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Spesso su Circoloinvestitori.it parliamo di grafici, onde impulsive, ritracciamenti etc. I lettori lo sanno bene che alla base di tutto secondo noi c’è una corretta lettura e interpretazione dei grafici. Questi sono piccoli frammenti che il lettore deve cogliere seguendoci nel tempo come una sorta di filo d’Arianna che ci unisce. Oggi abbiamo invece deciso di raccontare quello che sappiamo su questa tecnica di analisi grafica per fare un po’ una sorta di punto zero.

La lettura e l’interpretazione dei grafici di borsa è complessa e se viene lasciata troppo all’immaginazione del singolo rischia di trasformarsi in un qualcosa dove ognuno vede qualcosa di diverso. Per questo motivo noi abbiamo deciso di fare una prima parte introduttiva generale poi seguita da quali sono secondo noi gli unici aspetti davvero importanti. Tutte le tecniche sono ugualmente giuste se noi impariamo a trarre una giusta sintesi da esse.
Questo dunque vuole essere una sorta di riassunto pratico sulle onde di Elliott, indispensabile introduzione per comprendere successivamente l’integrazione tra le onde e i numeri di Fibonacci. Come ultima precisazione ci tengo a sottolineare che i  grafici non mentono, ma spesso è la nostra mente a farlo. Il difetto che molti riscontrano è dato dal fatto che se ci lanciamo alla spasmodica ricerca di qualcosa, prima o poi la troviamo, perché desideriamo trovarla. In questi casi, il nostro cervello un po’ ci inganna, per alleviarci dalla tensione di non essere capaci a trovare quello che stiamo cercando. E’ per questo che queste tecniche spesso vengono relegate in un cassetto della memoria, dai più quasi schernite. E’ importante invece, lo ribadiamo, che il lettore sia in grado di cogliere solamente i caratteri essenziali senza perdersi in troppi dettagli che rischiano di confondere. Se noi assimiliamo questi pochi concetti avremo la possibilità concreta di dominare un grafico sapendo sempre – pur mantenendo un margine di errore – in quale punto della storia ci troviamo. Non dimentichiamo mai che alla fine il mercato fa sempre un po’ quello che vuole, dunque, ancora una volta, l’invito è quello di osservare tanti grafici per assumere una nostra personale visione del mercato. In altre parole, sarà sempre il soggetto utilizzatore che farà grande la tecnica, qualunque essa sia, e mai il contrario.

Introduzione alle onde di Elliott

Questa particolare metodologia di analisi grafica fu ideata da Ralph Nelson Elliott (1871-1948) e utilizza come base la successione numerica di Fibonacci (matematico vissuto a Pisa tra il 1170 e il 1242). La serie numerica è la seguente: 1 , 1 , 2 ,3 , 5 , 8 , 13 , 21 , 34 , 55 , 89 , 144 , 233 , 377 …..
E’ dunque una serie che prosegue all’infinito come somma dell’ultimo numero con il precedente. In Fig.1 vediamo rappresentato il procedimento matematico con il quale si ottengono i numeri che tutti noi vediamo sempre rappresentati su tutti i grafici di analisi tecnica con il nome “Ritracciamenti di Fibonacci”.

fibonacci
Fonte Circoloinvestitori.it

Quindi i numeri che andremo spesso a utilizzare nel resto del testo sono: 0,236 ; 0,382 ; 0,50 ; 0,618 ; 1 ; 1,618 ; 2,618 ; 4,236. Verranno utilizzati soprattutto da noi per determinare i probabili targets di correzione (o ritracciamento), mentre i cultori di questa tecnica si spingono anche ad interpretare questi numeri per identificare i target futuri di arrivo delle onde impulsive. A nostro avviso la ricerca del target è affascinante ma di scarsa valenza statistica; come detto poc’anzi le borse fanno sempre come vogliono dunque si rischia di eccedere nella presunzione di voler imbrigliare il futuro. Interessante ancora sottolineare come la tecnica sviluppata da Elliott sia universalmente applicabile a qualsiasi grafico di borsa, sia esso un fondo o un future o un indice o una commodities.

I time-frame più comunemente utilizzati sono il daily e il weekly (leggi il nostro articolo dove descriviamo il modo corretto per interpretare tutti i diversi time-frame), qualcuno utilizza anche il 60 minuti, ma più si restringe il
time-frame e più i movimenti perdono di significatività per questa metodologia di interpretazione dei grafici.

