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Fondi a cedola: croce e delizia dell’investitore.
La rendita costante è il desiderio di tutti, ma a quali rischi andiamo incontro?

La maggior parte degli investitori sul web ama concentrarsi sui portafogli azionari, trascurando il fatto che esiste un settore molto interessante legato alle distribuzioni di cedole e dividendi. Con il passare del tempo cambiano le idee e si ammorbidiscono le posizioni, dunque, anche la mia posizione un tempo perentoria sui fondi a cedola è andata a rimodellarsi. Per lungo tempo sono stato contrario ai fondi che distribuiscono le cedole per via del solito problema della decurtazione del NAV. Questo è un effetto distorsivo particolarmente evidente in alcuni fondi che non riescono a generare utili, dunque quando devono staccare la cedola la prendono ovviamente dal NAV; in sostanza ci ridanno i nostri soldi.

L’ABC dei fondi a cedola.

Molti investitori sottovalutano il potere dei dividendi. Gli investitori con un orizzonte di investimento a lungo termine oggi possono beneficiare dell’effetto di interesse composto derivante dall’aumento dei dividendi. Oggi possiamo trovare fondi con diverse strategie di dividendo. Esistono fondi a cedola fissa, i quali dunque preleveranno dal NAV ciò che il fondo non è riuscito a conseguire. Poi ci sono fondi a cedola variabile, i quali distribuiscono solamente i proventi variabili che effettivamente riescono ad incamerare. Esistono inoltre fondi semplicemente a distribuzione dei proventi e altri fondi definiti a scadenza aventi un orizzonte temporale predefinito.

Il benchmark che non c’è.


I lettori di Rendimentofondi avranno notato che non c’è il benchmark sul portafoglio a cedola. Esattamente, neppure Morningstar ha una categoria definita. Questo accade semplicemente perché i fondi sono inquadrabili sempre all’interno delle categorie: azionari, obbligazionari, bilanciati etc.. Non esiste una categoria per i fondi a distribuzione, ma sono piuttosto delle classi diverse degli stessi fondi.


Fondi a dividendi come soluzione a bassi tassi di interesse?

Il fatto che gli investitori stiano cercando fonti alternative di rendimento, a causa della politica dei
bassi tassi d’interesse delle Banche Centrali, è oramai noto a tutti. Purtroppo, un mercato prima florido come quello delle obbligazioni societarie è oggi sempre più scarno. Oggi chi volesse inerpicarsi lungo lo stretto sentiero dei bond singoli dovrebbe farlo assumendosi rischi inaccettabili oppure, accettando di riscuotere qualche briciola alla fine del periodo di investimento. Su Borsa Italiana soprattutto, i tagli delle obbligazioni nuove hanno sempre tagli da 50.000 o 100.000 Euro, difficilmente sopportabili per un investitore privato. Così oggi molti investitori si lanciano alla ricerca di nuovi strumenti quali ad esempio i certificati che promettono di essere il nuovo Eldorado dell’investimento. Ma ahimè non è sempre così, anche quello è un mercato ormai in via di saturazione e le vere occasioni sono sempre più rare e difficili da scovare; se pensiamo ai certificati a capitale protetto, anche in quel caso dovremmo accontentarci di investire 10.000 Euro e incassarne alla fine 20 o 30 di utile al lordo  dell’imposizione fiscale. Ma non solo, i certificati hanno inoltre dei prospetti informativi complessi  che richiedono molte ore di studio, non sono certo semplici da comprendere come lo era il flusso cedolare di una obbligazione. Quindi, se non abbiamo tempo, se non è il nostro mestiere, se non abbiamo le capacità tecniche, o altro, cosa ci rimane per le mani se non come sempre lasciare che un gestore faccia il mestiere che gli compete? Per altro va
sottolineato il fatto che i fondi comuni e gli ETF hanno un potere di acquisto dei bond sul mercato primario che a noi comuni mortali è preclusa.

Opportunità e rischi dei fondi a cedola.

