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Uno dei temi più attuali e interessanti che merita di essere conosciuto per valutare un investimento, è quello legato agli ETF sulla robotica e automazione. Settore in fortissima crescita ed espansione, sarà certamente tra quelli trainanti nel nostro prossimo futuro, sempre più pervaso da sofisticate tecnologie calate ormai nel quotidiano.

In questo articolo ci occupiamo del settore della robotica e dell’automazione, o meglio, di 3 ETF su cui puntare per provare a trarre vantaggio da un trend che si annuncia di lungo termine nonché robusto. Analizzeremo i 3 ETF sulla robotica nel dettaglio della loro composizione per capirne punti di forza e debolezza, oltre che metterli alla prova del modello Trendycator, per decretare il migliore secondo il metodo RendimentoFondi.

Robotica: Un settore in crescita

Che la robotica e l’automazione siano in forte espansione è sotto gli di tutti: ormai nelle nostre case, nel nostro quotidiano, facciamo uso di tecnologie sofisticatissime, impensabili solo qualche fa. E anche i numeri ci confermano che questo settore può essere un tema di investimento redditizio, anche se non esente da rischi. Infatti, si sta evidenziando una domanda in fortissima crescita, con proiezioni molto interessanti per i prossimi anni: le innovazioni si susseguono a ritmo serratissimo e moltissime aziende aumentano l’offerta di prodotti; questo si traduce naturalmente in un aumento del volume di affari e di conseguenza dei fatturati che incidono positivamente sui multipli di bilancio, uno su tutti, gli utili. Un settore in fermento, che continua e continuerà ad attirare capitali, portando crescita per molte aziende e, di conseguenza, per gli azionisti.

Un modo efficiente per cavalcare questo trend, cercando di minimizzare i rischi, è quello di valutare un investimento con ETF dedicati, ben diversificati e con uno storico sufficiente lungo per poter svolgere analisi grafiche e applicare un metodo per la scelta del timing di ingresso e uscita.

I 3 ETF sulla Robotica

Gli ETF sulla robotica quotati sul nostro mercato sono 3, e ora andiamo ad analizzarli nel dettaglio.

Per iniziare sono tutti ETF che investono a livello globale, per cui molto ben diversificati; non hanno copertura valutaria, per cui sono esposti al rischio cambio perché sono denominati in dollari USA ma negoziati in Euro; sono tutti e tre ETF ad accumulazione, per cui non pagano dividendi ma i profitti sono reinvestiti all’interno dei comparti. Infine, tutti e tre sono piuttosto grandi in termini di masse in gestione e sono stati quotati tra il 2014 e il 2018.

Il primo ETF che ti analizziamo è anche il più giovane: è stato quotato a settembre del 2018, ha una massa gestita di 320 milioni ed è il Lyxor Robotics & Ai Etf – LU1838002480. Vediamo alcune schede di dettaglio: le performance storiche sono interessanti e tutte positive (Fig.1), salvo per la performance di breve termine a un mese, complice la correzione dei mercati di queste ultime settimane.

Lyxor ROAI peformance

A livello di diversificazione geografica, naturalmente la parte del leone spetta agli USA, con un’esposizione oltre il 60%, cui seguono Cina e Giappone; a livello di diversificazione settoriale l’informatica pesa per il 74% a cui seguono ben staccati i servizi di comunicazione e i beni voluttuari. Come si puo’ notare, seppur con quote molto piccole, sono presenti anche settori non direttamente collegati al tema robotica (Fig.2).

Fig.2 – Lyxor ROAI diversificazione

La top ten delle azioni in portafoglio (Fig.3) mostra un’ottima diversificazione, con pesi di poco superiori all’1% per le prime quattro. È a replica sintetica e ha commissioni annue dello 0,40%. 

Fig.3 – Lyxor ROAI Top 10

Il secondo ETF che analizziamo è stato quotato a ottobre del 2016, ha una massa gestita di oltre 3 miliardi ed è l’Ishares Automat & Robotics Etf – IE00BYZK4552. Vediamo le schede di dettaglio: le performance storiche (Fig.4), anche in questo caso, sono buone e tutte positive, salvo per la performance di breve termine a un mese, come visto anche per il Lyxor.

