Come difendersi dai rendimenti obbligazionari in crescita e dalle aspettative di inflazione
I rendimenti obbligazionari decennali si sono modificati di poco rispetto allo scorso anno, nonostante tre rialzi dei tassi della Fed. Riteniamo che difficilmente questo regime dei tassi potrà ancora durare a lungo.
L’economia globale è ai massimi da un decennio, l’FMI ha alzato le sue previsioni per la crescita economica globale nel 2018 e nel 2019; forte impulso è arrivato dai citati tagli delle tasse statunitensi e i loro benefici per la più grande economia mondiale.
Vicino alla normalizzazione dei tassi di interesse
A questo punto è sempre più vicino il momento in cui le banche centrali adegueranno la propria politica monetaria. Nessuno a questo punto vorrà rischiare di soffocare una ripresa che hanno tentato così duramente di stimolare. Attenzione però, perché molti investitori ancora detengono in portafoglio posizioni a lungo termine.
I rendimenti obbligazionari a 10 anni statunitensi e tedeschi sono già aumentati di circa 25-30 punti base quest’anno, e in questo contesto la posizione della BCE è cruciale. Mentre la ripresa continua, la banca si sta preparando a portare a termine il QE. Questo potrebbe accadere già a settembre, con un rialzo dei tassi già a partire dall’inizio del 2019. L’espansione economica da sola giustifica le misure di normalizzazione, anche se l’inflazione rimane fiacca ma in lenta ripresa.
Prepariamoci al nuovo regime dei tassi.
In questo contesto, ridurre la sensibilità ai tassi di interesse e difendersi dall’inflazione è una mossa naturale.
Recentemente i rendimenti obbligazionari a 10 anni americani hanno toccato il 2,8%, e i rendimenti obbligazionari a 2 anni al 2,05%; a questo punto i rendimenti del 3% + sul decennale americano appaiono quasi scontati.
L’espansione globale però ha bisogno di tassi reali più elevati. Probabilmente saliranno lentamente e lo faranno presumibilmente a partire dalla seconda metà di quest’anno.
Vediamo dunque un ETF interessante con il quale poter cavalcare il rialzo dell’inflazione globale.
Xtrackers II Global Infl.Linked Bond UCITS ETF 1C LU0290357929 (XGIN) ha come sottostante l’indice BLOOMBERG BARCLAYS WORLD GOV INFLATION-LINKED BOND che segue l’andamento dei titoli di stato legati all’inflazione di 12 diversi paesi diversificati in tutto il Mondo.

L’andamento grafico è ovviamente piatto negli ultimi anni in quanto arriviamo da un periodo di inflazione molto bassa.
Possiamo trovare anche spunti interessanti tra i Fondi comuni di investimento come ad esempio il SISF Global Infl.Linked Bond A1 Cap EUR LU0180781477; un fondo che esiste da molti anni e che si è sempre comportato egregiamente. Analizzando il portafoglio oggi risulta preferibile l’ETF della Xtrackers al fondo della Schroeder in quanto ha una esposizione minore verso titoli con duration lunga.
Buon Circolo degli Investitori!
1 commento
Molto, molto interessante.
Chissà se sarebbe bene sottoscriverlo subito o
aspettare ancora qualche mese, tipo giugno/luglio?