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Cosa fare se la volatilità dovesse esplodere all’improvviso senza avere il tempo di alleggerire le posizioni in portafoglio? E’ possibile proteggere gli investimenti dalla volatilità negativa e sfruttarla a nostro favore? In questo articolo parliamo di un ETF adatto proprio a questi scopi. 

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In questo articolo riprendiamo il discorso legato alla protezione del portafoglio per i mesi estivi, argomento trattato anche nell’articolo “Proteggere il portafoglio”, e parliamo di un ETF legato alla volatilità dell’S&P500, il principale mercato azionario mondiale e guida per tutti gli altri listini. Come sappiamo la volatilità negativa è spesso di difficile gestione perché si presenta all’improvviso limitando lo spazio di manovra per la messa in sicurezza del nostro portafoglio.

Come contrastare la volatilità negativa

Esiste però il modo di provare a contrastarla e di portarla a nostro vantaggio, senza dover per forza smobilizzare i nostri investimenti in fretta e furia e spesso a condizioni non proprio ottimali. Di fatto, possiamo assicurare il nostro portafoglio comprando la volatilità negativa, espressa dall’indice Vix.

In sintesi, l’indice Vix stima la volatilità implicita delle opzioni (call e put) sullo S&P 500, offrendo una previsione della variabilità del mercato azionario nei successivi 30 giorni. Perché è così importante per gli operatori del mercato?

Lo è perché rappresenta l’espressione della variabilità attesa dagli operatori circa il principale indice azionario Usa, lo S&P500. Tanto più alto è il Vix, maggiore sarà la percezione del rischio presente sul mercato tanto che nel gergo finanziario si è guadagnato l’appellativo di indice della «paura».

Gli investitori istituzionali pongono molta attenzione alla soglia dei 25-30 punti di Vix, perché questa è tradizionalmente considerata la soglia critica che demarca una condizione di bassa volatilità (ottimismo sui mercati, quindi mercati al rialzo) da uno scenario di alta volatilità (tensione sui mercati e quindi mercati al ribasso).

Quindi, per le prossime settimane estive, un buon esercizio di controllo dei potenziali rischi per i nostri investimenti, al fine di proteggere gli investimenti dalla volatilità negativa, è certamente quello di tenere monitorato il Vix, in modo da provare a coprire il portafoglio con un ETF dedicato.

L’ETF dedicato alla volatilità su S&P500

Si tratta del Lyxor ETF S&P500 Vix Futures (ISIN: LU0832435464) , il cui obiettivo di gestione è di replicare l’andamento dell’indice S&P500 Vix Futures Enhanced RollIndex, rappresentativo di una strategia sulla volatilità attesa del mercato azionario statunitense. E’ un ETF a replica indiretta e per mantenere l’esposizione il gestore applica il roll-over delle posizioni dei contratti future. Esiste quindi un rischio per l’investitore legato all’operazione di rolling ma la buona notizia è che il livello previsto di tracking error, in normali condizioni di mercato, è piuttosto contenuto e stimato intorno allo 0,25%.

L’ETF ha un costo annuo dello 0,60% ed è naturalmente catalogato nel KIID con rischio massimo, visto il suo sottostante decisamente aggressivo. Per cui, salvo il caso di chi lo desidera utilizzare a fini speculativi, per proteggere gli investimenti dalla volatilità negativa (che è poi il caso che stiamo analizzando), va utilizzato con parsimonia e solo nei casi strettamente necessari.

La strategia per le prossime settimane

Se nelle prossime settimane dovesse venire meno la forza che sta sostenendo i mercati e la volatilità dovesse iniziare a salire oltre le soglie viste prima, ecco che potrebbe avere senso inserire in portafoglio l’ETF S&P500 Vix Futures, magari anche in abbinamento agli ETF visti nell’articolo citato poco sopra . Un buon equilibrio tra questi tre ETF dovrebbe permetterti di mettere ragionevolmente al riparo gli investimenti in caso di eventi avversi sui mercati.

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Dr.Massimo Gotta laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani e tra i fondatori di Rendimento Fondi. Ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario: ha lavorato per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, il gruppo bancario Mediobanca, infine Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. Massimo Gotta è stato un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore. E’ coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013 ed autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock”, Experta, (2006).

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