Fig.4 – iShares RBOT peformance

A livello di diversificazione geografica, anche qui troviamo gli USA al primo posto, con un’esposizione poco sotto il 60%, cui seguono Giappone e Germania; a livello di diversificazione settoriale l’informatica pesa per quasi il 70% a cui seguono gli industriali e il consumer. Percentuali più piccole e minoritarie interessano, anche in questo caso, settori non direttamente collegati al tema robotica (Fig.5).

Fig.5 – iShares RBOT diversificazione

La top ten delle azioni in portafoglio (Fig.6) mostra un’ottima diversificazione, con pesi leggermente superiori rispetto al Lyxor, superiori al 2% per tutte e dieci. Qui spiccano i nomi di AMD, NVIDIA e APPLE. È a replica fisica con campionamento ottimizzato e ha commissioni annue dello 0,40%.

Fig.6 – iShares RBOT Top10

Per conoscere o approfondire le caratteristiche dei vari tipi di replica degli ETF, aspetto importante da conoscere, suggeriamo la visone del video della nostra Masterclass in cui ne abbiamo parlato.

Chiudiamo la carrellata dei tre ETF legati alla robotica e all’automazione con l’ultimo ETF che è il più longevo, essedo entrato in quotazione a dicembre del 2014, ha una massa gestita di oltre 1 miliardo ed è l’L&G Global Robo And Auto Etf – IE00BMW3QX54. Vediamo le schede di dettaglio: performance storiche buone anche per questo ETF (Fig.7), con le stesse tendenze viste anche per gli altri due.

Fig.7 – LG ROBO peformance

A livello di diversificazione geografica, sempre in testa gli USA con un’esposizione però inferiori ai concorrenti e al 43%, cui seguono Giappone e Germania, esattamente come per l’Ishares; a livello di diversificazione settoriale il promo posto spetta al manifatturiero e all’automazione industriale con una quota superiore al 15% seguito dall’informatica che pesa poco sopra il 14%. Interessante in questo ETF la presenza di diversi settori non presenti negli altri due ETF esaminati e pertinenti al filone tech. La top ten delle azioni in portafoglio mostra un’ottima diversificazione, con pesi al 2% per le prime tre (Fig.8). Questo ETF è a replica fisica totale e ha commissioni annue dello 0,80%.

Fig.8 – LG ROBO diversificazione eTop10

Quale dei 3 ETF robotica scegliere?

Ora, giustamente, è necessario rispondere a questa domanda: su quale è preferibile investire? Qual è il migliore?

Naturalmente non esiste una risposta netta e giusta a prescindere, perché dall’analisi delle caratteristiche di tutti e tre questi ETF si evince, in un certo senso, che possono considerarsi complementari, vista la quasi totale diversità dei portafogli di azioni sottostanti.

Però, dal punto di vista operativo, possiamo rispondere in modo netto, numeri alla mano. Come noto, il timing di ingresso e uscita sono fondamentali per ottenere buoni risultati dai nostri investimenti e soprattutto è fondamentale capire su quali strumenti funziona meglio il metodo che abbiamo deciso di adottare, nel nostro caso naturalmente il metodo RendimentoFondi basato sul modello Trendycator.  

Mettiamo quindi alla prova il nostro Trendycator su tutti e 3 gli ETF sulla Robotica e vediamo come si comporta.

Partiamo dal Lyxor Robotics & Ai Etf e osserviamo il grafico operativo Trendycator. Come si può notare (Fig.9) il modello ha lavorato molto bene su questo ETF, identificando con precisione i tre momenti chiave nella sua storia, iniziata a fine 2018 quando è entrato in quotazione. Una prima buona operazione è stata segnalata nell’estate del 2019 chiusa poi in tempo a marzo 2020 in concomitanza con lo scoppio della pandemia. Seconda operazione nell’estate del 2020 che ha intercettato un bel trend rialzista di medio termine.

Fig.9 – Lyxor ROAI con Trendycator Fonte Circoloinvestitori.it

Passiamo all’Ishares Automat & Robotics Etf. Anche su questo ETF possiamo riscontrare un comportamento del Trendycator molto simile a quanto visto prima (Fig.10). Qui abbiamo un’operazione in più tra settembre 2017 e settembre 2018, visto che l’ETF ha una storia più lunga. I punti salienti rimangono comunque gli stessi con l’operazione da maggio 2019 a marzo 2020 con uscita tempestiva allo scoppio della pandemia e a seguire l’operazione di medio termine con il bel trend individuato e cavalcato a partire dall’estate 2020. Anche su questo ETF il modello Trendycator ha lavorato molto bene.

