Nei precedenti articoli abbiamo affrontato diversi argomenti e messo in evidenza le principali criticità che, nel credo comune, rendono l’investimento in obbligazioni poco attraente, poco remunerativo o addirittura troppo difficile.
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Per prima cosa abbiamo visto come inutili e prolisse esasperazioni teoriche, prive di ogni legame con la vera pratica dei mercati, si traducano nell’utilizzo di modelli di valutazione delle obbligazioni ormai superati o in alcuni casi concettualmente errati rispetto al reale mondo degli investimenti con le obbligazioni.
Poi abbiamo parlato di come moltissimi investitori non stiano prestando attenzione ai mercati obbligazionari, con la convinzione che i rendimenti siano ancora bassi, mentre in realtà stiamo per entrare nella fase del ciclo economico e finanziario favorevole alle obbligazioni.
E infine abbiamo messo in evidenza come le grandi banche d’affari USA conseguano i loro maggiori profitti con il trading sulle obbligazioni, ottenendo risultati economici con un rapporto rischio/rendimento almeno 10 volte superiore all’investimento in qualunque altra asset class finanziaria.
Ora, è giunto il momento di rispondere alla domanda più importante di tutte.
Come si investe da professionisti e con profitto sui mercati obbligazionari?
È molto importante rispondere a questa domanda, perché ci permette di comprendere gli errori commessi da migliaia di investitori quando approcciano le obbligazioni. Per non fare come loro.
Nella stragrande maggioranza dei casi le obbligazioni vengono scelte spulciando le tabelle di ranking dei vari quotidiani finanziari o dei siti di informazione finanziaria. Spesso si guarda anche alle tabelle delle piattaforme di trading.
E la scelta su cosa inserire in portafoglio è quasi sempre guidata da due sole caratteristiche delle obbligazioni osservate: il rendimento e la scadenza. In alcuni casi si considera molto sommariamente anche l’eventuale rischiosità dell’emittente.
L’errore di questo modo di procedere sta in questo: il rendimento, la scadenza e il rischio emittente in termini assoluti non servono a nulla.
È il confronto di questi e altri parametri in termini relativi e non assoluti che ci permette davvero di elevare la nostra capacità di selezionare solo le obbligazioni migliori e comprendere appieno rischi e opportunità nell’investimento.
Anche noi, prima di sapere cosa sappiamo oggi, sceglievamo le obbligazioni in questo modo e solo dopo molto lavoro abbiamo capito quanto tutto questo fosse inefficiente prima di raggiungere i risultati che, con le competenze che abbiamo oggi, avremo raggiunto in meno della metà del tempo.
Risultati che sono stati possibili perché abbiamo imparato a costruire e utilizzare i modelli di valutazione giusti, abbiamo imparato l’arte della valutazione delle obbligazioni e le strategie operative adatte.
Una vera metodologia che tutti possono imparare ed utilizzare, basata su solidi principi matematici che con pochi semplici calcoli apre un mondo di possibilità di investire come i professionisti.
La metodologia è basata in 4 step:
- Censimento delle obbligazioni di interesse
- Calcolo o stima dei rendimenti e dei principali parametri finanziari
- Valutazione in Asset Swap Spread
- Scelta della strategia operativa più adatta
La prima fase è quella che ci permette di conoscere e comprendere gli aspetti peculiari delle obbligazioni che ci interessa valutare. Ad esempio, la loro struttura, le modalità di pagamento degli interessi, la presenza di eventuali facoltà concesse all’emittente e così via.
Censire un bond significa ordinare, ad esempio, i dati come la scadenza, la cedola e così via, in un foglio di calcolo in modo da predisporre la base per i calcoli che serviranno nella seconda fase.
Seconda fase che inizia a fornirci preziose informazioni sulle obbligazioni che stiamo selezionando. Calcolando tutti i principali parametri finanziari delle obbligazioni, come ad esempio il rendimento, la durata finanziaria e così via.
Saremo così in grado di misurare la rischiosità del titolo in funzione all’andamento dei tassi e di fare una prima stima del fair value per capire se il titolo è potenzialmente sottovalutato o sopravvalutato.
Valutazione che diventa più precisa nella terza fase, ovvero quando le obbligazioni così censite sono confrontante in termini di Asset Swap Spread.
Partendo dalla struttura a termine dei tassi di interesse, la cosiddetta Zero Coupon Yield Curve, si fanno attualizzare al modello i vari flussi di cassa, da cui otterremo l’evidenza di una sottovalutazione e un fair value come potenziale obiettivo di prezzo per l’obbligazione sotto esame.
In merito a questa fase della metodologia abbiamo una piccola sorpresa a fine articolo.
Infine, si conclude, nella quarta fase, con la messa in opera della strategia operativa più adatta in base ai risultati ottenuti. E, sotto questo profilo, la miglior strategia consiste nel movimentare il portafoglio obbligazionario comprando i titoli sottovalutati e vendendo quelli sopravvalutati.
Strategia operativa che può essere applicata con diverse ottiche temporali, dalla gestione in ottica di investimento dinamico di medio termine sino all’arbitraggio di breve o brevissimo termine.
Tra pochi giorni il Circolo degli Investitori metterà a disposizione di tutti Bond Mastery, al cui interno spieghiamo nel dettaglio tutto il processo che ci porta dall’investire in obbligazioni in modo approssimativo all’investire come i professionisti.
Bond Mastery è uno dei percorsi formativi del Circolo degli Investitori in cui condividiamo senza reticenze le stesse identiche strategie che utilizziamo per investire sui mercati obbligazionari e che ci hanno permesso di far crescere con costanza i nostri risparmi.
All’interno di Bond Mastery sono spiegati nel dettaglio e mostrati nella pratica tutti gli step che portano a valutare e negoziare le obbligazioni come fanno i grandi investitori istituzionali nelle sale operative a Wall Street.
Il percorso Bond Mastery è anche inserito all’interno del profilo Academy del Circolo degli Investitori, una membership esclusiva dedicata all’alta formazione finanziaria, con contenuti e percorsi in continua crescita e aggiornamento.
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Infine, come preannunciato, ecco la nostra piccola sorpresa.
Come ringraziamento per averci seguiti in questa serie di articoli, abbiamo reso disponibile una lezione molto importante di Bond Mastery, in cui spieghiamo dettagliatamente perché alcuni modelli di valutazione sono assolutamente da evitare.
Per accedere alla lezione direttamente, questo è il link: Dov’è la curva Free Risk?
Buon CircoloInvestitori.it