da aprile 500 colonnine di ricarica ultra-rapide da 1.000 kW, capaci di offrire fino a 400 km di autonomia in appena 5 minuti. Una tecnologia che cambia completamente le regole del gioco per le auto elettriche, riducendo uno dei principali ostacoli alla diffusione di massa: i tempi di ricarica.

Non dimentichiamo le immagini, viste per anni, delle città cinesi avvolte nello smog, dove il sole sembrava non sorgere mai. Quelle immagini oggi appartengono al passato. La Cina aveva un problema, ha trovato una strategia e l’ha perseguita senza esitazioni.

Nel frattempo, in Europa, ci interroghiamo ancora su quale dipendenza sia più sostenibile: le batterie cinesi o il petrolio? Nel mezzo c’è la bicicletta che rimane l’unico mezzo ad emissioni zero.

E per chi investe nel settore auto torneranno i bei tempi?

Investire direttamente in azioni BYD non è semplice per un investitore retail italiano, sia per questioni di accessibilità sia per le complicazioni legate ai mercati asiatici.

Una strada più praticabile può essere quella degli ETF specializzati nel settore dei veicoli elettrici cinesi. Tra questi segnaliamo:

Globalx China Electr Vehic Ucits Etf Usd IE00094FRAA6 (CAUT)

Quotato anche su Borsa Italiana, questo ETF replica l’indice Solactive China Electric Vehicle and Battery, che raccoglie alcune delle principali aziende cinesi attive nella produzione di veicoli elettrici e batterie.

Va detto però che le performance recenti di questo ETF non sono particolarmente brillanti, a testimonianza del fatto che investire in un megatrend non basta: conta sempre quando e come ci si espone a un settore.

Globalx China Electr Vehic Ucits Etf Usd (CAUT)

Per chi invece desidera restare fedele alle case automobilistiche europee, serve una maggiore cautela. Il comparto si trova in una fase critica e le scelte strategiche dei prossimi mesi saranno decisive per determinare chi riuscirà ad adattarsi – e chi no.

Nel caso di Stellantis, l’attenzione è tutta rivolta al nuovo CEO. Il suo insediamento rappresenta il primo vero banco di prova per valutare il futuro del gruppo e il suo posizionamento nella transizione elettrica.

Nel frattempo, la nostra posizione è chiara: non anticipare. Preferiamo osservare, monitorare e affidarci a ciò che ci guida da anni: il Trendycator. Sarà lui a segnalare quando – e se – la forza tornerà sul titolo.

Investire con lucidità significa anche saper restare alla finestra finché le condizioni non cambiano.

Be patient.

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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