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Le materie prime storicamente sono sempre state al centro di contese e scontri fra continenti ma questo 2021 rischia di passare alla storia proprio come l’anno orribile delle materie prime.

In un anno Lo stagno ha fatto +133% il rame +115% e il rodio +447% a questo si aggiunge il BDI (Baltic Dry Index) di ben 5 volte più forte rispetto al febbraio 2020.

Ormai è un problema che investe tutti i settori economici, nessuno escluso.

Scopri di più su cosa sta succedendo e come sfruttarlo a tuo vantaggio!

Il problema delle materie prime

Ormai tutti abbiamo capito che il rialzo delle materie prime sta diventando un problema serio e lo stiamo vivendo in tutti gli ambiti lavorativi; noi di RendimentoFondi presentiamo una analisi mensile sia sul nostro Magazine mensile, sia sul nostro webcast.

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L’indice CRB (Thomson Reuters/Jefferies CRB Commodity Index), ovvero l’indice globale delle materie prime, come mostra il grafico sotto è salito senza sosta da dopo lo shock legato al Covid nel 2020.

Indice CRB giugno 2021
Indice CRB giugno 2021

Abbiamo anche imparato come tutti i settori produttivi sono dipendenti dai microchips, si usano ormai in qualunque ambito e la Flex, il più grande produttore di Singapore, ha recentemente previsto un periodo di carenza ancora di un anno.

Questo provoca inevitabili tensioni sulla capacità produttiva mondiale.

Sempre nel nostro Magazine analizziamo mensilmente Il Baltic dry Index che è l’indice che misura il costo del nolo delle navi cargo commerciali escluso il trasporto Oil, quindi si parla esclusivamente di  trasporto di prodotti industriali.

Baltic Dry Index giugno 2021

Questo è un indicatore molto importante per avere il polso di come sta ripartendo l’attività economica internazionale; bene, questo indice era 411 punti il 14 febbraio 2020 adesso è a 3176 punti, il 500% in + rispetto al pre-pandemia.

Questo genera una ulteriore tensione internazionale mai vista prima ed è ovvio immaginarsi che non sia solamente dovuta al recupero economico, anzi, è chiaro che questo è diventato un problema strutturale che riguarda gli equilibri della manifattura internazionale.

Quali i possibili motivi alla base del rialzo delle materie prime?

Questo fenomeno progressivo si è innescato perché da 10 anni le terre rare sono passate quasi esclusivamente sotto il controllo della Cina; le terre rare sono utilizzate praticamente ovunque, pensiamo al Silicio usato appunto nei microchips e la Cina esercita un controllo enorme su queste materie prime strategiche.

Inoltre, va sottolineato come nell’anno del Covid l’economia cinese è ripartita prima di tutti gli altri, quindi tutta la filiera internazionale si è orientata a soddisfare la crescente domanda dell’industria cinese prima della americana ed europea.

Quali i possibili scenari futuri per calmierare il prezzo delle materie prime?

l’Italia sta guidando in Europa l’idea di un riposizionamento atlantico, strategico per l’Europa intera, non a caso un colosso come Bosh ha già aperto una fabbrica di microchips in Germania proprio con l’idea di ridurre la dipendenza dalla Cina.

l’azienda Stmicroelectronics, che opera proprio in quel settore, ha recentemente annunciato un investimento di 1,6mld di USD per creare un nuovo stabilimento in Brianza per la produzione di microchips.

Però il problema permane, perché le terre rare rimangono in mano alla Cina; possiamo dunque affermare che negli anni la Cina è stata lungimirante e ha ottenuto un rapporto di forza superiore al nostro. Adesso l’Europa e gli Usa devono tornare a stringere accordi in Asia in Africa e nel Sud America, altrimenti senza l’approvvigionamento di materie prime le fabbriche saranno inutili.

Quindi abbiamo inquadrato quanto il tema materie prime sia divenuto cruciale per l’economia globale, e di converso per le nostre scelte di investimento.

E’ possibile sfruttare ancora il rialzo delle materie prime?

Sul mercato ci sono una miriade di strumenti sui quali investire, soprattutto tanti ETC, ognuno dedicato ad una singola materia prima, altri a dei basket di materie prime.

Ma se non si vuole disperdere troppe energie nel creare un portafoglio opportunamente diversificato proponiamo il Lyxor Ucits Etf Comm Crb Tr Ucits Etf LU1829218749, il quale replica fedelmente l’indice globale delle materie prime menzionato in precedenza.

Lyxor CRB LU1829218749
Lyxor CRB LU1829218749

Questo ETF, opportunamente diversificato, consente di avere una copertura globale sulle materie prime internazionali, e da quando il nostro Trendycator ha segnalato l’ultimo ingresso ha già segnato un utile pari a circa il +32%.

Ovviamente questo fa il paio con le nostre analisi di Argento e Oro sempre aggiornate nel nostro Magazine mensile.

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Buon RendimentoFondi.

 

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è uno dei più noti consulenti finanziari italiani. E’ tra i fondatori di Rendimento Fondi ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha ideato il modello Trendycator che applica quotidianamente nella sua professione.

1 commento

  1. Pingback: Materie prime: cosa sono il Baltic Dry Index e il CRB index? - Trendycator.it

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