Oggi è comparsa la notizia secondo la quale l’autorevole sito Morningstar sospende il rating sul fondo H2O a causa delle obbligazioni illiquide: brr… che paura.
Questa notizia ha avuto un effetto dirompente sulla casella di posta di RendimentoFondi.it perché siamo stati inondati di mail di nostri lettori allarmati.
Siamo onorati del fatto che in tanti vogliate la nostra opinione in merito a questa vicenda che vede coinvolta la famosissima casa di gestione H2O Asset Management.
Attenzione, quando dico “brr… che paura”, non intendo minimizzare la portata della notizia ma dico che come sempre dobbiamo operare una analisi a mente fredda dell’accaduto.
I fatti riportati dal Financial Times
Secondo la società Citywire, Bruno Crastes è addirittura uno “star manager”, sicuramente un guru della finanza: stiamo parlando del CEO e anche dell’asset manager di H2O Asset Management.
Bruno Crastes è diventato famoso per aver investito pesantemente sui titoli greci durante gli anni della crisi.
L’H2O Asset Management è cresciuta rapidamente negli ultimi sei anni: dalla gestione di 3 miliardi di euro nel 2013, il suo patrimonio in gestione è aumentato di dieci volte fino a 30 miliardi di euro.
Morningstar oggi si scandalizza e revoca i rating, come se cadesse dal pero in merito alla presenza di titoli speculativi. Non è certo difficile immaginare che un obbligazionario che fa oltre il 30% in un anno non vada a comprare titoli di stato tedeschi…
Il Financial Times pone l’accento su come, per anni, H2O Asset Management sia stato molto vicino ad un certo Lars Windhorst. Ciò includeva investimenti nel suo sfortunato titolo Sapinda Invest da 1 miliardo di euro, che non è riuscito a saldare puntualmente le sue cedole programmate nel 2016.
Anche il nostro Sole 24 Ore nel febbraio 2018 parlava di questo faccendiere dalla faccia pulita perché è riuscito ad avere intrallazzi decisamente opachi un po’ ovunque.
A quanto si legge, pare che i fondi H2O siano legati mani e piedi con questo signore; attività note perché i fondi, come sempre, sono tenuti a redigere dettagliate relazioni trimestrali. Tuttavia, sono anche bravi a fare il gioco delle tre carte spostando le posizioni tra Adagio, Allegro, Moderato, Multibonds, Multistrategie e Vivace.
E in merito a questo aspetto, il Financial Times scrive:
[…] le posizioni sono state spostate all’interno dei fondi internamente e di conseguenza i nostri numeri aggregati non sono disponibili […]
Secondo invece l’autorevolissima fonte Bloomberg (che evidentemente è riuscita ad avere i dati disaggregati), pare che H2O detenga ben € 1,4 miliardi in obbligazioni emesse da veicoli finanziari collegati a Mr Windhorst attraverso i sei fondi citati. I fondi maggiormente coinvolti “dovrebbero” essere: 5,5% (Adagio) e il 13,7% (Multibond).
Faccio notare come i fondi comuni di investimento abbiano anche revisori dei conti in questo caso parliamo della società PwC. Tale società nel 2016 aveva emesso un warning tra i prezzi dichiarati a bilancio dal fondo per le obbligazioni Sapinda e le reali quotazioni di mercato. Ovviamente non dovrei aggiungere che i prezzi a bilancio erano molto più alti. PwC ha infine affermato che la discrepanza potrebbe aver rappresentato oltre l’1% del patrimonio netto di uno dei fondi di H2O.
H2O ci ha messo una pezza l’anno successivo liquidando le posizioni Sapinda come dichiarato nella loro relazione annuale che nessun investitore privato avrebbe mai la forza di leggere e interpretare dal legalese.
Nella immagine seguente è rappresentato uno dei rari casi dove veramente si è aperto il cofano di H2O per vedere cosa c’è nel motore, e come dicevo all’inizio, ciò che emerge è che le prime posizioni dei portafogli sono sempre legate a varie obbligazioni emesse dal faccendiere.
H2O ai suoi affezionati investitori manda sempre ottimi report riassuntivi alquanto succinti dove si vede la ripartizione settoriale, regionale, per valuta etc, ma questi aspetti ovviamente sfuggono all’investitore privato.