Il modello base delle onde di Elliott

Come si vede dalla Figura 2 il modello è essenzialmente un modello ciclico, visualizzabile graficamente e decisamente intuitivo. Esso si dipana in cinque onde dette impulsive, che sono quelle che sanciscono il movimento principale.

cicli di Elliott

A seguire, per poter in qualche modo chiudere il ciclo, Elliott ha evidenziato tre onde dette di correzione e le ha denominate onde A,B,C. Tutto qui, facile no?

Tale sequenza completa caratterizzata da otto onde secondo la visione di Elliott si propagano all’infinito, ma come vedremo in seguito spesso non è così. Infine, come abbiamo detto all’inizio dell’articolo noi ci concentreremo sulle parti essenziali e andremo a trascurare alcuni dettagli come ad esempio il fatto che ogni onda impulsiva è formata al suo interno da altre cinque onde dette di grado inferiore. Per una trattazione completa ci sono centinaia di libri scritti sull’argomento, ma ripetiamo, è superfluo a nostro modo di vedere incaponirsi nel cercare l’onda 1 di 2 o 2 di 3 etc..  equivale per un surfista cercare l’onda perfetta, la trova sempre qualcun altro.

Le tre regole fondamentali alla base della teoria di Elliott

Queste regole rappresentano un punto fondamentale nell’interpretazione di questa tecnica, non possono essere omesse.
-Regola n.1: l’onda 2 non può mai avere un minimo inferiore al minimo di onda 1. Tecnicamente si dice che non può correggere onda 1. Questo comportamento è osservabile in Fig. 3 dove abbiamo raggruppato un esempio corretto e uno scorretto di conteggio.

regole fibonacci
Fonte Circoloinvestitori.it

-Regola n.2: l’onda 3 (Fig.4) non può mai essere la più corta del movimento a cinque onde. Normalmente, l’onda 3 è sempre la più lunga e facilmente individuabile delle cinque onde impulsive.

regole fibonacci
Fonte Circoloinvestitori.it

-Regola n.3: l’onda 4 (Fig.5) non può mai entrare nel territorio della 1. Questo significa che non può avere un minimo inferiore al massimo di onda 1. Nel caso in cui ciò avvenisse probabilmente staremmo vedendo una onda 3 in estensione. In tal caso avremo sbagliato la nostra ipotesi di conteggio iniziale.

regole fibonacci
Fonte Circoloinvestitori.it

Le cinque onde impulsive di Elliott nel dettaglio

Con l’onda 1 (Fig.6) inizia un nuovo ciclo, rialzista o ribassista. Nei nostri esempi, per semplicità, mostreremo sempre un impulso rialzista. Esso si registra alla fine di un movimento correttivo di segno opposto; rappresenta dunque il punto dove il mercato cambia direzionalità. Normalmente quest’onda viene scambiata nella maggior parte dei casi come una normale correzione al trend precedente. Non facciamoci illusioni, difficilmente questa onda viene capita e sfruttata.

onda 1
Fonte Circoloinvestitori.it

Con l’onda 2 inizia la prima correzione e sul grafico inizia a delinearsi il primo swing, cioè l’embrione dei massimi crescenti che verranno. Spesso questa onda da la sensazione a chi la osserva che l’onda 1 fosse una correzione e che sia ripreso l’impulso ribassista. L’onda 3 spesso è violenta nel suo nascere e il momento in cui essa supera il massimo di onda 1 è l’unico reale momento nel quale tutti i dubbi sono fugati e si può realmente parlare di inizio di ciclo rialzista.

L’onda 4 è spesso lungamente attesa da chi si è perso l’onda 3 perché a quel punto l’impulso è davvero visibile a tutti e si cerca il modo di sfruttare l’ultimo strappo rialzista che deve ancora presentarsi. Infine, arriva la tanto attesa onda 5. Come detto sopra, non può mai essere più lunga di onda 3, altrimenti significherebbe che essa stessa è una 3 e qualcosa nel nostro conteggio era errato.

onde elliott
Fonte Circoloinvestitori.it

Per una panoramica completa sulle onde di Elliott, leggi gli altri articoli di questa mini serie dedicata:

Le onde correttive di Elliott

Elliott e Fibonacci una cosa sola

E come sempre, buon Circoloinvestitori.it

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è un giornalista - pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torino. E’ tra i fondatori del Circolo degli Investitori ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha guidato il team di sviluppo che ha creato il Trendycator.

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