Fig.10 – iShares RBOT con Trendycator Fonte Circoloinvestitori.it

Chiudiamo con l’L&G Global Robo And Auto Etf (Fig.11), il più longevo essendo in quotazione da fine 2014. La sua storia più lunga ha permesso a Trendycator di cogliere una splendida operazione nell’estate del 2016 e chiusa con un buon risultato a inizio 2018. Le altre operazioni individuate sono di fatto le stesse già viste per i due precedenti ETF, che confermano un buon funzionamento e buoni risultati del metodo anche su questo terzo ETF sotto esame.

Fig.11 – LG ROBO con Trendycator Fonte Circoloinvestitori.it

Un mini-portafoglio con 3 ETF sulla Robotica

Con questa prima analisi è difficile individuare il migliore, perché su tutti e tre il modello ha lavorato bene e quindi non abbiamo una netta evidenza a sfavore di qualcuno. Ma se analizziamo un parametro molto importante, che è il Trendy G/L TOT, che rappresenta la performance cumulata storica dei segnali del Trendycator (e che si trova nelle tabelle interattive delle watchlist personali che si possono creare su RendimentoFondi.it), scopriamo delle cose interessanti.

Il miglior risultato è stato conseguito dall’L&G Global Robo And Auto con una performance cumulata storica del 60,55%, seguito dal Lyxor Robotics & Ai con una performance cumulata storica del 45,05% e a chiudere con l’Ishares Automat & Robotics sul quale il modello Trednycator ha realizzato una performance cumulata storica del 33,43%.

Al momento il migliore parrebbe quindi l’L&G ma non dimentichiamo che ha una storia più lunga e ha quindi un’operazione in profitto in più rispetto agli altri. Mentre spicca la performance del Lyxor, che pur essendo il più giovane ha performato meglio di oltre il 10% rispetto all’iShares. Tra l’altro, anche confrontando le equity line del sistema (come puoi fare anche tu nella sezione dei confronti o dei portafogli personali sul sito RendimentoFondi.it) si nota come la più regolare sia proprio quella dell’ETF Lyxor.

E quindi, gli altri due non vale la pena prenderli in considerazione? Esattamente il contrario perché, come abbiamo detto, i panieri sottostanti sono molto diversi tra i 3 ETF e non è per niente una cattiva idea considerarli complementari. E questo lo si vede bene costruendo un mini-portafoglio con solo questi 3 ETF e valutarne il risultato complessivo, come illustrato nella tabella riassuntiva (Fig.12).

Fig.12 – Portafoglio ETF Robotica Fonte Circoloinvestitori.it

Il risultato totale di questo mini-portafoglio (che si può intendere come una quota parte dell’intero portafoglio) ha ottenuto, grazie al modello Trendycator, una performance cumulata storica del 46,33%. Niente male davvero. Inoltre, come si può notare, l’ETF L&G ha un ottimo valore di ETI, pari a 24,5 che la dice lunga sulla regolarità dei trend di questo ETF. 

Per approfondire tutte le sezioni del sito che abbiamo menzionato in questo articolo fate riferimento alle lezioni dedicate della nostra Masterclass.

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Buon Circoloinvestitori.it

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Dr.Massimo Gotta è un giornalista-pubblicista iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Torini. Laureato in Scienze Politiche e in Giurisprudenza è uno dei più apprezzati analisti finanziari italiani e tra i fondatori del Circolo degli Investitori. Ha alle spalle una lunga carriera professionale nel mondo bancario e finanziario: è stato docente per l’Università degli Studi di Torino e la Scuola di Amministrazione Aziendale di Torino, il gruppo bancario Mediobanca, infine Banca Sella come responsabile Ufficio Titoli e Borsino ed in seguito Gestore di patrimoni presso la struttura Private Banking. Massimo Gotta è un apprezzato opinionista per diversi media finanziari tra cui Repubblica.it, LombardReport.com, Il Valore, Class CNBC. E’ coautore con Walter Demaria di “Investire in obbligazioni”, ed autore di diversi altri libri tra cui “Il meglio dell’analisi tecnica in Metastock”, Experta, (2006).

1 commento

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