Sappiamo bene che in Borsa non si regalano i soldi, dunque il trucco c’è sempre; infatti, se il fondo ha una cedola variabile potremmo non vederla riconosciuta per anni, se la cedola è fissa ci viene decurtata dal NAV. Ma allora è tutto negativo? Direi proprio di no, e lo faccio partendo proprio dalla decurtazione del NAV che tanto mi stava antipatica un tempo. Questa pratica infatti, potrebbe essere paragonata a quanto accade per le obbligazioni amortizing: esse si caratterizzano per distribuire insieme alla cedola anche una parte del capitale investito riducendo il rischio complessivo dell’investimento. In quest’ottica, anche il fondo che decurta il NAV restituisce una parte dei soldi investiti, ma se poi il NAV torna a crescere? Allora il NAV si rigenera come la coda della lucertola e la cedola diventa reale: gli inglesi la chiamano “win win situation”. Ed eccoci finalmente al punto nodale: l’assunto di base, come sempre, è che il fondo deve salire. Se sale è ok, se scende o rimane in laterale invece ovviamente diventa un problema. E allora ancora una volta perché non usare il Trendycator per individuare i momenti di acquisto migliori? Analizziamo a questo punto in figura 1 i titoli presenti oggi nel portafoglio RedimentoFondi cedola.

Analisi titoli portafoglio fondi cedola

JPM Global Income A Dis EUR – LU0395794307

JPM Global Income A Dis EUR – LU0395794307 Fonte Circoloinvestitori.it

È un fondo che rientra nella categoria bilanciati moderati EUR. I rendimenti recenti sono  stati:
1 anno 3.66%
3 anni 11.24%
10 anni 90.85%
Il fondo distribuisce dividendi trimestrali in forma variabile. Dall’analisi grafica sono evidenziabili gli anni nei quali il Trendycator è diventato rosso e dove indipendentemente dalla cedola incassata sarebbe stato meglio essere fuori dal fondo. Focalizzandoci sull’ultimo periodo nel quale il Trendycator è divenuto verde, possiamo osservare che Trendycator è diventato verde a fine marzo 2019 permettendoci di incassare la cedola di maggio. A questo punto è chiaro che avendo preso la cedola in una fase di trend positivo, diventa marginale la temporanea decurtazione del NAV. Da quando il Trendycator è entrato in posizione il fondo ha realizzato un risultato di +2.64% al quale andremo ad aggiungere l’1.02% incassato.

Pictet-US High Yield-HR dm EUR – LU0592897721

È un fondo che rientra nella categoria Obbligazionari Euro Hedged Usa Corporate High Yield. I rendimenti recenti sono stati:
1 anno 0.58%
3 anni 4.54%
10 anni -0.36%
Il fondo distribuisce dividendi mensili in forma fissa pari a Euro 0.26 per quota. Dunque, nel caso dei Pictet l’importo della cedola mensile si ottiene  moltiplicando il valore “Importo per quote” per il numero di quote possedute.
L’analisi grafica ci restituisce un fondo stabile nel lungo periodo, ma evidenzia anche delle profonde correzioni ben intercettate dal Trendycator. Così
l’investitore sarà al rialzo nei momenti di trend positivo e fuori nei periodi di discesa del titolo.

Pictet-EUR High Yield-R dm – LU0592898299

È un fondo che rientra nella categoria Obbligazionari Euro – Corporate High Yield. I rendimenti recenti sono stati:
1 anno 5.02%
3 anni 12.77%
10 anni 11.27%
Il fondo distribuisce dividendi mensili in forma fissa pari a Euro 0.34 per quota.
L’analisi grafica ci consente di apprezzare i lunghi periodi nei quali il Trendycator è rimasto coerentemente in posizione, alternati da quei periodi nei quali era meglio operare scelte diverse. In questo caso, dall’ingresso che è avvenuto a inizio marzo 2019 il nostro portafoglio ha già incassato 5 dividendi che si sommano ad una crescita sul NAV del 4.37%. Tanto basterebbe al “buon
padre di famiglia” per chiudere tutto e andarsene al mare.

SISF Global Dividend Maximiser EUR Hdg A Dis EUR –
LU0671501129

E’ un fondo che rientra nella categoria Azionari Globali (Mercati Sviluppati) – Euro Hedged. I rendimenti recenti sono stati:
1 anno -5.89%
3 anni 17.16%
10 anni 3.37%
Il fondo distribuisce dividendi trimestrali pari al 7% annuo del valore per azione.
L’analisi grafica in Figura 5 ci restituisce un fondo azionario in crescita nel lungo periodo ma intervallato come sempre con momenti di trend negativo. Nonostante sia sempre stato un fondo eccellente in questo momento fatica a seguire l’andamento in crescita delle borse mondiali. Questo ammanco di performance è dovuto essenzialmente alla sua natura di fondo Hedged. Come sempre noi abbiamo il cappello del Trendycator che ci inibisce l’acquisto.