Nulla di nuovo per CircoloInvestitori.
Recentemente, nel nostro articolo https://www.circoloinvestitori.it/i-migliori-fondi-del-2019/ dicevamo:
“Per quanto di questo fondo se ne sia parlato lungamente non è così facile reperire informazioni sulla sua reale composizione di portafoglio, ma sappiamo che è fortemente esposto in valute esotiche e sappiamo inoltre dal prospetto che investe in titoli obbligazionari altamente speculativi. Precisamente titoli di Stato internazionali con rating minimo pari a BBB- (dell’agenzia Standard & Poor’s) e Baa3 (dell’agenzia Moody’s) .”
Nello stesso articolo dicevamo anche che in fin dei conti H2O sta facendo grandi ritorni, dunque il gestore è sicuramente molto bravo a “surfare” in questa melma.
Dunque pare evidente che o il sig. Crastes un giorno prenderà il Nobel per l’economia, o un giorno il castello di carte cadrà. Ad oggi stiamo parlando sicuramente di un visionario in grado di vedere opportunità di investimento dove gli altri scappano.
All’inizio ho detto che Morningstar, a mio giudizio, sta recitando la parte della scandalizzata perché queste posizioni non sono segrete, bensì note. Certo, è quasi impossibile per un investitore privato sapere tutti questi retroscena che stanno emergendo ora, ma per Morningstar no! Dunque perché accorgersene proprio ora?
Quale può essere il contributo di CircoloInvestitori.it?
Oggi è giustamente si è manifestata della preoccupazione da parte dei lettori di RendimentoFondi.it, ma noi manteniamo la barra dritta sulle nostre idee che sono note da sempre e delle quali abbiamo lungamente dibattuto durante il nostro Tour 2019.
Per l’investitore sarebbe umanamente impossibile andare a scovare tutte queste notizie per tutti i fondi quotati.
CircoloInvestitori.it ha da sempre sottolineato che i fondi H2O sono degli obbligazionari che rendono di più degli azionari; ma non solo, nel grafico sotto avevamo anche sottolineato come il Multibond avesse dei valori di Drawdown massimo a 3 anni pari a -13.24%, e un MAE (massima perdita in 1 giorno) di -8.22%. Se non sono questi indici di pericolosità dell’investimento cosa altro possiamo raccontarvi?
RendimentoFondi.it da sempre porta avanti la sua convinzione nello stimolare il lettore ad andare oltre a tutte queste faccende che non saremo mai in grado di padroneggiare e fidarsi unicamente dei grafici.
Per questo è nato il Trendycator, proprio per togliere ogni discrezionalità.
In questo momento, mentre vi scrivo il Multibond ha appena segnato nuovi massimi, dunque davvero dovrei stressarmi perché Morningstar ne ha tagliato il rating? Vero, l’ultima quotazione disponibile è del 18 giugno, per cui potrebbero non esserci ancora gli effetti della notizia, ma a stretto giro avremo evidenza di come i prezzi avranno reagito.
Il timing di ingresso serve proprio a questo: ricordate la vicenda del Carmignac Securitè narrata in questo articolo (https://www.circoloinvestitori.it/carmignac-securite-il-grande-ritorno/) e le scuse del sig. Carmignac ai sottoscrittori?
Come sempre noi di CircoloInvestitori non ci interessiamo del perché un fondo va bene o va male, semplicemente quando il Trendycator lo dirà noi usciremo, ma fin che la barca va lasciala andare!
Mi sento comunque di dare un ultimo consiglio, soprattutto per chi ha acquistato il fondo di recente seguendo i nostri portafogli.
Certo il nostro portafoglio obbligazionario ha in carico il titolo da anni con la performance monstre del +96%, dunque anche una perdita sarebbe facilmente assorbibile.
Chi invece avesse in portafoglio questo titolo con una performance positiva potrebbe eventualmente pensare di vendere metà posizione, incamerare l’utile e lasciare che l’altra metà segua il suo corso.
Non conoscendo il futuro adottiamo come sempre il comportamento del buon padre di famiglia.
Buon Circoloinvestitori.it
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