PIMCO Diversified Income E Dis EUR Hdg – IE00B4TG9K96

È un fondo che rientra nella categoria Ritorno Assoluto Obbligazionari (euro). I rendimenti recenti sono stati:
1 anno 6.28%
3 anni 9.38%
10 anni 12.34%
Il fondo distribuisce dividendi trimestrali in forma variabile con una media dichiarata dal gestore pari al 4.47% annuo. L’analisi grafica in figura 6 ci restituisce un fondo con una lenta ma graduale crescita e nell’ultimo periodo di
Trendycator verde il nostro portafoglio ha realizzato una performance pari al 4.20% incassando anche due cedole.

Pictet-SmartCity-R dm EUR – LU0503635038

È un fondo che rientra nella categoria Azionari Globali (Mercati Emergenti e Sviluppati) – Large & Mid Cap Value. I rendimenti recenti sono stati:
1 anno 15.29%
3 anni 19.36%
10 anni 27.71%
Il fondo distribuisce dividendi variabili influenzati dai titoli contenuti in portafoglio. Questo graficamente è un fondo che ha dei movimenti
talmente violenti in ambo le direzioni da renderlo difficilmente interpretabile da qualunque indicatore. In casi come questi è sempre meglio rimanere sul titolo quando il Trendycator segnala una fase grigia ovvero di indecisione ed uscire solamente quando diventa rosso. L’ultimo trend rialzista è stato particolarmente violento e il Trendycator lo ha bene intercettato: siamo infatti entrati in posizione
a fine febbraio 2019 senza ancora incassare cedole che solitamente vengono distribuite nel mese di agosto.

Fidelity Global Focus A Dis EUR -LU0157922724

È un fondo che rientra nella categoria Azionari Globali (Mercati Sviluppati) – Large & Mid Cap Growth; duqnue abbiamo selezionato, in ottica di diversificazione, sia una categoria Value sia una Growth. I rendimenti recenti sono stati:
1 anno 8.36%
3 anni 37.52%
10 anni 69.19%
Il fondo negli ultimi anni, a causa di un cambio nella politica gestionale, non ha più distribuito dividendi; questo è il tipico esempio di fondo a cedola variabile, se però continuerà ancora a non distribuire dividendi, per rimanere fedeli alla natura di questo portafoglio verrà presto sostituito. In figura 8 è possibile osservare la buonissima performance storica di questo fondo, il quale però ormai da alcuni anni non distribuisce più dividendi pur mantenendo la sua denominazione originaria.

UBS Lux Bond F. Euro High Yield P-6%-mDis EUR –
LU1076698254

Ultimo arrivato, è un fondo che rientra nella categoria Obbligazionari Euro – Corporate High Yield. I rendimenti recenti sono stati:
1 anno 3.89%
3 anni 16.23%
5 anni N/D
Il fondo distribuisce dividendi mensili in forma variabile per un totale annuo del 6%. Dal punto di vista grafico è un fondo di recente costituzione, essendo in quotazione dal 2015 ma in questi anni si è mosso con buona spinta rialzista.
L’ultimo ingresso ancora in essere ci ha permesso di incamerare 4 cedole in un contesto di crescita del NAV.

Andamento portafoglio fondi a cedola

L’andamento storico del portafoglio fondi a cedola presente su RendimentoFondi.it è in linea con quanto ci si poteva aspettare dalle premesse di questo articolo. Il portafoglio negli anni ha registrato una performance complessiva al netto dell’imposizione fiscale del 29.72%, pari ad un +3.95% annuo. Nello specchietto riassuntivo proposto in Figura 10 si è ipotizzato un capitale iniziale di 25.000 Euro.

Rendimento portafoglio fondi cedola Fonte Circoloinvestitori.it

Osservando la curva cumulata dei profitti in Figura 13, notiamo come l’andamento generale del portafoglio sia in linea con il pensiero di Rendimentofondi.

Secondo la nostra visione, un portafoglio ben equilibrato dovrebbe contenere le perdite quando scende, e ad un certo punto fermarsi; infatti, sono ben visibili nel grafico le zone di lateralità dei profitti. Queste zone sono da attribuirsi a momenti nei quali il portafoglio è scarico di fondi. Successivamente, il portafoglio riprende a  riempirsi e a generare utili, come sta accadendo durante il 2019.

Buon Circoloinvestitori.it

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Dr. Walter Demaria Laurea in Psicoeconomia, è uno dei più noti consulenti finanziari italiani. E’ tra i fondatori di Rendimento Fondi ed è editorialista di diversi quotidiani finanziari. Insieme a Massimo Gotta ha pubblicato “Investire in obbligazioni”, Trading Library, 2013, che è ad oggi un best seller tra i testi che si occupano in maniera operativa dell’investimento in obbligazioni. Ha un approccio ai mercati di tipo quantitativo e ha ideato il modello Trendycator che applica quotidianamente nella sua professione.

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